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La crisi del prezzo del latte alla stalla

NOCI - Torna alla ribalta nazionale in questi giorni la rinegoziazione delle quote latte ed il settore dell'allevamento torna in fibrillazione. Noci, come tutti i centri dell'allevamento della Murgia dei Trulli, però, è alle prese con difficoltà di mercato che si trascinano da circa un anno. Proprio lo scorso anno, il 17 gennaio 2008, terminava la protesta degli allevatori che aveva portato al blocco dei caseifici locali. Il motivo del contendere era il graduale abbassamento del prezzo del latte alla stalla imposto dagli industriali lattiero caseari.

Dopo chiusure forzate, picchettaggi ai caseifici, si trovava in Assessorato regionale un accordo su di un prezzo di 0.44 euro e 0.46 euro + IVA al litro che avrebbe dovuto far tacere le polemiche. Da qualche tempo, però, gli allevatori hanno visto disattendere gli accordi da parte dei caseifici, che hanno imposto prezzi sempre più bassi, spingendosi anche alla minaccia di sospendere la raccolta del latte o di praticarla solo in alcuni giorni della settimana. Tradotto in termini economici il non rispetto degli accordi del 2008 comporta perdite nette per gli allevatori stimabili di ben  2.254.448 euro ogni centesimo in meno. Nell'ipotesi di un prezzo praticato di 0.36 euro per ogni litro le perdite sarebbero di oltre 18.035.584. Cifre enormi che sommate alla crisi finanziaria non prospettano nulla di buon per questo così importante settore economico. La politica locale sta provando ad arginare la situazione mettendo le parti in condizione di dialogare, ma al confronto odierno fra il sindaco Piero Liuzzi, l'assessore Michele Liuzzi, le associazioni di categoria degli allevatori e quelle degli industriali lattiero caseari proprio questi ultimi hanno disertato l'incontro. Ciò nonostante si è provveduto a stendere ed approvare un documento (che trovate qui sotto) che fotografa la situazione di crisi.

 


Documento approvato e sottoscritto dal " Tavolo " convocato dall'Amministrazione Comunale di concerto con le Associazioni Categoriali e Professionali

 

L'accentuarsi delle recenti difficoltà dei rapporti fra allevatori e industriali lattiero caseari meritano un attento e responsabile approfondimento da parte delle istituzioni pubbliche e da parte di tutte le componenti della filiera.
Il fatto che la parte industriale abbia disatteso, per l'intero 2008, l'accordo regionale del prezzo del latte alla stalla,fissato in Euro zeroquarantaquattro e zeroquarantasei + IVA, presso l'Assessorato Regionale dell'Agricoltura il 17 gennaio 2008, riconoscendo in pratica solo zeroquarantadue + IVA.
Le decisioni,unilateralmente, assunte in questi ultimi tempi, dalla parte industriale della nostra zona di ridurre ulteriormente il prezzo del latte alla stalla o di non ritirarlo,oltre un certo quantitativo,per alcuni giorni della settimana, stanno a dimostrare che, siamo in presenza di una vera e propria

CRISI DI SETTORE

che può avere sfaccettature e motivazioni diverse ma che non può più essere sottaciuta e merita di essere affronta urgentemente per evitare pesanti ricadute negative sul piano sociale,economico,produttivo e occupazionale, soprattutto, sulla Murgia dei Trulli.Un territorio,questo, dove l'insediamento diffuso dell'allevamento zootecnico,dell'artigianato e dell'industria lattiero casearia hanno, da sempre, rappresentato il fulcro dell'economia locale contribuendo in maniera significativa:

- al consolidarsi di un valido presidio territoriale capace di tenere lontano l'introdursi di presenze e attività malavitose ;
- al realizzarsi di attività produttive territoriali con forti connotazioni di Distretto lattiero caseario di notevole portata qualitativa;
- al diffondersi di un modello di sviluppo zootecnico in aree asciutte, capace di imporsi a livello nazionale per l'elevata professionalità di giovani allevatori e per le qualità dei capi bovini allevati, confermate dalle annuali e ripetute attestazioni e riconoscimenti conseguiti in occasione delle mostre mercato nazionali della razza Bruna e Frisona;
-all'affermarsi,sui mercati nazionali ed esteri, della bontà dei prodotti caseari tipici e della grande tradizione dell'arte casearia della Murgia dei Trulli;
- all'insediarsi di importanti marchi nazionali per la produzione di latte fresco e a lunga conservazione che insieme al sistema produttivo agricolo,artigianale e industriale lattiero caseario locale, hanno assicurato il mantenimento di un notevole livello occupazionale diretto e nell'indotto;
- alla salvaguardia e mantenimento del relativo habitat naturale.

Dagli incontri tenuti presso questo Comune, su richiesta della parte agricola locale, i rappresentanti degli allevatori hanno sottolineato le proprie difficoltà, mentre la parte dei trasformatori, regolarmente invitata ma finora assente, ha fatto conoscere anch'essa, per le vie brevi,le proprie difficoltà temporali.
Per una migliore comprensione del problema sono stati predisposti i seguenti allegati:
-copia dell'accordo regionale del 17 gennaio 2008;
-copia del verbale dell'incontro della parte agricola del 16 e 21 gennaio scorso;
-una sintesi delle difficoltà espresse dagli allevatori e dai trasformatori;
-una tabella del numero degli allevamenti e dei quantitativi annuali di latte prodotto nei Comuni più significativi dell'allevamento bovino della Murgia dei Trulli ( Agea 2006-2007);
-una simulazione dei danni economici che questa situazione arreca agli allevatori;
-una bozza di proposta, aperta ad ogni ulteriore contributo, da inviare alle istituzioni provinciali, regionali e nazionali, l'impegno di tutti i rappresentanti politici del territorio per l'adozione di provvedimenti urgenti per la salvaguardia e la tutela di questa straordinaria realtà produttiva territoriale.

 

PROPOSTA

1)sollecitare la Regione Puglia e il Governo Nazionale a dichiarare lo stato di crisi di mercato del comparto lattiero caseario pugliese e l'adozione di misure urgenti in favore della zootecnia da latte e dell'industria casearia,da inserirsi possibilmente con qualche emendamento nella conversione in legge del recente Decreto Legge adottato dal Consiglio dei Ministri del 30 gennaio scorso sull'assegnazione e regolarizzazione delle quote latte;
2) rendere immediatamente operativa la legge sull'obbligo di riportare sull'etichetta l'indicazione di origine e provenienza del latte utilizzato per la produzione dei prodotti lattiero-caseari;
3)disporre accertamenti concreti e efficaci sull'uso delle cagliate, delle paste fuse e del latte in polvere per la produzione di prodotti caseari tipici e tradizionali locali e di latte alimentare;
4) pubblicazione settimanale dei risultati delle infrazioni accertate con l'elenco delle relative strutture di trasformazione;
5) campagna pubblicitaria e interventi regionali e nazionali per favorire la ripresa dei consumi e il sostegno delle produzioni casearie locali;
6) campagna promozionale di educazione alimentare in favore dei prodotti lattiero caseari locali;
7) interventi a favore della cooperazione per centri di raccolta latte e di distribuzione di prodotti lattiero caseari;
8) finanziamenti agevolati per lo stoccaggio di prodotti caseari locali.


LA ZOOTECNIA DA LATTE SULLA MURGIA DEI TRULLI

 

 

Comune Allevamenti Latte prodotto (in quintali)
Noci 317 401.377
Martina 312 277.028
Gioia 309 377.846
Mottola 227 436.651
Putignano 156 212.371
Santeramo 149 174.350
Laterza 145 330.203
Castellaneta 120 144.622
Totali  1.735

2.254.448
( oltre il 62% della produzione Puglia )

 
SIMULAZIONE DANNO ALLEVATORI


Volendo simulare il danno economico annuo arrecato agli allevatori di questi Comuni dalla riduzione di ogni centesimo di Euro dal prezzo regionale di 0,44 a litro si avrebbe un danno di Euro 2.254.448.
Qualora la riduzione fosse di quattro centesimi litro si avrebbe un danno annuo di Euro 9.017.792.
Così come se fosse di sei centesimo a litro ammonterebbe a 13.526.688 e addirittura di 18.035.584 se la riduzione del prezzo del latte si attestasse a trentasei centesimi litro.

 

LE DIFFICOLTA' ESPRESSE DALLE PARTI

Le difficoltà espresse dalla parte agricola: continua riduzione del prezzo del latte e contestuale incontrollato aumento dei costi di produzione, minacce di non ritiro del latte e difficoltà di collocamento a prezzo decente.
Le difficoltà espresse dalle imprese casearie:riduzione dei consumi, specialmente dei prodotti di qualità, massiccia presenza sul mercato di prodotti scadenti e fortemente concorrenti per prezzo.

 

Coldiretti f.to Leonardo Agrusti

C.I.A. f.to Cosimo Quarato

Confagricoltura f.to Michele La cenere

COPAGRI f.to Giuseppe D'Onghia

A.P.A. f.to Donato Petruzzi

Assessore alle Attività Produttive f.to Michele Liuzzi

Sindaco f.to Piero Liuzzi

 

 

Noci,12 febbraio 2009

 

© RIPRODUZIONE RISERVATA

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