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Vivi la Strada: sì all'introduzione del reato di "Omicidio Stradale"

08-21-ubriaco_non_metterti_alla_guidaNOCI (Bari) - Riceviamo e pubblichiamo una lettera giunta in redazione dall'associzione no profit vivi la strada, che si occupa di vittime della strada. Il testo, a firma del presidente Piero Longano, è un punto di vista sull'introduzione del reato di omicidio stradale. di seguito il contenuto della missiva. In questi giorni l'Associazione "Vivi la Strada .it", con sede a Castellana Grotte, apprende con piacere e sollievo la volontà espressa dal Ministro dell'Interno, obiettivo per cui da tanti anni la stessa organizzazione di batte.


''INTRODURRE IL REATO DI OMICIDIO STRADALE''. E' quanto affermato da ministro dell'Interno Roberto Maroni durante il suo discorso di Ferragosto al Viminale. Maroni, prendendo spunto da un recente fatto di cronaca, ha annunciato un accordo col ministro della Giustizia Nitto Palma per cui si sta lavorando per inserire il reato di omicidio stradale.

Introdurre il reato specifico di omicidio stradale per chi si mette alla guida ubriaco o sotto l'effetto di sostanze stupefacenti. Il ministro ha portato come esempio l'ultimo caso dell'uomo che due giorni fa, facendo inversione in autostrada, ha ucciso quattro persone: "Non è possibile - ha sottolineato Maroni - che sia stato poi scarcerato". Lo stesso Guardasigilli, ha rilevato "la necessità di inserire questo delitto".

E' necessario che venga considerato come una forma autonoma di reato, consentendo l'arresto di chi si macchia di questo particolare reato. Questa nuova fattispecie di reato va distinta dall'omicidio colposo e consentirebbe di sanzionare coloro che si rendono colpevoli di omicidi mettendosi al volante ubriachi o sotto l'effetto di sostanze stupefacenti.

Ma l'Associazione, che già si batte su questo fronte, sta già "lavorando" per aiutare, tramite una raccolta firme, la proposta di legge, del deputato BARBARO, presentata l'8 marzo 2010 che stabilisce: "Modifiche agli articoli 589, 590 e 590-bis del codice penale, in materia di omicidio colposo, lesioni personali colpose e computo delle circostanze, e all'articolo 4 del decreto legislativo 28 agosto 2000, n. 274, in materia di competenza del giudice di pace".

In particolare, per questa proposta, è stato accolto un appello da parte dell'Associazione italiana familiari e vittime della strada e, a seguito della pronuncia della Corte di cassazione sul caso dei due fidanzati uccisi in via Nomentana a Roma, si vuole, con questa proposta di legge, prevedere una normativa che disponga una pena specifica più grave dell'omicidio colposo nel caso in cui la morte di una o più persone sia da ricondurre causalmente a una guida aggressiva, azzardata o temeraria.

Interpretazioni soggettive altalenanti dell'elemento soggettivo del reato tra dolo eventuale e colpa cosciente da parte dell'autorità giudiziaria, hanno sorpreso l'opinione pubblica creando sconcerto e sfiducia nella giustizia. La riduzione alla semplice colpa di condotte di guida azzardate, temerarie, aggressive e dissennate porta alla necessità di un intervento legislativo urgente.

08-21-non_essere_un_pirata_della_stradaÈ necessario prevedere una forma di imputazione soggettiva per applicare la giusta e congrua pena a gravi reati che rischiano con il sistema attuale, in mancanza di una specifica norma, di non essere fatti rientrare dall'autorità giudiziaria nelle manifestazioni dolose, ma che sono così gravi da non poter essere considerati semplicemente colposi. Le previsioni normative sull'incidentalità stradale sono state sempre oggetto finora di previsione specifica per la guida in stato di ebbrezza e in stato di alterazione da sostanze stupefacenti e psicotrope, ma non si sono mai estese alle condotte azzardate e dissennate poste in essere invece dai cosiddetti «pirati della strada».

Inoltre la riduzione di un essere umano in stato di coma vegetativo permanente non può più rientrare semplicemente nel reato di lesioni personali colpose, dato che rappresenta la massima lesione della dignità umana ed è assolutamente necessario equiparare la riduzione in tale stato alla morte per le conseguenze del reato.

Pertanto, con la presente proposta di legge, attraverso una riformulazione degli articoli 589, 590 e 590-bis del codice penale, relativi alle fattispecie di omicidio colposo, lesioni personali colpose e computo delle circostanze, si vuole, mantenendo inalterate le originali previsioni normative relative al semplice omicidio e lesioni colpose, aggravare le pene per il caso in cui tali reati siano causati da condotte di guida dissennate o sotto l'effetto di sostanze alcoliche, stupefacenti o psicotrope. Si prevede inoltre la procedibilità a querela solo per le fattispecie meno gravi e conseguentemente si interviene anche per modificare la competenza in materia del giudice di pace.

Da sempre, l'Associazione "Vivi la Strada .it" accoglie il Pianto dei parenti delle vittime della strada sul perché non ci sia giustizia per i propri cari.

Siamo convinti che l'introduzione del reato di omicidio stradale possa far leva sulla coscienza di ogni guidatore che, convinto della pericolosità del luogo "strada", possa essere più incline al rispetto del codice della strada e delle buone norme comportamentali.

Nel frattempo l'Associazione "Vivi la Strada .it" ha lavorato, e lo continuerà a fare, nel campo della cultura per la sicurezza stradale. Ogni anno vengono contattati più di 25.000 ragazzi che si accingono ad essere patentati e più di ottantamila fruitori della strada negli eventi pubblici.

Ci auguriamo che la combinazione di leggi e cultura possa ridurre e magari azzerare quella che ormai per l'OMS è definita una vera e propria malattia, ovvero la seconda causa di morte, tra i giovani, a livello mondiale: l'incidentalità stradale.

"Vivi la Strada .it", essendo firmataria della carta europea della sicurezza stradale, condivide un pezzo di responsabilità negli obiettivi prefissati dalla stessa, ovvero di ridurre le vittime della strada.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

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