NOCI (Bari) - Si è tenuta mercoledì 25 aprile, alle ore 11:00 presso il Monumento dei Caduti sito in Via Cavour, la commemorazione della Festa della Liberazione dell’ Italia da parte dell’ amministrazione comunale. Come ogni anno, il Consiglio Comunale ha posto una corona d’alloro ornata dal tricolore sul monumento che ricorda i caduti nocesi.
Dopo l’ alzabandiera e l’inno d’Italia, due volontarie della Croce Rossa Italiana hanno posto la corona d’alloro sul Monumento ai Caduti. Sono intervenuti, subito dopo, gli studenti della scuola media Pascoli, i quali hanno sottolineato l’importanza della memoria, della libertà e del valore della democrazia. Alla presenza delle autorità civili e militari, delle associazioni di volontariato, dei rappresentanti degli istituti scolastici nocesi e dell’arciprete Don Stefano Mazzarisi, è intervenuto poi il sindaco Domenico Nisi.
“Ci sono date nella nostra vita che, anche se non le abbiamo vissute per motivi anagrafici, della nostra vita sono parte essenziale” - ha asserito il primo cittadino - “non soltanto per una questione istituzionale. Avere memoria è determinante per ciò che siamo stati e, soprattutto per ciò che vogliamo essere. Si tratta di ritrovare e rinnovare il valore di questa festa, racchiuso nella parola Resistenza. Chi ha lottato per fare la resistenza ha lottato contro la sopraffazione. Questo aspetto non è mai passato: quotidianamente ci accorgiamo che in tante parti del mondo è così ancora. Appartiene alla nostra storia quotidiana: quanti atteggiamenti di prepotenza registriamo ogni giorno nei vari ambiti della nostra vita sociale, politica, istituzionale? E rispetto a questa prepotenza, quanta voglia di resistere abbiamo? Ecco, io oggi vorrei invitarvi a resistere alla prepotenza. Voglio augurare alla nostra comunità di cancellare dal nostro vocabolario «non si può fare niente»: ognuno facendo il proprio dovere, possiamo mettere in atto degli atteggiamenti di resistenza che potranno, la storia ce lo insegna, sconfiggere la violenza e la sopraffazione. In memoria di chi ha avuto la capacità e la voglia di resistere, resistiamo insieme tutti quanti e diamo segno di come la prepotenza non può essere parte dei comportamenti civili di una comunità. Viva il 25 aprile, viva l’ Italia”.