BARI - Largo Sott. Rotolo è stato interessato tra il 2018 e il 2019 da una campagna di scavi archeologici che hanno dimostrato l’importanza di quel luogo nelle dinamiche dello sviluppo urbanistico di Noci.
Durante la campagna di scavi, sono stati rinvenuti resti di manufatti in ceramica e metallo e resti animali, datati XIII e XIV secolo, che testimoniano una frequentazione importante di quella piazza, probabilmente destinata ad area mercatale. È emersa anche la pavimentazione originaria della piazza, costituita da un banco di roccia livellato con uno strato sovrapposto battuto di terra e calce. Le profonde incisioni dalle quali il banco roccioso è solcato, rivelano che probabilmente sono stati estratti dei blocchi per la costruzione degli edifici che circondavano la piazza (fatto che sembrerebbe confermato dalla presenza, poco distante dall’area, di una “buca di cantiere” utilizzata nell’edilizia). Altra importante scoperta riguarda la base di quella che dovrebbe essere stata una casa-torre quadrata affacciata direttamente sulla piazza.
Per noi è un onore condividere tali scoperte, testimonianze di un pezzo della nostra storia urbana ed economica, nell’ambito delle Giornate dell’Archeologia 2022, promosse dall’Institut national de recherches archéologiques préventives di Francia con l’adesione della Sovrintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per la Città metropolitana di Bari ed il sostegno del Ministero della Cultura.
Nella giornata di domenica 19 giugno attraverso l’open day “Archeologia in cantiere” si illustreranno gli esiti dei più recenti interventi di archeologia preventiva condotti sotto la direzione scientifica della Soprintendenza, tra cui anche quelli che hanno riguardato Largo Sott. Rotolo a Noci (BA). L’evento è realizzato in stretta sinergia con aziende e professionisti del settore che sono stati parte attiva sul campo delle indagini archeologiche preventive. Poster esplicativi e interazioni dirette con i protagonisti consentiranno di avvicinare le comunità alla conoscenza del patrimonio archeologico del territorio ed alla scoperta del valore identitario delle testimonianze messe in luce, oltre che al rispetto delle norme in materia di archeologia preventiva oggetto di recenti codifiche sul piano legislativo.