NOCI (Bari) - “Pedalando con Avis “ è l’appuntamento che bambini, famiglie, donatori e soci aspettano per tutto l’anno.
Lo scorsa domenica 17 settembre infatti, l’associazione Avis, sezione di Noci, ha riproposto alla cittadinanza la storica ciclopasseggiata, che negli ultimi 20 anni, si è candidata a rappresentare l’ importante occasione per ricordare l’essenzialità del verbo donare unendo il divertimento di una passeggiata in bicicletta.
Quest’anno sono stati circa 150 i cittadini nocesi, dai più piccoli ai più grandi, che hanno preso parte a questa giornata sportiva, guidati dalla presidente Giulia Basile, fondatrice della sezione nocese e mottolese.
La partenza è avvenuta all’incirca alle 9 di mattina dalla piazzetta retrostante la Piazza Garibaldi e di lì un’ ondata di colori ha animato e invaso le vie principali della città, per poi fare ritorno alle 11,30 sempre nella piazzetta di partenza. Ogni partecipante con il proprio biglietto ha, infatti, atteso l’estrazione finale del primo premio, una bici, aggiudicato al numero 5 della serie gialla.
Alla presidente, nonché l’anima del gruppo avisino nocese, sempre in fermento con tante attività, abbiamo chiesto un parere sulla capacità solidale dei cittadini nocesi.
“Viviamo costantemente, in Puglia, in emergenza sangue. La gente tende a chiudersi in se stessa con l'aumentare dei problemi. Il segreto è partecipare alla vita degli altri, perchè gli altri ci regalano tanto. Penso che chi ha debba, indistintamente, dare, sia materialmente che culturalmente. Donare il sangue significa fare un controllo gratuito e personale, significa stare bene, e salvare una vita, e costa solo una manciata di minuti. Ai giovani voglio che passi un messaggio: che l’eroe di turno non è il blogger o l’attore, ma è colui che salva una vita. Un donatore è questo, tra l’altro lo fa in anonimato. Purtroppo Noci però non aumenta in donazioni, i soci fondatori, over 65 anni, non possono più donare. Il tetto massimo dei donatori è fermo sulla soglia 330-340. I paesi con la stessa capienza popolativa esprimono molte più donazioni, vedi la città di Mottola. Una speranza c’è, nelle donazioni principali: ne facciamo 4 ogni anno. Stanno aumentando i giovani e questo vuol dire che il lavoro che facciamo dalle scuole elementari sta dando i suoi frutti: quest’anno sono all’incirca 40 i nuovi donatori. La speranza è che accrescano sempre più e che non si tratti di un semplice riciclo.”