GRAVINA IN PUGLIA (Bari) - I Carabinieri della Stazione di Gravina in Puglia hanno arrestato un 23enne, disoccupato, incensurato, in flagranza di reato di atti persecutori (stalking) e lesioni volontarie. Erano le ore 20.00 circa di giovedì, quando in piazza Cavour, i componenti di un'autopattuglia della locale Stazione CC in servizio anticrimine nella città si trovano ad assistere ad una violenta aggressione da parte di un uomo che inveiva contro due giovani donne.
L'uomo le ha dapprima bersagliate con accese invettive e poi investendole con iraconda violenza fisica colpendole con calci, schiaffi e pugni. Il tutto alla presenza di un bambina che era con le donne. Immediatamente i militari bloccavano l'esagitato conducendolo in caserma assieme alle due signore, identificandolo compiutamente in un cittadino 23enne gravinese, mentre le due giovani donne risultavano essere la sua ex compagna, madre della bambina presente e sua sorella. Nessuna plausibile motivazione invece per quella ingiustificata manifestazione di violenza ai danni delle due. Al vaglio dei militari solo l'ennessima storia di degenerate tensioni ed acredine frutto delle separazione di una coppia che all'inizio aveva invece coronato la loro unione anche con la nascita di una bella bambina.
Le due donne hanno subito lesioni guaribili in pochi giorni, mentre l'uomo, che è risultato non nuovo a comportamenti di tal genere, è stato arrestato per la commissione dei suddetti reati e accompagnato agli arresti domiciliari presso la sua abitazione.
Nel corso della mattinata di ieri l'udienza di convalida celebrata presso il Tribunale di Bari, ha determinato la convalida degli arresti ed il rinvio ad altra data per la celebrazione del processo a suo carico.
La cittadinanza è invitata a collaborare: con il D.L. 93/2013 in tema di sicurezza e contrasto alla violenza di genere le forze delle ordine hanno a disposizione strumenti legali più efficaci, la segnalazione, anche telefonica, di vicende di violenza domestica che pervengono anche da persone diverse dalla vittima sono ora sufficienti a far scattare i primi provvedimenti atti a dissuadere gli autori di tali deprecabili violenze che, talvolta invece, nella indifferenza generale sfociano poi in violente tragedie.