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Il Sindaco Nisi commenta le scelte di Parchitelli, Plantone e Gigante

Nisi DomenicoNOCI (Bari) - Riceviamo e pubblichiamo una nota politica del Sindaco Domenico Nisi, a commento delle dimissioni di Lucia Parchitelli e Francesca Gigante e del passaggio all'opposizione di Piero Plantone nonché delle motivazioni da loro addotte per spiegare i motivi delle rispettive scelte.

Mentre la consigliatura compie i suoi ultimi passi, assistiamo, in questi giorni, al tentativo di compiere il percorso inverso da parte di Lucia Parchitelli, Piero Plantone ed anche Francesca Gigante (che a onor del vero non ha mai fatto parte né della maggioranza né della minoranza), come se si volesse tornare al punto di partenza. 

Il tratto che accomuna i tre episodi è, a mio giudizio, proprio questa volontà di tornare indietro, rintracciabile in maniera esplicita nei comunicati che sono stati inviati alla stampa, con cui si critica il percorso compiuto da questa Amministrazione, proprio mentre il mandato volge al termine.

Prima però è necessario rimarcare che nessuno dei tre ha ritenuto, benché non fosse obbligatorio, dare comunicazione della propria intenzione agli organi di partito o alla maggioranza, con riferimento in quest'ultimo caso a Piero e Lucia. Questa loro volontà è stata direttamente manifestata agli organi di stampa con un singolare, per non dire sospetto, tempismo: alla vigilia di una importante seduta di Consiglio Comunale in cui abbiamo approvato l'ultimo Bilancio di previsione. Appare quasi superfluo sottolineare che la data di convocazione del Consiglio era nota già da parecchi giorni e che, dunque, quel senso di responsabilità, che - stando alle loro parole - sembrerebbe mancare nei miei comportamenti, come in quelli degli altri membri della maggioranza, avrebbe dovuto indurre loro, piuttosto, ad una maggiore correttezza istituzionale.

In realtà, ciò che ha trovato esplicitazione pubblica in questi giorni non è altro che l'ultimo atto di un disegno politico messo in campo da qualche tempo e che nulla o poco ha a che fare con l'attività amministrativa. L'obiettivo, a ben vedere, è quello di delegittimare la mia persona e, di fatto, impedire la mia ricandidatura. Prova ampia ne è la vicenda congressuale del Pd, ove chiaramente il candidato alla Segreteria Natale Gentile, Piero Plantone e Lucia Parchitelli dichiaravano, insieme ad altri, di non mettere in discussione la mia ricandidatura, salvo poi, dopo l'esito del Congresso, tentare, attraverso una serie di incontri, peraltro non smentiti dai tre, di trovare una candidatura alternativa alla mia. Tale comportamento, per esempio, sarebbe stato più che sufficiente per revocare l'Assessore Parchitelli, cosa che ho ritenuto di non fare. Questo atto, infatti, che avrebbe trovato piena legittimazione nelle azioni politiche dell'ex assessore, avrebbe potuto avere, secondo le mie valutazioni, un effetto divisivo nel partito. Nonostante tale mio rispetto nei confronti del mio partito, l'esito finale, ad appena due mesi dal Congresso, è questo: l'inaugurazione della sede di Liberi e Uguali, partito fondato in contrapposizione al Pd, da parte di Natale Gentile, candidato alla Segreteria del PD nocese con propositi di salvaguardia dell'unità del partito; le dimissioni dell'assessore Parchitelli; l'abbandono della maggioranza da parte di Piero Plantone.

Si legge, nelle dichiarazioni del consigliere Plantone, che vi è stata una chiusura al dialogo e alla discussione su molti provvedimenti. Peccato che questa sua affermazione trovi una delle cause, se non la principale (per non dire l'unica), nel fatto che, come lui stesso dichiara, da mesi non partecipa più alle riunioni di partito e di maggioranza e ai Consigli Comunali. Dire che a questa assenza è stato "costretto" è cosa a cui solo gli sprovveduti possono credere, dato che, così come ha fatto ora, avrebbe ben potuto partecipare ed esprimere tutto il suo dissenso fino ad uscire dalla maggioranza da tempo e non in "zona Cesarini".

Circa la nomina dell'assessore, spiace veramente leggere da parte di Piero, con il quale ho condiviso un lungo percorso politico, quel che ha scritto. Se ci sono state "forzature" messe in atto da me all'interno del Pd, queste sono riconducibili solo alla mia volontà di "garantire" la presenza politica di Piero: la prima volta, essendo egli risultato primo dei non eletti, chiamandolo in Giunta; la seconda consentendogli di entrare in Consiglio Comunale. Se una colpa ho nei suoi riguardi, è questa.

Nel comunicato di Francesca leggo, tra le ragioni della sua scelta, anche "un errore di valutazione derivante da un'eccessiva fiducia nei confronti di questa Amministrazione, nella quale oggi non mi riconosco affatto". Mi permetto di far rilevare la contraddizione di questa affermazione, dal momento che la consigliera Gigante non ha mai dichiarato di far parte della maggioranza, anzi ha sempre, nelle poche volte nelle quali è stata presente in Consiglio, votato come meglio ha ritenuto, mantenendo quel profilo di indipendenza che ha sempre rivendicato. Pertanto, parlare di fiducia tradita quando in termini politici questa fiducia non è mai stata data, mi sembra un maldestro tentativo di affibbiarmi colpe che nei suoi riguardi credo proprio di non avere.

Queste brevi considerazioni mi portano anche ad evidenziare un ulteriore tratto comune nelle tre scelte che in questi giorni sono state compiute e rese pubbliche: il voler apparire agli occhi dell'opinione pubblica come "vittime" di questi anni di Amministrazione, come fossero stati, non si sa bene da chi, "costretti" a restare seduti ai loro posti sino ad oggi. Nessuno ha costretto nessuno. A loro che dichiarano di aver fatto le scelte che hanno comunicato in questi giorni perché, a vario titolo, la misura delle presunte "nefandezze" compiute da questa Amministrazione sarebbe colma, dico che è sin troppo facile rispondere che avrebbero potuto, se veramente avessero voluto, lasciare il loro posto già da tempo.

A Lucia e Piero vorrei dire, infine, che purtroppo per loro il tempo dei passi indietro è scaduto da un pezzo. E non c'è nessun comunicato che possa restituir loro la "verginità" politica che oggi rivendicano. Siccome io sono convinto di essermi circondato di persone, comprendendo anche loro, che hanno sempre agito nell'interesse della collettività, non v'è oggi alcuna "nefandezza" dalla quale prendere le distanze, ma solo una frustrazione derivante dal prendere atto che la partita per la guida del Pd ha avuto esito contrario a quello che loro avrebbero desiderato. E mi spiace solo che una questione meramente politica sia stata invece utilizzata per demolire un'esperienza amministrativa, durante la quale molto è stato costruito, mantenendo gli impegni assunti con i cittadini. Un'esperienza dalla quale oggi avremmo potuto ripartire, tutti insieme. Arrivare, invece, alla fine e scaricare tutte le responsabilità, nel bene e nel male, sugli altri - che sarebbero, così, i cattivi, gli opachi, i vecchi - senza assumersi le proprie di responsabilità, risulta fin troppo facile e, oserei dire, vile.

Il Sindaco

Domenico Nisi 

 

© RIPRODUZIONE RISERVATA

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