NOCI (Bari) – Ad una settimana dalla diffusione del decreto #iorestoacasa, vi riportiamo e commentiamo i dati della Regione Puglia.
A seguito dell’emergenza da COVID-19, dichiarata recentemente dall’OMS “pandemia”, il premier Giuseppe Conte ha emanato lo scorso 10 marzo il decreto #iorestoacasa con il quale entravano in vigore una serie di misure restrittive.
Sul modello della Cina, per tanto, il premier Conte ha trasformato l’Italia in un’unica zona arancione, limitando al massimo gli spostamenti dei cittadini sul suolo di residenza e sull’intera penisola, ponendo così la popolazione in quarantena.
Ad oggi,17 marzo, trascorsa una settimana da quella data, è importante fare un’analisi dei numeri dei soggetti contagiati, in terapia intensiva, defunti e guariti.
I casi di soggetti positivi al COVID-19, registrati in Puglia, sono 320.
I soggetti deceduti, risultati positivi a COVID-19 sono 18, tra cui il soggetto più giovane d’età d’Italia.
Invece, il numero di soggetti guariti è 3, di cui uno è il cosiddetto “paziente uno” per la Puglia, segnalato il 26 febbraio. E’bene precisare che i casi di guarigione sono così ridotti in virtù del bassissimo numero di contagiati presenti all’inizio dell’epidemia ed in riferimento all’ampio spazio temporale necessario per ottenere una guarigione clinica della patologia.
I soggetti in terapia intensiva, invece, sono 34.
Il numero di autocertificazioni compilate da soggetti che sono rientrate in Puglia dal 29 febbraio e si sono autonomamente messe in quarantena domiciliare volontaria sono 19.536. Dall’ 8 marzo sono state invece compilate 12.719 autocertificazioni. Tale data è esplicativa poiché coincide con la pubblicazione del decreto di blocco relativo degli spostamenti. Da ieri 16 marzo, si sono registrate altre 300 auto segnalazioni di soggetti rientrati in Puglia. Un dato molto significativo, questo, che dimostra ancora una volta come il flusso in entrata nella regione sia cospicuo ed ininterrotto.
Le province più colpite attualmente sono Brindisi e Foggia, come visibile in slide.
I soggetti di sesso maschile sono maggiormente predisposti, il 62 % contro il 38% di donne della popolazione totale. Ad oggi non si conoscono le ragioni scientifiche di tale predisposizione, ma rispecchia lo stesso dato riportato dalle osservazioni fatte in Cina.
In linea con l’andamento italiano, l’età media dei soggetti colpiti è di 59 anni. I casi che presentano patologie più severe e critiche rientrano in soggetti con età superiore ai 70 anni, quelli più lievi al di sotto dei 59 anni.
Il 70% dei soggetti positivi è o asintomatico o ha sintomi lievi o ha pochi sintomi, quindi il 30% richiede di misure assistenziali importanti.
Infine, con il piano di riordino ospedaliero che prevede la formazione di ospedali COVID-19 e l’aumento dei posti ospedalieri in terapia intensiva, la Puglia si prepara a fronteggiare il picco di casi delle prossime settimane, se la curva seguirà l’andamento previsto, come fatto fino ad ora. Ovviamente le misure restrittive, sotto lo slogan #iorestoacasa, mirano ad evitare tale picco e bloccare la diffusione del virus nell’arco di breve tempo.
*fonte Conferenza Stampa Regione Puglia