NOCI (Bari) - Con i Decreti Ministeriali numero 741 e 742 del 2017, firmati ad inizio ottobre da Valeria Fedeli, ministra dell’istruzione, dell’università e della ricerca, cambia l’esame di stato della scuola secondaria di primo grado. Gli studenti italiani, quindi, dovranno affrontare quest’anno un diverso “esame di terza media”, che vedrà una maggiore attenzione al percorso di studi, Cittadinanza e Costituzione valorizzata nel colloquio orale e una diversa valutazione nel I ciclo. Altra novità per le prove Invalsi: i test nazionali, potenziati della prova d’inglese, si svolgeranno ad aprile e non più come prova d’esame, divenendo criterio d’ammissione per lo stesso.
Evidenziati i cambiamenti sostanziali, abbiamo chiesto a Vanna D’Onghia, docente della scuola media Gallo 2° circolo, nonché presidentessa della sezione UCIIM (Unione Cattolica Italiana Insegnanti, Dirigenti, Educatori e Formatori) di Putignano e Noci, un’ opinione e un’analisi sulle novità decretate dal MIUR.
“Intanto va evidenziato che i cambiamenti sono tanti ed anche di un certo rilievo. Tali variazioni, comunque, rientrano in una prospettiva più ampia che trova le sue basi sia nelle "Indicazioni Nazionali per il primo ciclo di istruzione" (già in vigore dal 2012), sia nel "documento di certificazione delle competenze" (utilizzato in maniera sperimentale da quasi 3000 scuole italiane sin dal 2013), sia nella Legge 107 del 2015 a cui questo decreto da' attuazione. Andiamo con ordine; partiamo dalla novità che per prima salta all'occhio: la prova INVALSI anticipata ad aprile. Ciò vuol dire che non sarà più una delle prove d'esame. Il suo svolgimento vincolerà, comunque, l'ammissione all'esame. Una soluzione, questa, auspicata da tempo, poiché, per quanto oggettiva e strutturata possa essere la prova INVALSI, non permette di valutare efficacemente tutte le variabili che entrano in gioco durante una prova d'esame: prima esperienza, ansia da prestazione, ecc.
Seconda novità: la valutazione del comportamento non sarà più di tipo numerico, ma sarà dato da un giudizio espresso in forma discorsiva, la qual cosa permette certamente di rendere più chiara la personalità e l'impegno dell'alunno, molto di più di quanto abbia mai potuto esprimere uno sterile numero.
Terza novità: il presidente di commissione sarà il Dirigente scolastico della stessa scuola. Ciò, oltre a tutt'una serie di componenti pedagogiche ed educative attuate, mette fine ad un' antica diatriba sindacale che andava a discriminare il presidente di commissione della scuola secondaria di primo grado, rispetto al presidente di commissione della scuola secondaria di secondo grado.
Quarta novità: la prova INVALSI prevederà, oltre alle tradizionali prove di Italiano e Matematica, anche una prova di INGLESE (di cui ancora non sappiamo molto) che dovrebbe accettare le competenze degli alunni pari al livello A2 del Quadro Comune Europeo di riferimento.
Quinta novità: le prove INVALSI saranno svolte al computer e le scuole dovranno organizzarsi, per il loro svolgimento, in un arco temporale di più giorni, ciò per dare a tutti gli alunni la possibilità di svolgere la prova nel migliore dei modi (anche su questo le scuole sono in attesa di chiarimenti).
Sesta novità: le modalità di svolgimento delle prove d'esame risponderanno a quanto previsto dalle Indicazioni Nazionali per il curricolo del primo ciclo. Le scuole italiane, sin dal 2012, hanno adeguato i loro curricoli e le procedure didattiche a tali indicazioni, pertanto non aveva senso continuare a propinare un esame che fosse lontano anni luce dalle modalità operativo-didattiche utilizzate nel corso del triennio.
Settima novità: il documento di certificazione delle competenze rilasciato alla fine della quinta primaria e del triennio di scuola secondaria di primo grado. In realtà, questa non è una vera e propria novità; infatti, dal 2013 questo documento è stato utilizzato in maniera sperimentale da circa 2700 scuole italiane (l' IC "S.M. Gallo 2 Circolo" è fra queste). Dal 2013 al 2017 abbiamo avuto modo di manipolare questo certificato, apportando le modifiche che via via si rendevano necessarie per fa sì che rispondesse quanto più possibile alle reali competenze raggiunte dall'alunno. Tale documento diventerà obbligatorio per tutte le scuole a partire da quest'anno scolastico. Le competenze che si andranno a valutare e, quindi, certificare sono le otto competenze chiave di cittadinanza previste dalla strategia UE di Lisbona sin dall'anno 2000: 1.comunicazione nella madrelingua, 2.comunicazione nella lingua straniera, 3.competenza matematica e competenze di base in scienza e tecnologia, 4.competenze digitali, 5.capacità di imparare ad imparare (intesa come autonomia negli apprendimenti), 6.competenze sociali e civiche, 7.spirito di iniziativa, 8.consapevolezza ed espressione culturale.
Ciò che voglio evidenziare , forse rischiando di ripetermi, è che il Nuovo Esame di Stato per la scuola del Primo Ciclo non è qualcosa che ci è "piovuta dall'alto", ma il risultato di un'attenta è lunga riflessione partita dal basso, dall'attuazione delle Indicazioni Nazionali, dalla sperimentazione sulla didattica per competenze e dalla costruzione dei Curricoli verticali d'Istituto."