Noci (Bari) - Il maltempo di ieri pomeriggio non ha del tutto fermato la seconda delle quattro giornate dedicate a “Taste of Noci”, l’evento dedicato alla valorizzazione dell’enogastronomia locale partito lo scorso 18 maggio. Annullati esclusivamente gli spettacoli in Piazza Plebiscito, confermati invece il laboratorio di pasta fresca, i punti di degustazione wine and food e la Masterclass dedicata alle eccellenze dei vini dolci pugliesi.
Ad aprire la giornata è stata Puglia Treck&Food, con una bellissima escursione a piedi nel sito storico di Casaboli, che un tempo fungeva da collegamento con Norba (attuale Conversano). Partenza alle 9:00 da Bosco Giordanello, armati di zaini e di tanta voglia di conoscere la ricca storia del territorio. Nel mentre, incantevoli scorci paesaggistici si sono manifestati agli occhi dei partecipanti in tutta la loro incantevole bellezza. Ringraziamo a tal proposito Puglia Treck&Food e il suo presidente Orazio Sansonetti per le foto che testimoniano questa immersione nella natura. Camminare e respirare il profumo genuino della natura, stuzzica certamente l’appetito, e per favorire il recupero delle energie, niente di meglio delle prelibatezze locali: fave bianche e cicorielle accompagnate da focaccia bianca e buon vino.
Nel pomeriggio, le condizioni meteo hanno iniziato a mettersi al peggio e il bel sole che aveva accompagnato l’intera escursione, ha iniziato a mostrarsi “capriccioso”. I nuvoloni neri hanno mantenuto la loro promessa di pioggia, alternata a qualche piccolo sprazzo di un sole ancora incerto. Per questo motivo, il laboratorio di cucina dedicato alla preparazione della pasta fresca previsto per le 16:00 si è svolto al chiuso, nel Chiostro delle Clarisse.
Le cuoche del centro storico hanno supervisionato il lavoro dei partecipanti che hanno trasformato la farina di 00 e quella di semola in ottime orecchiette e vermicelli, che sono stati poi cucinati e serviti con del ragù di salsiccia e funghi, per i palati più esigenti e sofisticati, e di pomodoro per gli amanti della classica semplicità. Alle 19:00, il chiostro ha “cambiato veste”, riadattandosi alla solennità della Masterclass dedicata questa volte alle eccellenze dei vini dolci pugliesi secondo la guida “Dolce Puglia 2018”.
A guidare i partecipanti in questo nuovo viaggio sensoriale è stato Giuseppe Baldassarre, sommelier di fama indiscussa, eccellenza italiana nel campo. La serata ha visto scendere in campo, 11 campioni di dolcezza, che ben si sposano con la variegata pasticceria tipica pugliese ma non solo. Come ha spiegato Baldassarre, quella dei vini dolci è una produzione particolarmente difficile e non propriamente gratificante dal punto di vista economico. Viene ricavata da uve molto più delicate che bisogna saper trattare e non è garantita la costanza, dato che si è strettamente legati all’andamento delle annate. La produzione di vini dolci affonda le sue radici nell’antica Grecia, quando le uve venivano messe ad appassire al sole sui tetti delle case. Questi vini erano considerati in un certo senso i “ricostituenti del passato”, proprio perché ad alto tasso zuccherino. Venivano considerati però anche i vini dell’accoglienza e della festa: riservati ai parenti o agli amici veramente intimi in occasione delle ricorrenze davvero speciali.Del resto, se si osserva attentamente nel calice un vino spumantino, le bollicine che salgono briosamente, fanno realmente venir voglia di festeggiare.
Dopo lo spumantino Valle Vigna (Upal) si è entrati in tema “Moscato Bianco”, con schierati il “Dolce Rosalia” (Giancarlo Ceci); il Kaloro (Tormaresca) e il “Paule Calle” (Candido). Si è passati poi a vini con note di gusto e di colore più decisi: “Negrino” (Leone De Castris); “Passito” (Due Palme); il “Glikos” (Cupertinum), che come dice il nome stesso ha origine greca. Ecco entrare in campo anche il resto della squadra: Primitivo Passivo ( Imperatore), il “Malicchia Mapicchia” (dalle Cantine Barsento) che è decisamente il più “vecchiotto", perché imbottigliato nel 2016, ma in “gustosissima forma”. E via con “11 Filari” (San Marzano); e il “Chicca” (prodotto da Varvaglione vigne e vini).
Per ciascun vino che riempiva a turno uno dei calici, Giuseppe Baldassarre immaginava il “matrimonio” con uno o più dolci tipici pugliesi, facendo venire letteralmente l’acquolina in bocca ai presenti. Questo viaggio guidato attraverso il gusto, ha fatto perdere a chi vi ha partecipato la cognizione del tempo trascorso e soprattutto ha consentito di lasciare da parte ansie e preoccupazioni. E qui è proprio il caso di parafrasare il caro vecchio Giacomo Leopardi: “E il naufragar m’è dolce in questo calice”.
Lo spettacolo “Wine art: musica e parole” previsto per le 21 in piazza Plebiscito è stato annullato precauzionalmente, in vista delle condizioni meteo che avrebbero potuto mutare nuovamente da un momento all’altro. I punti di degustazione sono però rimasti attivi.