NOCI – Lo scorso 10 marzo, presso il Chiostro di San Domenico, a partire dalle ore 18:30 si è tenuto un evento singolare e significativo. Unico nel suo genere fino a questo momento. Riuniti presso il Chiostro, grazie a un’iniziativa attuata dal Noci Gazzettino su suggerimento di Arcangelo Bianco, si sono ritrovati i sindaci che si sono susseguiti dal 1978 fino ad oggi. Nell’ordine: Giuseppe Basile; Pietro Bruno, Pasquale Gentile, Cesareo Putignano; Vittorino Curci, Giulia Basile, Piero Liuzzi e l’attuale sindaco in carica, Domenico Nisi. I protagonisti di questo incontro hanno in comune il fatto di aver rivestito tutti la carica di sindaco, ma allo stesso tempo, di essere stati cittadini. Cittadini che hanno vissuto e respirato appieno le problematiche della nostra città e che, assunta la carica di sindaco, hanno provato a risolverle secondo le proprie idee e la propria scala di valori e priorità.
Il compianto Aldo Moro, in una delle sue visite a Noci (paese che tanto gli era caro) ebbe a definire i nostri sindaci tra i migliori della Puglia. Effettivamente, tante sono state le personalità carismatiche che come tedofori, si sono passati la fiaccola di sindaco. Le domande cardine, poste dal professor Nicola Simonetti e da Francesco Leone, sono state “Come è cambiata la nostra Noci in mezzo secolo?” E qual è il traguardo raggiunto durante la propria amministrazione che rende orgoglioso ognuno di questi ex sindaci?
Giuseppe Basile (sindaco dal 27 febbraio 1978 al 10 settembre 1980) ha subito esordito rimarcando il fatto di aver trovato una macchina amministrativa perfettamente funzionante quando ha assunto il suo incarico. Un dato non trascurabile, perché una macchina con tutti gli ingranaggi che funzionano, aiuta sicuramente tanto chi deve condurla. Il traguardo di cui Basile è più fiero è l’essere riuscito a garantire una casa a poco prezzo a tutti i nocesi, grazie alla legge 167.
Pietro Bruno (sindaco dal 31 luglio 1987 al 2 gennaio 1989) è stato il sindaco il cui motto è fortemente incisivo: “Amministrare con gioia!”. Vale a dire essere innamorati della propria comunità e svolgere il proprio ruolo con impegno e con gioia. Dietro il ruolo di sindaco deve sempre esserci un volto umano e un cuore che batte. Se vengono meno determinati valori e l’impegno, la comunità si spegne.
Pasquale Gentile (sindaco dal 3 gennaio 1989 al 9 agosto 1990 e dal 5 gennaio 1991 al 16 luglio 1991), il cui motto è sempre stato: “Essere sindaco è bello, fare il sindaco è terribile”, ricorda in modo particolare la costruzione di quella che oggi è la Scuola Media Gallo. Una preziosa eredità lasciata ai ragazzi, ai quali raccomandò, al tempo, di averne la massima cura, perché costata all’amministrazione soldi, impegno e sudore. Si trattò di una battaglia non indifferente anche dal punto di vista di quella burocrazia che speso tende a rallentare ciò che urge. Ma ogni battaglia per ciò in cui si crede viene vinta se si sa tenere duro.
Cesareo Putignano (sindaco dal 10 agosto 1990 al 4 gennaio 1991 e dal 17 luglio 1991 al 15 marzo 1993) ricorda con piacere il bel progetto che abbracciava 7 serate per 7 registi, con la proiezione di 7 bellissimi film dal grande impatto.
Vittorino Curci (sindaco dal 16 marzo 1993 al 16 novembre 1993), il nostro apprezzatissimo poeta, anch’egli già sindaco di Noci, ha sempre creduto nel potere della cultura. Si è trovato a rivestire l’incarico di sindaco proprio in un momento storico delicato, quello della guerra fredda. Un periodo in cui cambiava progressivamente volto anche il capitalismo, trasformandosi in capitalismo oltre che finanziario anche di informazione. Ciò che a detta sua ha “salvato” la nostra comunità in tanti periodi critici è stata proprio la cultura, in tutte le sue forme e declinazioni. Perché no, anche quella enogastronomica. Citando il grande poeta e regista Pier Paolo Pasolini, che aveva profetizzato un radicale cambiamento antropologico, anche Curci ha denunciato la scomparsa della “pietas” e il sopravvento del desiderio. Il segreto per continuare a crescere al livello comunitario? Non trascurare il rapporto tra politica e cultura.
Giulia Basile (sindaca dal 5 luglio 1999 al 1 aprile 2002) è stata la prima e unica sindaca donna di Noci. Una svolta non indifferente per la nostra comunità. “Sindaca”, sì: lei predilige la declinazione al femminile per ruoli di potere. Ruoli per i quali, solo fino a pochi anni fa, era d’obbligo usare il maschile. Le sue battaglie per la parità sono note a tutti, ma la Basile ha confessato che oggi cambierebbe quello che fu al tempo lo slogan della sua campagna elettorale, ovvero “Una donna per il 2000”. Non sempre infatti l’assunzione di un ruolo di potere da parte di una donna è una garanzia. E’ bene che questa opportunità da tempo non sia più preclusa alle donne, come avveniva in passato, ma che si sia di sesso femminile o maschile il requisito fondamentale è la meritocrazia. Quel ruolo bisogna in buona sostanza saperselo meritare.
La Basile ha voluto ricordare l’impegno per portare a Noci l'informatizzazione, la modernità dal punto di vista tecnologico con l’acquisto di alcuni pc utili alla creazione dell'URP (Ufficio Relazioni Pubbliche e Informa giovani). Per la Basile tenacia e determinazione, come l'essere pronti al sacrificio, sono requisiti fondamentali per amministrare una comunità.
Anche Piero Liuzzi (sindaco dal 27 maggio 2003 al 18 febbraio 2013), sindaco di Noci per due legislature, ha sottolineato quanto sia importante per il primo cittadino non perdere mai di vista il lato umano, quasi paterno nei confronti della comunità di cui è responsabile. Bisogna prestare orecchio a tutte le istanze, anche le più recondite, anche quelle presentate non a gran voce ma sussurrando. Liuzzi non ha citato tra le cose che lo rendono orgoglioso della sua Amministrazione l’evento enogastronomico “Bacco nelle gnostre”, che ha reso Noci conosciuta non solo in Puglia ma in tutta Italia e perfino all’estero. Sarebbe forse stato troppo scontato, dato che tutti i nocesi vi sono legatissimi e ne riconoscono l’importanza. L’ex sindaco ed ex Senatore della Repubblica ha posto l’accento sul restauro del Chiostro delle Clarisse, Baluardo della nostra storia e sul trasferimento della Biblioteca Comunale ai Cappuccini. “Facendo il sindaco si riceve più di quanto si dà”- ha dichiarato infine Liuzzi.
In chiusura, la parola è passata a Domenico Nisi (sindaco dall' 11 giugno 2013 ad oggi), il sindaco in carica, per il quale forse è troppo presto fare un bilancio dell’operato della propria amministrazione. Mancano infatti ormai pochi mesi alla fine del suo mandato. Per Nisi la modestia deve essere una dote imprescindibile per un sindaco. Non deve innalzarsi mai al di sopra dei cittadini ma camminare tra di loro, e con loro lo si deve confondere. Ciò che lo rende particolarmente orgoglioso di questi quasi 10 anni di amministrazione è la trasformazione dell’ex asilo nido situato in via Silvio Pellico in una casa di accoglienza per donne abusate. Una bella e importante possibilità per persone a cui è crollato il mondo addosso, e nelle quali la violenza ha lasciato cicatrici indelebili. Per Nisi, il fare politica deve rappresentare un momento della vita di un cittadino, una parentesi. Bisogna però sapere sempre quando smettere, quando farsi da parte e passare appunto la fiaccola, da bravo tedoforo.