NOCI (Bari) - È stato condannato a 4 anni di reclusione e 18mila Euro di multa. Provvedimento esemplare quello della sezione penale del Tribunale di Bari (in foto) che ha emesso la sentenza di primo grado nei confronti del nocese Gianluca Mele, arrestato il 14 ottobre scorso dai Carabinieri di Noci nell'ambito di un'azione finalizzata al contrasto del fenomeno dello spaccio di sostanze stupefacenti.
Secondo i giudici che lo hanno condannato alla fine dell'udienza del 27 gennaio scorso, Mele risulta responsabile dell'azione di spaccio all'interno del territorio nocese e per questo hanno anche respinto l'istanza presentata dai legali difensori di scontare la pena ai domiciliari. Decisione quest'ultima presa a ragione del fatto che proprio nell'abitazione del 35enne i militari dell'Arma trovarono un copioso quantitativo di sostanze stupefacenti e che l'abitazione risultava luogo di spaccio.
Quel giorno gli uomini coordinati dal Mar. Lorenzo Zaccaria trovarono a casa di Mele 19 grammi di eroina, suddivisa in dosi, e 5 grammi di cocaina oltre a materiale per il taglio e confezionamento della droga. Il tutto nascosto sotto una grossa pietra adagiata sulla parete esterna di uno sgabuzzino. Inoltre il 35enne, già gravato da precedenti di polizia, aveva ricevuto qualche giorno prima una denuncia a piede libero perché depositario di parte dell'ingente materiale bellico a disposizione di Vincenzo Barbetta, diretto dipendente del clan barese dei Palermiti ancora oggi in netto contrasto con i rivali del clan Di Cosola.
Ad ottobre scorso l'attività d'indagine coordinata dalla DDA di Bari per conto della locale Procura della Repubblica, aveva evidenziato che la frangia capeggiata da Vincenzo Barbetta aveva sviluppato diverse attività criminali in tutto il sud-est barese ed in particolare nei comuni di Casamassima, Cellamare, Noci, Gioia del Colle, Acquaviva, Altamura e Triggiano. Ruolo del nocese era quello di nascondere le armi per conto di Barbetta e contemporaneamente spacciare le sostanze stupefacenti. Armi e droga che ora gli costeranno una lunga permanenza in carcere.