NOCI – Domani, 20 maggio, sarà celebrata la Giornata Mondiale delle Api. L’importanza di queste preziose “sentinelle del pianeta” è stata finalmente riconosciuta ma siamo certi di sapere perché abbiano un ruolo cardine per noi e per l’intero ecosistema? Soprattutto: come possiamo preservarle? Abbiamo rivolto queste e altre domande alla dott.ssa Daniela Fusillo, laureata in economia ambientale, esperta e appassionata apicoltrice specializzata di apididattica presso l’apiario dei Trifogli a Noci.
Daniela, perché è stata istituita la Giornata Mondiale delle Api e qual è l’importanza degli impollinatori?
“Questa giornata è stata istituita dall' Onu perché finalmente è stata riconosciuta l'importanza vitale degli impollinatori sia per la conservazione della biodiversità ma soprattutto per la vita stessa dell' intero Pianeta Terra. Più del 70 per cento delle specie vegetali si impollinano, fruttificano e sopravvivono grazie alla presenza delle api e degli altri impollinatori”
Purtroppo, molti continuano a confondere le api con le vespe. Come possiamo distinguerle?
“La vespa è gialla e nera, ha il vitino sottile (il cosiddetto vitino da vespa) mentre l'ape, contrariamente a quello che si pensa, non è gialla e nera bensì nera e color cognac (marrone). L'ape è più goffa, più tonda e può pungere solo una volta e solo per legittima difesa perché pungendo perde parte dell'addome ed è destinata a morire”.
Daniela, ci spiegherebbe in dettaglio in cosa consiste il progetto di sensibilizzazione nei confronti delle api che lei e la sua famiglia portate avanti presso l’Apiario dei Trifogli?
“Io mi occupo da anni di sostenibilità ed educazione ambientale perciò la tutela delle api mi è sembrata un’evoluzione naturale del concetto di sostenibilità ambientale, quasi un passaggio obbligato per realizzare concretamente qualcosa di tangibile per il nostro Pianeta. Con l'aiuto di mio marito che è perito agrario ed apicoltore e di mio figlio, studente di medicina veterinaria, abbiamo realizzato un Apiario didattico per diffondere in cittadini di tutte le età la conoscenza e l'amore per questi meravigliosi impollinatori”.
Scaviamo un po’ tra le pieghe della storia, come a noi piace tanto fare: cosa sappiamo della presenza delle api a Noci nel corso dei secoli? E cosa è cambiato con il passare del tempo?
“Anche a Noci la presenza delle api è importantissima! In un manoscritto di Gianfrancesco Cassano, citato da Pasquale Gentile nel suo Museo della strada, Noci viene descritta come "Un antica terra verde" dove le "api vanno a sciami". Purtroppo oggi non è più così a causa di numerosi fattori: inquinanti ambientali, cambiamento climatico, eccessiva antropizzazione... tuttavia rimane la vocazione di Noci come "terra in cui le api vanno a sciami", una vocazione che la mia famiglia vorrebbe riportare alla luce mediante la sensibilizzazione dell' intera cittadinanza”.
Ora che ci ha spiegato esaustivamente quanto siano importanti e preziose le nostre piccole amiche api, ci verrebbe spontanea una domanda: cosa potrebbe fare la comunità nocese per difenderle, per preservarle, per creare un ambiente che sia per loro più vivibile?
“La comunità nocese potrebbe impegnarsi per rendere il nostro Comune più vivibile per le api mettendo in essere delle "buone pratiche" improntate sui criteri della sostenibilità ambientale: diminuire l'uso di fitofarmaci, antiparassitari e prodotti chimici in generale; piantare più fiori, evitare completamente l'uso di spray insetticida, in estate porre sui balcone delle piccole vaschette piene di acqua per abbeverare gli impollinatori, aumentare gli spazi verdi, evitare il taglio indiscriminato di erba e fiori spontanei in primavera e in autunno”.
Ci piace concludere con una significativa frase di Mario Tozzi sulle api: “Ci siamo convinti di essere indispensabili, quando in realtà un mondo senza esseri umani è possibile, senza api no. Quindi chi conta davvero? Noi o gli insetti?”.