BARI - La Convenzione di Washington sul commercio internazionale delle specie di fauna e flora minacciate di estinzione, denominata in sigla C.I.T.E.S. (Convention on International Trade in Endagered Species of wild fauna and flora), è nata dall'esigenza di controllare il commercio degli animali e delle piante (vivi, morti o parti e prodotti derivati), in quanto lo sfruttamento commerciale è, assieme alla distruzione degli ambienti naturali nei quali vivono, una delle principali cause dell'estinzione e rarefazione in natura di numerose specie.
In Puglia la sede CITES è a Bari presso il porto e presso il Comando Regionale del Corpo forestale dello Stato, ma presenta carattere di controllo territoriale anche nei porti di Taranto e Brindisi. Nella conferenza stampa tenutasi sabato presso il Palazzo dell'Agricoltura a Bari il Comandante Regionale dott. Giuseppe Nicola Silletti e il funzionario responsabile del servizio CITES Commissario Capo dott. Marino Martellotta, hanno illustrato i risultati dell'attività svolta in ambito regionale nel 2011. L'attività in Puglia svolta dal personale CITES in forze alla forestale, oltre a quella ordinaria (certificazione, gestione documentale nascite in cattività, consegna registri di detenzione) è consistita in controlli in ambito doganale, presso allevatori privati, esercizi commerciali, ditte circensi, vivai, fiere specialistiche e laboratori di lavorazione pellami che hanno portato alla rilevazione di illeciti penali ed amministrativi.
I 387 controlli effettuati in quest'ultimo anno, hanno portato alla denuncia all'Autorità Giudiziaria di 32 persone, 100 esemplari di animali protetti sequestrati di cui l'80% rappresentato da tartarughe esotiche. Il rimanente 20% vede la presenza di pappagalli cenerini e iguane. Non da ultimo l'attività di controllo esercitato ha anche permesso ai forestali di sequestrare in maniera probatoria dietro il consenso della Procura della Repubblica un esemplare di puma in possesso ad un circo di Brindisi (in foto). Per quanto riguarda le piante, 171.000 sono state le specie protette controllate di cui 600 finite sotto sequestro. Da tutto ciò il CITES ha potuto elevare sanzioni amministrative per un totale di 39.000 Euro. Numeri importanti se si considera che, visto l'approssimarsi del periodo natalizio, anche le anguille, animale tradizionalmente portato sulle tavole delle vigilie, è sotto la lente di in gradimento del reparto specialistico in quanto rientra nelle specie protette in via d'estinzione. Assieme a loro, il caviale.
"Il CITES- sottolinea Silletti- è presente in puglia da 17 anni ma solo ora riusciamo ad informare l'opinione pubblica del servizio da noi offerto". Gli uffici del Servizio CITES del Corpo forestale dello Stato rilasciano mediamente circa 50.000 certificazioni l'anno. Riguardano, soprattutto, mammiferi, uccelli e rettili viventi riprodotti in cattività, zanne ed oggetti in avorio di elefante, articoli in pelle di rettile, confezioni realizzate con tessuti o pellicce pregiati, piante da collezione od ornamentali, legname proveniente dalle foreste tropicali. La CITES, che è compresa nelle attività del Programma delle Nazioni Unite per l'Ambiente (UNEP), è entrata in vigore in Italia nel 1980 ed è attualmente applicata da 175 Stati.
In Italia l'attuazione della Convenzione di Washington è affidata a diversi Ministeri: Ministero dell'Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, Ministero dello Sviluppo Economico e Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali. Quest'ultimo svolge un ruolo fondamentale, ai sensi della normativa vigente, attraverso il servizio CITES del Corpo forestale dello Stato che cura la gestione amministrativa ai fini della certificazione e del controllo tecnico-specialistico per il rispetto della Convenzione, attraverso la legge 150/1992. In ambito europeo la convenzione CITES è attuata attraverso il Regolamento n. 338/97.
La Convenzione di Washington rappresenta oggi uno dei più importanti strumenti normativi internazionali per rendere sostenibile il commercio garantendo la conservazione della biodiversità del nostro pianeta. Compito prioritario per ogni Stato è quello di monitorare e regolamentare adeguatamente il commercio nazionale ed internazionale di esemplari e prodotti derivati da specie animali e vegetali per scongiurarne l'estinzione, in una situazione congiunturale già sfavorevole per gli effetti negativi derivanti dalle molteplici attività umane sugli ambienti naturali e, negli ultimi anni, anche dai cambiamenti climatici.