NOCI (Bari) - E’ giunta al termine lo scorso 3 novembre la XV Rassegna di Concerti “Saverio Mercadante” e come ogni anno, l’organizzazione ha voluto un finale veramente in grande stile. Il compito di incantare e stupire la platea è stato affidato a due grandi interpreti: Franco Mezzena al violino e Stefano Giavazzi al pianoforte. Un meraviglioso concerto strutturato in due parti, con un salto temporale di quasi cento anni. La prima parte è stata tutta dedicata al genio di Franz Schubert, mentre il protagonista dalla seconda è stato Maurice Ravel, compositore che studiò meticolosamente ogni singolo strumento per capire come quei suoni incidessero nell’animo dell’ascoltatore.
Nel porgere i suoi saluti iniziali, il Direttore Artistico, Antonio Tinelli si è detto entusiasta del modo in cui si è svolta anche quest’ennesima edizione, dichiarandosi altresì propenso ad ascoltare proposte e consigli per innovare le edizioni future, mantenendone alta la qualità.
“Sono inoltre molto felice di aver potuto riabbracciare, dopo quasi trent’anni, il mio grande amico Francesco Mezzena che ho trovato in una forma artistica smagliante”- ha aggiunto Tinelli.
Dopo di lui, ha preso la parola la Dott.ssa Vincenza D’Onghia, da sempre innamoratissima della musica di qualità e sempre presente quando si tratta di proporla facendola giungere al cuore della platea. Quella della D’Onghia è stata quindi la “voce guida” per quanto concerne il meraviglioso viaggio musicale della serata.
In un linguaggio preciso e dettagliatissimo, ma allo stesso tempo fruibile anche dai meno ferrati in cultura musicale, la platea è stata sin da subito resa consapevole dell’altissima qualità del repertorio che avrebbe ascoltato di lì a pochi minuti. Il concerto è stato suddiviso in due parti: un salto temporale di quasi un secolo e due stili musicali diversi.
Tutta dedicata a Schubert la prima parte del concerto, con la Sonata n.2 opera 137. Nella seconda, si è approdati direttamente agli anni 20’ del Novecento, con la musica sacra Ebraica di Bloch e la sua “Baal Shem ( Three Pictures of Chassidic Life).
Il protagonista indiscusso di questa seconda tappa del viaggio musicale è stato però Maurice Ravel con due sue composizioni dalle sonorità esotiche: Sonata per violino e pianoforte e “Tzigane”. Ci piacerebbe molto riuscire a descrivere al lettore che non abbia potuto presenziare fisicamente all’evento, quali emozioni e sensazioni la musica sia riuscita a generare. Ci piacerebbe farlo in maniera completa ed esaustiva, ma ci limitiamo ad affermare che il clima che si è respirato è stato di serenità e profondo benessere interiore. Per il resto, è risaputo che il pentagramma è un binario da cui ciascuno parte per una destinazione assolutamente personale, così come la stessa chiave di violino, è in grado di aprire tante porte quanti sono gli ascoltatori. E’ bastato però osservare un po’ di volti tra la platea, per comprendere che ciascuno stesse proiettandosi in un luogo e in un ricordo assolutamente personali. Il minimo comun denominatore è stato però il sentirsi vivi e provare emozioni. Certo, emozioni con sfumature diverse, ma per tutti meravigliose.
Conclusa questa XV edizione, siamo certi che l’organizzazione sta già proiettandosi verso la prossima, decisa ad investirvi impegno e passione.