NOCI (Bari) - Si ritorna a parlare di furti dei cavi di rame, l'oro rosso che è tornato ad avere buone quotazioni nel mercato dei metalli. Ladri ancora in azione questa settimana a Noci non per svaligiare immobili ma per accaparrarsi alcuni chili di oro rosso.
Dopo i tre casi accaduti precedentemente sulla via per Massafra e Martina dove furono tranciati i cavi della linea telefonica facendo piombare nel silenzio un'intera fascia rurale, e dopo il ritrovamento l'anno scorso da parte dei carabinieri di alcuni chili di rame bruciato sempre nella stessa zona, questa settimana i malviventi hanno colpito due volte in zone diverse del paese, manomettendo questa volta i cavi della corrente elettrica. Il primo si è verificato all'interno dell'impianto irriguo della Regione Puglia situato sulla via per Massafra (SP161), il secondo all'interno della segheria Intini, sulla Provinciale 239 per Gioia del Colle.
I tentativi di furto hanno procurato seri danni alle due strutture colpite che in entrambi i casi hanno dovuto bloccare momentaneamente la propria attività. In entrambe le situazioni infatti i malviventi hanno preso di mira i grossi cavi dell'alimentazione tranciandoli di netto e procurando così danni all'impianto elettrico delle strutture. Questo, per poter cercare di estrarre il rame contenuto nei cavi di conduzione. Il risultato però è stato modestissimo. Complessivamente solo 10kg di oro rosso sono stati asportati abusivamente dai ladri.
Secondo i carabinieri della locale stazione, che hanno avviato indagini in merito, ad agire potrebbe essere stata una stessa banda che forse può essere composta da cittadini dell'est europeo, forse romeni o bulgari come nei casi accaduti recentemente nel nord barese e nel foggiano. Per mettere in collegamento i due casi gli inquirenti trovano appiglio nello stesso modus operandi adoperato per compiere l'estrazione del rame e nelle stesse modalità di organizzazione.