NOCI – La data del 27 gennaio, legata alla Giornata della Memoria è trascorsa da pochi giorni, ma si è ancora in clima di commemorazione attiva, non solo per quello che riguarda la Shoah, ma i tanti orrori disseminati dalla guerra e dall’odio raziale. Moltissime le iniziative che stanno ancora coinvolgendo soprattutto le scuole. Lo scorso 5 febbraio, a partire dalle ore 9:00 alcune classi IV della Scuola Primaria Cappuccini hanno incontrato presso la Biblioteca Comunale Mons. Amatulli la giornalista e scrittrice Antonella Bartolo, autrice del libro “Le matite sbriciolate di Nonno Antonio”, edita da Voglino nel 2023, che racconta “a misura di bambino” la storia del suocero Antonio Colaleo, internato militare nei campi nazisti.
Alcuni lettori ricorderanno forse che tempo fa, in questo articolo recensimmo in maniera dettagliata la versione integrale di “Matite sbriciolate” edita da Rubettino nel 2018. Una versione pensata non di certo per un pubblico di piccoli lettori. Fu la stessa nipotina a farlo notare all’autrice “Nonna, io vorrei leggerla, ma guarda quant’è grande questo libro, scritto fitto fitto. Non ci riuscirei mai!”. E così è nata l’idea di riscrivere la storia di “Nonno Antonio” in un linguaggio che la rendesse accessibile anche ai bambini. Un linguaggio che ovviamente non poteva prescindere dal grande impatto visivo delle illustrazioni, magistralmente realizzate da Sara Mancuso. Proprio nonno Antonio, che durante quei due anni estenuanti ha disegnato i luoghi della sua prigionia con una precisione e una bravura encomiabili, ci insegna quale potere posseggano le immagini. Assieme alle loro insegnanti, i piccoli alunni delle classi IV della Scuola Primaria Cappuccini avevano già letto il libro che vede le voci narranti di due piccoli protagonisti all'incirca della loro età: Agata e suo fratello Nicola. Durante l’incontro si è scatenata a briglia sciolta la curiosità. Antonella Bartolo è stata letteralmente sommersa di domande. Al di là delle condizioni disumane della prigionia e delle sofferenze subite, ai bimbi è interessato in particolar modo sapere come avesse fatto Nonno Antonio a realizzare dei disegni di tale bellezza adoperando esclusivamente le punte delle sue matite (sbriciolate appunto per non essere trovate e requisite dai tedeschi durante le perquisizioni). Indubbiamente, Antonio Colaleo era dotato in un oggettivo talento, ma a mantenerlo vivo, a consentirgli di esprimerlo pienamente era l’impellenza di raccontare ciò che stava vivendo nel modo a lui più congeniale. Quei disegni, capaci di attraversare la storia, hanno rappresentato per gli alunni i binari da cui è partito un viaggio fatto di intense emozioni. I cieli grigi al di sopra dei lager, in cui si può quasi scorgere fisicamente il movimento del vento, la gran quantità di neve; l’alternarsi delle stagioni deducibile dai colori delle foglie, la pace infinita trasmessa dalla cappelletta della “Madonna dell’internato” che protegge i soldati sotto il suo manto. Quest’ultimo disegno è il solo a essere stato esposto in casa Colaleo, corredato da una scritta di ringraziamento per essere tornati a casa sani e salvi. I bambini, di fronte alla storia di Nonno Antonio si sono commossi ma sono stati anche capaci di commuovere. La signora Bartolo e suo marito Stefano Colaleo (il figlio di “Nonno Antonio”) hanno concluso l’incontro con gli occhi lucidi per via dei doni e delle parole che i piccoli hanno riservato loro. Non solo dei bellissimi cartelloni, ma anche un libricino realizzato in classe sulla storia vera di Nonno Antonio, con frasi capaci di toccare l’anima: “Scolpitelo nel vostro cuore”, vi si poteva leggere, e ancora “Le matite di nonno Antonio hanno colorato la nostra memoria”. Ogni alunno ha voluto regalare simbolicamente una matita alla signora Antonella che ha commentato: “Che emozione! E’ stato davvero difficile resistere alle lacrime. Anche le insegnanti sono state straordinarie”. Le maestre, entusiaste hanno ringraziato l’autrice, il Direttore della Biblioteca Comunale, Giuseppe Basile e l’Assessora al Welfare e alle Politiche Sociali, Francesca Tinella, che ha tenuto a presenziare all’incontro, ribadendo l’importanza sacra della memoria.