NOCI (Bari) - A cavallo tra il primo ed il secondo appuntamento del ciclo di conversazioni storiche di Settembre in Santa Chiara, quest'anno incentrato sull'impresa garibaldina del 1860 a fronte dei festeggiamenti per il 150° anniversario dell'unità nazionale, la storia locale torna ed essere un serio riferimento che fornisce spunti specifici sul risorgimento meridionale.
Cosa non facile vista la contrapposizione storica rappresentata dal brigantaggio delle terre lucane e pugliesi. La datazione convenzionale sui limiti cronologici del Risorgimento risente dell'interpretazione storiografica riguardo a tale periodo e perciò non esiste accordo fra gli storici sulla sua determinazione temporale, formale ed ideale. Esiste inoltre un collegamento tra un "Risorgimento letterario" e uno politico per il quale si scrisse di Risorgimento italiano in senso esclusivamente culturale fin dalla fine del XVIII secolo. Le conversazioni storiche in atto forse potrebbero fornire lumi a tal riguardo. La serata inaugurale di presentazione dell'edizione 2010 (la nona) ha visto la presenza di ospiti illustri sia tra i relatori che tra i convenuti in platea. Al tavolo, oltre la rappresentanza istituzionale di Silvia Godelli Assessore Regionale al Mediterraneo e Trifone Altieri vicepresidente dell'amministrazione provinciale, vi erano il Sindaco di Noci Piero Liuzzi, l'ex direttore della Gazzetta del Mezzogiorno Lino Patruno, il prof. Giuseppe Poli Presidente del Comitato di Bari dell'Istituto per la Storia del Risorgimento Italiano, ed i padroni di casa Giuseppe Basile e Josè Mottola rispettivamente segretario e presidente dell'associazione culturale Giuseppe Albanese promotrice dell'evento.
In platea molti storici ed appassionati tra i quali emerge anche il nome del consigliere regionale Michele Ventricelli. Dal primo dibattito si è potuto subito stabilire quale importanza riveste la storia locale per comprendere meglio le dinamiche evolutive dell'Italia di ieri e di oggi. Di primo impatto la bandiera. "Il tricolore italiano- dichiara Altieri- deve essere motivo d'orgoglio. Non deve essere utilizzata solo per talune manifestazioni sportive ma in tutti gli eventi in cui deve emergere compatto il coinvolgimento degli italiani".
Di rilevante interesse anche l'intervento storico locale del presidente Mottola. Secondo l'ipotesi professata dall'avvocato, il risorgimento italiano nasce al meridione quasi 50anni prima di quello effettivo. Poi la precisazione che il risorgimento meridionale non è questione di semplice guerriglia ma di una guerra vera e propria. Sul fiume Volturno ad esempio, l'esercito garibaldino composto da circa 20mila unità, fronteggia e sconfigge l'esercito borbonico. Il non decollo del mezzogiorno poi, a seguito dell'unità, è racchiudibile nel celeberrimo aforisma di Tommasi da Lampedusa descritto nel Gattopardo: "cambiare tutto per non cambiare nulla". Non potevano mancare riferimenti al conte più studiato dello stivale considerato dall'avvocato il più grande statista dell'Italia unita. Mottola infine chiude con un motto dal sapore mazziniano: "Viva Cavour, viva l'Italia negli Stati Uniti d'Europa! Questo deve essere il nostro federalismo!"
La chiusura del dibattito inaugurale è affidata al prof. Giuseppe Poli, docente di storia moderna presso l'Università Aldo Moro di Bari. Anche il professore sostiene la tesi della nascita dell'insurrezionalismo meridionale dichiarando che anche a Noci vi era un gruppo di carbonari.
Il dibattito si arricchisce anche di una parentesi grottesca. Durante la conversazione ben due persone sono rimaste vittime delle "sedie killer". Due delle sedie in plastica predisposte dall'amministrazione comunale per la platea non hanno retto al peso dei convenuti facendo capitolare li stessi. Per fortuna nulla di grave.
Appuntamento quindi rinnovato a giovedì 16 settembre quando lo studioso di storia locale Antonello Roberto parlerà di "fatti e personaggi a Noci prima e dopo il plebiscito del 1860". Un appuntamento che si attende carico di sorprese e novità sulla storia nocese dell'Ottocento.