MONOPOLI - I Carabinieri della Stazione di Monopoli hanno dato esecuzione ad un’ordinanza applicativa di misura cautelare, emessa dal Giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Bari, su richiesta della Procura della Repubblica, nella quale vengono riconosciuti, secondo l’impostazione accusatoria accolta dal GIP (fatta salva la valutazione nelle fasi successive con il contributo della difesa) gravi indizi di colpevolezza a carico di due indagati, ritenuti autori di alcuni furti in abitazione, commessi in Monopoli.
Il provvedimento scaturisce dall’attività d’indagine diretta dalla Procura della Repubblica di Bari e condotta dalla Stazione Carabinieri di Monopoli – mediante l’analisi dei filmati dei sistemi di videosorveglianza, servizi di avvistamento, perquisizioni e sequestri – che hanno consentito di ricostruire come i due indagati, forzando la serratura delle finestre mentre i proprietari delle abitazioni erano assenti, si erano introdotti in alcuni appartamenti nelle contrade di Monopoli, asportando oggetti di valore prima di darsi alla fuga.
Nel corso degli accertamenti e delle attività di controllo del territorio, una pattuglia aveva intercettato un’autovettura sospetta con due persone a bordo che, nella circostanza, non si era fermata all’alt imposto dai militari, fuggendo via ad elevata velocità per sottrarsi al controllo e garantirsi l’impunità, con pericolose manovre per la circolazione stradale, tentando più volte di speronare l’autovettura dei carabinieri che li stava inseguendo. Durante la fuga, i due avevano gettato dall’auto in corsa un sacco nero, poi recuperato dai Carabinieri e poco dopo, all’altezza del comune di Mola di Bari, erano stati bloccati. Nella loro autovettura vi erano arnesi da scasso e due orologi, costituenti il bottino di un furto commesso in un appartamento di Polignano a Mare, mentre nel sacco nero vi era altra refurtiva, costituita anche monili che in seguito erano stati restituiti ai proprietari. Per questo evento, i due indagati erano stati arrestati in flagranza di reato, poiché ritenuti responsabili di rapina impropria ed essendo ancora detenuti, l’ordinanza di custodia di custodia, cautelare emessa in relazione ai furti, è stata notificata in carcere.
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I Carabinieri della Stazione CC di Acquaviva delle Fonti hanno dato esecuzione ad un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal Giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Bari, su richiesta della Procura della Repubblica, traendo in arresto un quarantaquattrenne (fatta salva la valutazione nelle fasi successive con il contributo della difesa).
Il provvedimento scaturisce da una complessa ed articolata attività di indagine svolta dai predetti militari che, a seguito del furto in una abitazione consumato in Acquaviva delle Fonti la sera del 18/5/2022, attraverso l’acquisizione di immagini estrapolate dai sistemi di videosorveglianza presenti nella zona e avvalorati da indagini tecniche, sono riusciti prima a risalire all’autovettura utilizzata dai malfattori e poi ad identificare uno dei due presunti autori del delitto.
Il bottino, in gran parte costituito da preziosi, del valore di circa ottomila euro, era custodito in una cassaforte a muro che è stata aperta con chiavi alterate.
I carabinieri hanno localizzato il destinatario del provvedimento in una struttura sanitaria del capoluogo e lo hanno associato alla Casa Circondariale di Bari, a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.
Va sottolineato che, in tutti i casi, i relativi procedimenti si trovano nella fase delle indagini preliminari e che l’eventuale colpevolezza, in ordine al reato contestato, dovrà essere accertata in sede di processo nel contraddittorio tra le parti.