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Il campanile ci appartiene?

chiesa-Maria-SS-NativitàNOCI (Bari) - Per rimettere a nuovo la cima campanaria staccata dalla caduta di un fulmine, il 25 gennaio scorso, e consolidare la chiesa Maria SS. Della Natività (in foto di repertorio), serviranno quasi un milione di euro. Riportare in piedi uno dei simboli della cittadina murgiana è importante sia dal punto di vista religioso che da quello culturale. La Chiesa Madre, dedicata a Santa Maria della Natività, rappresenta per Noci il centro catalizzatore di tutte le vicende storiche, religiose e civili. 

La chiesa ha costituito la prima entità storica: i suoi devoti costruttori la denominarono Sancta Maria de Nucibus, dedicandola alla Vergine Maria e ricavando il titolo dai moltissimi alberi di noci che la circondavano. Intorno alla chiesa si formò così il primo nucleo abitato che, nel giro di qualche secolo, fu identificato come Casale di Santa Maria delle Noci. Il campanile, alto circa 35 metri, fu costruito tra il 1758 e il 1761 per opera di muratori nocesi su disegno dell'architetto Magarelli di Monopoli. E' importante anche dal punto di vista storico, perché la storia ci appartiene. 

Dalla scheda presente in bacheca, all'ingresso della chiesa di Santa Chiara, sede momentanea della parrocchia, risulta che le offerte per la costruzione del campanile e il ripristino delle apparecchiature danneggiate si aggirano intorno ai 9.000,00 euro Inoltre sono presenti le iniziali dei nomi e cognomi dei benefattori. La cittadinanza si muove ancora poco. Questa cifra rappresenta una somma ancora molto bassa per rivedere spiccare la torre campanaria settecentesca della chiesa principale.

Per questo abbiamo incontrato Don Giuseppe Cito, che ci ha accolto nei locali della stessa.

Come procede la raccolta fondi?

02-29-offerte-ricostruzione-campanile"La raccolta fondi procede abbastanza regolarmente, cioè con interesse da parte di molta popolazione e le offerte vanno dalle più congrue a quelle più esigue. Notiamo che, la gente comune è quella che, soprattutto, sta contribuendo, quella che tutti i giorni frequenta la vita di comunità, ma anche chi è più lontana dalla pratica religiosa. Ieri sera, un bambino piccolo che ancora non va a scuola, accompagnato dai suoi genitori, ha portato tutti i suoi risparmi, presenti nel suo salvadanaio, per un totale di 156 euro. E' un piccolo segno di come la gente si sta attivando. Non c'è una grande partecipazione a livello istituzionale in generale, delle associazioni e dagli enti, anche se, rilevo che un'associazione di Noci si è organizzata per fare una colletta e ha consegnato una somma cospicua, più di 600 euro. Pertanto, da una parte, ci sono i cittadini privati, chi più, chi meno, e dall'altra le associazioni e il volontariato".

Come vede la risposta della cittadinanza?

"La risposta della cittadinanza è legata, mi sembra di avvertire questo, a una questione d'identità. La popolazione è attenta alla ricostruzione del campanile, quindi alle proprie radici, sente di non poter disattendere questa sfida, perché ne va di mezzo la propria identità. In questo credo che la confessionalità è meno rilevante perché, tanto quelli che si affermano praticanti tanto quelli che si ritengono vicini alla chiesa, tutti si trovano comunque in una sorta d'identità unitaria, per il fatto di essere cittadini di Noci. Da questo punto di vista avverto che la gente è molto sensibile a questa ricostruzione, emotivamente prima che concretamente".

Che cosa si sente di dire ai fedeli?

"Innanzitutto, che da lunedì 27 febbraio abbiamo, finalmente, ottenuto che una ditta venga a sistemare l'impalcatura, per mettere in sicurezza il campanile. Sono passati un mese e tre giorni (ieri), alla fine questo si sta realizzando, dalle sette di lunedì mattina, quindi, si sta lavorando con una risposta abbastanza sollecita da parte delle istituzioni locali e regionali. In concomitanza con questa impalcatura, i vigili del fuoco, a breve, daranno la possibilità di far rientrare le famiglie, che hanno avuto dei problemi, e, quindi, toglieranno la condizione del divieto. L'ultima cosa è che vogliamo assicurare che, per Pasqua le celebrazioni, quali matrimoni e gli altri eventi in programma, potranno riprendere regolarmente nella chiesa Madre. Il calendario degli appuntamenti rimane invariato. Per finire vorrei, ancora, invitare i fedeli a contribuire perché in percentuale solo una minima parte ha ancora concretamente contribuito".

© RIPRODUZIONE RISERVATA

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