Uno strumento predittivo e conoscitivo utile alla futura pianificazione territoriale
NOCI - Grande è la soddisfazione per l’avvio della redazione di una Carta archeologica del Comune di Noci. Un progetto affidato con Delibera din Giunta n. 143 del 23 dicembre 2022 alla società “Cultura in comune”, e che ha ottenuto l’autorizzazione della Soprintendenza Archeologica, Belle Arti e Paesaggio per la Città metropolitana di Bari, con cui il Comune si appresta ora a stipulare una convenzione.
«Si tratta di uno dei punti del nostro programma di governo – spiega la Consigliera delegata Mariarosaria Lippolis. – Inizialmente l’idea era quella di utilizzare questo strumento per indagare aree circoscritte, Barsento e Casaboli in primis. Successivamente, in accordo con le archeologhe coinvolte, si è ritenuto di estenderlo all’intero territorio comunale, sempre con particolare attenzione ai due siti citati, dove sono già state effettuate campagne di scavi che consentito di riportare alla luce tracce importantissime della nostra storia. Aspetto strategico da evidenziare è che, con la redazione di una Carta archeologica, gli interventi di indagine archeologica che saranno effettuati in futuro sul nostro territorio, potranno essere condotti con metodo, dando luogo ad una programmazione mirata delle campagne di scavo che dovrà tener conto delle evidenze emerse».
In effetti, la cartografia alla quale si sta lavorando si propone come uno strumento “predittivo”, in grado di evidenziare le potenzialità archeologiche; conoscitivo, quale risultato di un’indagine su ampia scala, che unirà in modo innovativo i dati archeologici a quelli geologici, geomorfologici, la cartografia storica, le fonti iconografiche (ecc..); infine, consentirà di mappare i beni noti, ma soprattutto di valutare la possibile presenza ed estensione degli insediamenti conservati delle varie epoche e, in prospettiva, la consistenza dei depositi archeologici nel sottosuolo.
«Oltre a ciò che è visibile (monumenti, aree archeologiche, reperti conservati nei musei), patrimonio è anche ciò che è conservato negli strati sottostanti la parte più superficiale del terreno e che non si conosce ancora – continua la Consigliera Mariarosaria Lippolis. – Si pensi, ad esempio, ai molti insediamenti antropici sparsi sul territorio, il cui stato di conservazione non è sempre definibile con certezza. Archeologia, Archivistica, Storia dell'Arte sono spesso considerate discipline di élite, che interessano il grande pubblico solo quando le luci dei riflettori si accendono su grandi ritrovamenti. La fase lunghissima e appassionante della ricerca resta nell’ombra, a volte scarsamente finanziata, sconosciuta, come se il patrimonio culturale riemergesse dal sottosuolo o dai documenti, per caso o all’improvviso. Con questo Progetto vorrei che venisse posto il seme che riconcilia Archeologia e Comunità, Ricerca e Identità».
Avviato il lavoro, v’è ora la necessità di sviluppare, parallelamente alla parte scientifica, anche un piano di comunicazione e condivisione con la cittadinanza delle fasi in svolgimento e, contestualmente, di coinvolgimento delle scuole. Per tale ragione, nelle prossime settimane, saranno pubblicati sul sito istituzionale del Comune di Noci e sui canali Facebook “Noci Città delle Arti e della Cultura” e Instagram @comunenoci news e aggiornamenti sullo stato di avanzamento del lavoro. Il tutto troverà un punto di sintesi in un’apposita sezione dedicata del sito istituzionale. «In questo modo spero si comprenda che la Storia è un processo e gli eventi storici associati ai reperti non sono isolati in un passato considerato un ‘altrove’, ma collegati all’oggi – conclude la Consigliera Lippolis. - Passato e presente, quindi, quali dimensioni che, isolate, non bastano a sè stesse, sono in realtà in costante comunicazione e restituiscono una visione ciclica – non lineare – del tempo. Solo così può attivarsi nella Comunità un processo psicologico, che coinvolga le dimensioni emotive, fisiche e spirituali degli individui, strettamente connesse al senso di appartenenza. L’intento è che questo progetto pilota si trasformi in un modello da “esportare”».
Prossimo passo, la sottoscrizione del Protocollo d’intesa con la Soprintendenza Archeologica, Belle Arti e Paesaggio per la Città metropolitana di Bari, che «ha già condiviso favorevolmente gli obiettivi del progetto, utile per finalità di tutela, ricerca e valorizzazione ed in grado di integrarsi con gli strumenti urbanistici vigenti e con quelli in corso di elaborazione – spiega il Sindaco Domenico Nisi. – La Carta Archeologica sarà base indispensabile per la conoscenza, la valorizzazione e la tutela del patrimonio presente sul nostro territorio, mirando al recupero di tutte le informazioni utili ricostruire ed a valutare il paesaggio e le forme di popolamento nell’antichità, con l’intento di sviluppare sinergie utili alla salvaguardia ed alla fruizione dei suoi beni archeologici. Ringrazio la Consigliera Mariarosaria per aver preso a cuore il progetto e averlo seguito fino alla realizzazione».