NOCI (Bari) - Il Referendum Costituzionale si è appena concluso. Il No ha vinto. Renzi si è dimesso. Sono appena iniziate le consultazioni del Presidente della Repubblica Mattarella per valutare la possibilità di formare un nuovo Governo.
Il fronte del Sì, con premier in testa, ha sostenuto per tutto il 2016 che il voto non fosse in realtà un voto politico (Renzi Sì, Renzi No), bensì un voto in merito ad una riforma costituzionale. Pur avendo annunciato sin dal 2015 che se non fosse passato il Referendum sarebbe andato a casa. Di fatto aveva fornito un notevole collante per tutte le forze anti-PD e anti-Governo. Con la vittoria del No le conseguenze politiche di un Referendum presentato come non-politico sono state tratte.
Il fronte del No ha attaccato e rintuzzato a piè sospinto il PD di Governo con una campagna elettorale politica anti-renziana cercando di rianimare i propri elettorati. Ora che Renzi si è dimesso: panico. E la campagna referendaria che voleva Renzi a casa si stempera ed alcune forze lo vorrebbero al timone per senso di responsabilità istituzionale (sic). In tanti chiedono un Governo PD, ma senza Renzi, che faccia una nuova legge elettorale e poi il voto anticipato. Qualcuno vorrebbe usare l'Italicum con qualche modifica anche per il Senato, anche se fino a pochi giorni fa l'Italicum era un male per il paese. Qualcun altro vorrebbe che Renzi restasse in carica per poi attendere la sentenza della Consulta e fare una nuova legge elettorale. Insomma idee chiare ma discordi. E' scoppiata l'ansia da legge elettorale: peccato che nella storia d'Italia le leggi elettorali sono state partorite o a maggioranza o dopo esiti referendari come nel 1993. Mai legge elettorale è stata fatta in modo bypartisan. Mai.
Cosa accadrà? Prepariamoci ad una estenuante campagna elettorale: che si voti in primavera o a scadenza naturale nel 2018, che si voti con un governo di solidarietà nazionale o istituzionale, ormai si sono sparigliate le carte. Sono saltati gli schemi della politica italiana dal 2011 ad oggi. Il PD dovrà passare anche da un congresso interno fratricida, potrebbe anche nascere una formazione politica renziana, i centristi di area popolare si son già separati, il centrodestra è galvanizzato dalla vittoria del No, ma debole perchè senza bussola unitaria e tante (troppe) bussole di partito (e partitini personali), i leghisti come il Movimento 5 Stelle richiedono a gran voce il voto anticipato, dimostrandosi già pronti ad andare alle urne (Da soli? E con quale legge elettorale?). Sullo sfondo (sempre sullo sfondo) le difficoltà economiche degli italiani documentate dall'Istat, la disoccupazione soprattutto quella giovanile, le misure per la crescita economica, i flussi migratori straordinari, il debito pubblico ecc ecc.
Ecco che il risultato del terzo Referendum Costituzionale della storia italiana (dopo quello del 2001 sul titolo V vinto dal centro sinistra, quello del 2006 sulla parte seconda della Costituzione perso dal centro destra) si trasforma in un rimescolamento politico, l'ennesimo, di cui non è possibile al momento intravederne l'esito, ed in una campagna elettorale permanente.