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Cuochi d'Italia: Angela Console si racconta - INTERVISTA

03 29 CuochiditaliaAngelacConsolevincitrice 8 copyNOCI (Bari) - Angela Console ha tenuto tutta Noci e tutta la Puglia incollate agli schermi in queste ultime settimane. L’abbiamo seguita sfida dopo sfida, fino alla meritatissima vittoria conseguita nell’ambito di “Cuochi d’Italia”, il cooking-show di tv8 condotto da Alessandro Borghese. Ci voleva la determinazione di una nocese per far conquistare il podio alla Puglia. In ben otto edizioni infatti, la nostra Regione non era mai riuscita a proseguire la sua corsa oltre le prime due o tre delle sfide ad eliminazione previste. Lasciandole il tempo di metabolizzare l’avvenuta realizzazione di questo sogno, Noci24 ha intervistato per voi lettori la regina della cucina regionale d’Italia.

Bene Angela, partiamo dall’inizio di questa avventura: come avevi dichiarato, tutto è nato da una “sfida” tra te e tuo marito.

“Si, una specie di “sfottò. Quando per gioco gli dicevo che avrei potuto prendere in considerazione l’idea di partecipare al programma, mio marito mi canzonava evidenziando quanto fosse arduo vincere quel tipo di sfide televisive. Mi ripeteva che avrebbe comportato l’affrontare faccia a faccia cuochi veramente in gamba”.

E tu hai quindi deciso di dimostragli la tua determinazione!

“Esatto! Un giorno ho contattato realmente la redazione di “Cuochi d’Italia” via mail, lasciando anche il mio recapito telefonico”.

Ti hanno richiamata subito?

“Si mi hanno chiamata sottoponendomi ad un intervista telefonica e chiedendomi di inviare tramite whatsapp un video autoprodotto in cui avrei dovuto presentarmi ribadendo in pratica le stesse cose dichiarate nell’intervista. Evidentemente il video dev’essere piaciuto, visto che mi hanno poi chiesto di presentarmi fisicamente agli studi. Il primo viaggio sarebbe stato a mie spese ma qualora mi avessero scelta si sarebbero fatti loro carico delle spese di viaggio e pernottamento”.

Ci racconteresti come si sono svolti i provini?

Mi è stato chiesto di scegliere un piatto da preparare e di portare con me tutti gli ingredienti. Dovevo completare la preparazione in 20 minuti, presumibilmente perché volevano testare la mia destrezza e la mia capacità di adattarmi alle tempistiche ristrette del programma”.

Di che manicaretto si trattava?

“Orecchiette preparate con farina di “grossetto” aromatizzate alla rucola, con un sughetto di pomodoro e funghi cardoncelli. A completare il tutto, una bella spolverata di cacioricotta”.

Ci fai venire l’acquolina in bocca in questo modo! Meglio trattenere la fame e proseguire in merito a quest’avventura. E’ stata certamente meravigliosa ma avrà comportato, come immaginiamo, anche una certa dose di stress al livello emotivo: confermeresti?

“Oh sì! Potete ben dirlo! E’ stata un’avventura bellissima ma come risvolto della medaglia ha comportato anche un carico di stress non indifferente. In redazione sono tutti precisi e puntigliosi all’inverosimile: nulla per loro deve essere lasciato al caso, come del resto è giusto che sia. Dietro c’è tutto un lavoro dello staff e di noi concorrenti che non potete immaginare. Mi hanno chiesto ad esempio di preparare ben 30 ricette con ingredienti tipicamente pugliesi. Ognuna di esse doveva comprendere una dettagliata scheda che illustrasse gli ingredienti, la preparazione, il tempo di cottura ed anche ogni singolo utensile di cui mi sarei avvalsa. Ovviamente, un “no” secco a ricette fin troppo “scontate” e “abusate” come orecchiette con le cime di rape o riso, patate e cozze. Loro cercavano la tradizione che andasse a sposarsi però con l’originalità, con ciò che è poco conosciuto ed avrebbe meritato invece di essere riscoperto. Come avrete notato, anche il ripieno dei miei panzerotti, non ha minimamente contemplato la classicità dell’accoppiata mozzarella e pomodoro”.

Quali altre difficoltà hai incontrato durante l’intero percorso?

“Bhè, non mi aspettavo certo di trovarmi a mio agio come nella cucina di casa o in quella del convento in cui lavoro, ma constare dal vivo quanto fosse grande la differenza, ha avuto un notevole impatto. Insomma, tutti sanno che se c’è una cosa fondamentale in cucina è la concentrazione. Chiaramente voi da casa non vi siete accorti della presenza dei cameraman ma io vi posso assicurare che chi doveva destreggiarsi ai fornelli la percepiva. Riuscivo tranquillamente a non badare a quelli che mi riprendevano frontalmente, ma quelli alle mie spalle o piegati sotto la postazione dove cucinavo era impossibile ignorarli. Chiaramente dovevano svolgere il loro lavoro, riprendendo tutto minuziosamente, ma chi tra i fornelli ha necessità di muoversi, può vedersi inizialmente un po’ impacciato. Inoltre devi saperti districare nel trovare ed utilizzare al volo oggetti da cucina che non sono i tuoi: non sono nei cassetti dalla tua cucina, dove li peschi ad occhi chiusi. Insomma mantenere la concentrazione non è affatto facile”.

A proposito di concentrazione Angela, come sei riuscita a mantenerla con la loquacità di quel simpaticone di Alessandro Borghese?

“Ahaha sapete che me lo chiedo anche io? Ma scherzi a parte, Alessandro è il buon umore fatto persona! Solo che mentre cucini non puoi fare conversazione come vorresti”.

Qual è stato il piatto che ti ha dato più filo da torcere?

“Sicuramente il marro. Come si è visto in trasmissione, nonostante sia un piatto che preparo spesso, ero un po’ preoccupata perché è un piatto la cui cottura richiede i suoi tempi”.

Eppure è il piatto che ti ha regalato la vittoria.

“Si, fortunatamente ai giudici è piaciuto. Ma io ero veramente tesa ed emozionata: in finale poi l’adrenalina era a mille!”

Una rapida sintesi della sinfonia di emozioni dalla prima all’ultima puntata?

“Come ribadisco sono partita senza troppe pretese e senza alcuna presunzione. Nella prima puntata confesso che tenevo però a vincere.Mi dicevo: almeno taglio un traguardo! In tutte le altre pensavo che se avessi perso, sarei comunque tornata a casa con gran dignità. Senza che neanche me ne accorgessi, vittoria dopo vittoria, sono arrivata alla semifinale. E lì prima di cominciare mi son detta che sarebbe stato meglio perdere in quell’occasione che arrivare in finale e non vincere”.

E durante la finale?

“Lì è scattata una molla ancora più potente: ho pensato che dovevo mettercela tutta e provare a vincere per me stessa e per tutti coloro che avevano creduto in me fino a quel momento”.

E alla fine hai vinto la tua sfida.

“Eh si: a furia di farcela ce l’abbiam fatta davvero!”.Come stai attualmente vivendo questa vittoria?“Devo confessare che sto continuando ad assaporarla lentamente giorno dopo giorno. L’affetto che mi sta giungendo da Noci ma anche da tutta la Puglia e non solo, mi lascia davvero piacevolmente sbalordita. Mi scrivono per complimentarsi, per chiedere ricette. I messaggi più belli sono quelli che mi giungono dalle persone anziane e poco pratiche di tecnologia, che pregano i figli di contattarmi a loro nome. Così come quelli dei piccini per i quali sono le mamme a scrivere.Mi sento veramente coccolata ma tanto affetto comporta anche la non indifferente responsabilità di non sbagliare per non deludere, di dare sempre il meglio”.

Tuo marito, dopo questa stupenda prova di bravura e determinazione cosa ha detto?

“Ha dovuto limitarsi a tacere ammettendo di aver avuto torto a sfottermi ahaha. No, scherzi a parte si è orgogliosamente complimentato anche lui”.

E le suore?

“Oh, loro è il caso di dire che sono davvero al settimo cielo. In tanti anni di lavoro si è stabilito quel rapporto di amicizia e complicità veramente unico. Sono orgogliose anche se inizialmente avevano paura che le lasciassi. Le ho rassicurate sul fatto che non accadrà”.

Parlando per l’appunto di progetti futuri: niente ristorante “Dalle monache” in centro storico quindi?

“Mmmh non nell’immediato almeno. Tutti mi stanno incoraggiando a fare questa scelta decisiva, questo grande salto. Io però sono una persona abituata a ponderare bene i pro e i contro di ogni singola scelta che faccio e ogni traguardo voglio tagliarlo con le mie uniche e sole forze. Il fatto che i tempi non siano ancora maturi non significa con certezza che non si realizzerà. Spesso il futuro, vissuto momento dopo momento, con lo zampino del destino, ci rivela se quella è davvero la strada giusta per noi. Lasciamoci dunque una possibilità aperta: in fondo io di pazienza ne ho da vendere. Ogni sogno ha un suo tempo di realizzazione e precorrere i tempi è decisamente sbagliato. Per ora continuo a cucinare per le mie suore ma vi posso anticipare che potreste rivedere sugli schermi me, la mia passione per la cucina e i miei piatti!”.

Fantastico Angela: allora staremo allerta. Parliamo però di compagni di viaggio: che rapporti ci sono attualmente con gli altri concorrenti che hanno diviso assieme a te quest’avventura? C’è qualcuno con cui si è instaurata un’amicizia particolare?

“Devo decisamente ammettere che sono tutte persone straordinarie e sono felice di aver affrontato quest’esperienza assieme a loro. Con Paola, la concorrente sarda e con Andrea, il concorrente veneto siamo in contatto anche sui social. Paola è una ragazza grintosa e decisa ma anche molto dolce. Andrea ha una grande umanità ed essendo docente di cucina, anche una naturale inclinazione nell’approcciarsi ai ragazzi. Converrete poi che con quella sua inconfondibile bombetta ha la classe di un gentleman inglese. Spero che Andrea e Paola, così come gli altri concorrenti, realizzino ciò che più sta a loro a cuore”.

Angela, la tua vita è cambiata dopo questa esperienza?

“Dipende da cosa si intende per cambiamento: quello interiore c’è stato e lo definirei anche sostanziale. Mettersi in gioco aiuta sempre a crescere, ad imparare qualcosa di nuovo e ad acquisire maggior consapevolezza delle tue capacità. Questa consapevolezza equivale anche ad una maggior sicurezza di se stessi. Certamente però non salgo su un piedistallo o non mi monto la testa: non voglio cambiare radicalmente la mia vita, perché ne sono soddisfatta. Intendo mantenere i miei spazi e le libertà che per me sono irrinunciabili”.

Sicuramente sono state questa tua umiltà e semplicità, unite al coraggio e alla determinazione a farti conquistare l’affetto del pubblico non solo nocese. Chiudiamo però parlando ancora di cucina: se tu dovessi scegliere due piatti, per rappresentare rispettivamente Noci e la Puglia, quali sarebbero?

“Agnello in fricassea con cardi selvatici per quanto riguarda Noci, per la Puglia brasciole con i lampascioni fritti.”Grazie per la disponibilità Angela: è stata una piacevolissima chiacchierata! Ancora complimenti a nome della redazione di Noci24 e di tutta Noci.“Grazie a voi!”

© RIPRODUZIONE RISERVATA

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