NOCI (Bari) - Giunge puntuale in occasione del 50° anniversario dalla morte dell’abate don Emmanuele Caronti (31 dicembre 1882 - 22 luglio 1966), una mostra che lo ricorda in tutto il suo percorso vita. Dopo l’appuntamento a lui dedicato nel corso del ciclo delle conversazioni storiche del “Settembre in Santa Chiara” il Comune di Noci, in collaborazione con la Pro Loco, l’ass. terra Nucum e l’ass. Giuseppe Albanese hanno allestito una mostra fotografica che ne ripercorre le tappe.
Centoquattro in tutto le tavole ora nei locali dell’ex municipio di Noci e visibili fino al prossimo 8 dicembre, tutti i giorni dalle 18.30 alle 21, disposte su pannelli espositivi. Al percorso si aggiunge inoltre anche un file di accompagnamento sonoro che riproduce la voce dell’abate Caronti. Su Noci24.it, dopo l’anteprima d’apertura, la fotogallery con le tutte le immagini in esposizione curate da Leo Piccirilli e padre Galluccio.
L’ABATE DON EMMANUELE CARONTI - Nel 1897 l’abate Caronti divenne monaco dell’abbazia di Praglia in Teolo - frazione di Bresseo (Padova). Presso il Pontificio Ateneo Sant’Anselmo a Roma si laureò in filosofia e teologia (1907), discutendo la tesi dottorale Actus fidei. Inquisitio psychologica. Come cappellano militare dei Bersaglieri (tenente e poi capitano) fu arruolato nella Prima Guerra Mondiale (1915-18), svolgendo il suo ministero sacerdotale fra i soldati e la popolazione sulle Alpi. Per alcuni anni dal 1914 (anno di fondazione) diresse la Rivista Liturgica, spamapata a Finalpia (Savona) e nel 1923 fondò e diresse fino al 1937 Il Bollettino Liturgico, stampato a Parma, affinchè la liturgia, approfondita dal clero e capita dal popolo cristiano, fosse una costante “protestacontro l’indole laica ed atea dell’epoca contemporanea”. Accanto a questi periodici pubblicò saggi specifici, fra i quali Il messala quotidiano per il popolo fino a raggiungere 15 edizioni, per cui può dirsi un suo best seller. La sua attività liturgica, svolta anche con la predicazione di Settimane liturgiche in Italia, e la sua formazione monastica, protesa anche a riunificare le due congregazioni cassinesi, gli attirarono la stima di molti vescovi e soprattutto dei papi (Pio XI e XII, Paolo VI). Questi ultimi gli affidarono il compito di Visitatore Apostolico di antichi e nuovi istituti religiosi. Nel 1919 divenne abate di S.Giovanni Evangelista in Parma, nel 1937 fu eletto abate generale della “Congregazione Benedettina Cassinese della primitiva osservanza”, che egli diresse fino al 1957, quando essa mutò il nome in Congregazione Benedettina Subacense. Nel 1930, su invito di Donna Laura Lenti Bacile, inviò un gruppo di monaci parmensi sotto la guida di Giovanni Battista ceci a fondare sulla collina “Madonna della Scala” il monastero omonimo, innestandolo alla chiesetta romanico - pugliese (secc. XII - XIII). Grata per questa fondazione, la città di Noci gli ha dedicato una via. L’abate Caronti fu il fondatore dell’Abbazia “Madonna della Scala” assieme alle signorine Filomena Carparelli e Antonietta Passante (1932). Ne redasse le Costituzioni approvate dalla S. Sede (1937). Alle due signorine, che gli confidarono di aver paura nel fondare una nuova congregazione religiosa disse: “Obbedite e non tergiversate!”. Attualemente la loro congregazione ha una Casa anche in Villa Specchia di Ostuni (Brindisi). Morì il 22 luglio del 1966 quando il Sindaco di Noci, Dr. Donato D’Aprile, annunciò alla cittadinanza la sua morte.
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