NOCI (Bari) - Notte di tradizioni quella trascorsa da pochi giorni. Tradizioni che si mischiano tra quelle locali e quelle importate. Non è infatti lontana la notte di Halloween, culto importato che a differenza di quanto si pensi ha origini scandinave e segnava, al momento dell'istituzione, la fine dell'anno agricolo. Di qui il simbolo della zucca quale rappresentazione di buon auspicio per la prossima annata, ma i Celti, popolo iniziatore della tradizione, usavano profetizzare l'anno che verrà festeggiando nei cimiteri a suon di birra e tumulando i resti dei defunti.
Anche a Noci vi è una tradizione legata al cibo dei morti. L'anm di muert non è altro che la raccolta di cibo per apparecchiare la tavola della notte a cavallo tra il 1 e il 2 novembre e che nella tradizione locale segna il passaggio momentaneo dell'anima dei defunti sulla terra. La tradizione locale è fortemente legata ad una festa cristiana antichissima stabilita dal Papa Sisto IV nel 1475 in cui la Chiesa ricorda il dies natalis (cioè il giorno della morte, in cui si nasce alla vera vita) di tutti i santi. Ad oggi è così facile incontrare per strada bambini vestiti da anime viaggianti che attraverso il motto Ch' l'anm di muert m'ha dè na fic? Risposta: Addov l'ha mett?- Ijnd o vddich! raccolgono per ben volere di cittadini e negozianti dolciumi vari, frutta fresca e frutta secca, e cioccolato. Un halloween all'italiana anche se di origine molto distante. Non solo i bambini però ricordano le anime in transito sul pianeta terra. Anche alcune anziane del luogo fortemente legate alle tradizioni usano apparecchiare la tavola per una eventuale visita di qualche vicino defunto e, a quanto pare, il cibo più gettonato sono le fave. L'introduzione del prodotto ortofrutticolo all'interno della tradizione però ad oggi è avvolto da mistero.