NOCI (Bari) - Il consiglio comunale è fermo da due mesi, cioè dal 27 gennaio scorso, giorno del primo consiglio comunale del 2012 e delle roventi polemiche in consiglio comunale sulle riprese televisive in aula. Dopo il silenzio. Troppo tempo è passato senza che il consiglio sia stato convocato e per di più sembra essere tornata più forte che mai la crisi in maggioranza.
Il presidente del consiglio, Enzo Notarnicola (UDC), due settimane fa ha attaccato senza mezze misure l'operato dell'assessore Arturo D'Aprile (PDL) additandolo come il responsabile della crisi perdurante nella maggioranza ed arrivando a chiederne addirittura la revoca da parte del sindaco.
Il gruppo consiliare del PDL ha risposto con una nota alle accuse di Notarnicola chiedendo all'UDC di chiarire la portata ed il senso di un tale attacco che minaccia la rinnovata (per la verità l'ennesima in questa consigliatura Liuzzi bis ndr) sinergia tra le forze politiche di maggioranza.
La minoranza è tornata nuovamente al contrattacco e ieri ha protocollato la richiesta di convocazione di un consiglio comunale per discutere un solo punto all'ordine del giorno "L'analisi e la verifica della situazione politoc-amministrativa. Richiesta di comunicazioni al sindaco".
Un solo punto a fronte dei tanti presentati in altre convocazioni da agosto in poi e sui quali non c'è ancora stata discussione in aula. Un solo punto ritenuto centrale per "obbligare" la maggioranza ad una verifica politica ed amministrativa. Numerose sono state in questi mesi le riunioni della maggioranza per ritrovare la coesione tra le maggiori forze della coalizione, ma le cronache raccontano di serate con molte defezioni ed attriti palesi e non. Forse la campagna elettorale del 2013 è già iniziata e comincia a far sentire i suoi effetti.
Certo è che nell'anno della recessione economica non più annunciata, ma ormai certificata, un ruolo di primo piano potrebbe e dovrebbe svolgerlo il consiglio comunale. C'era dal 2010 l'idea di un nuovo PUG, ma è naufragata nelle pieghe della crisi di maggioranza. C'era l'ampliamento delle aree produttive, ma anche qui i veti hanno inciso troppo. C'era l'edilizia convenzionata e sovvenzionata dei Contratti di Quartiere...ma si è preferito partire da Piazza Garibaldi e via Moro. C'erano le varianti al PRG per la realizzazione di una struttura socio-sanitaria e la proposta di realizzazione di un parcheggio... c'erano e ci sono tanti progetti che potrebbero sbloccare risorse e contrastare la recessione. Ma tutte queste questioni non possono trovare sintesi immediata perchè la maggioranza perde a trimestri alterni la sua solidità. Forse i politici locali dovrebbero comprendere che le lotte politiche interne per la visibilità in maggioranza devono cedere il passo alle azioni per la collettività. Una collettività che prima o poi chiederà conto puntigliosamente su tutto.