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Morea: ''Serve spirito costruttivo, no a puri egoismi di coalizione o tatticismi esasperati''

07-16-morea-stanislaoNOCI (Bari) – Cosa accadrà nel consiglio del 23 luglio? Proseguirà l'esperienza di collaborazione fra centro-destra e centro-sinistra? Sono queste alcune fra le domande ricorrenti in città. All'indomani del primo consiglio comunale dell'11 luglio scorso abbiamo intervistato il consigliere comunale ed ex-candidato sindaco della coalizione Noci2020, Stanislao Morea, per approfondire questo delicatissimo momento politico cittadino.

Consigliere Stanislao Morea, l'"anatra zoppa" è stata da lei presentata in consiglio comunale non solo come un elemento negativo, ma anche come una opportunità di dialogo. Qual è la situazione all'interno della coalizione Noci2020: quali forze politiche vogliono collaborare e quali no? C'è unione d'intenti?

«Chiusa la campagna elettorale, effettuata una verifica del voto, la coalizione NOCI2020 si è messa subito al lavoro per verificare la strategia e le proposte migliori da portare avanti per il bene della città. L'esito elettorale non ha consegnato alla città un risultato chiaro ed omogeneo. Partendo da questo presupposto la coalizione ha analizzato due ipotesi: a) aprire un dialogo con il centro-sinistra per verificare la possibilità di addivenire ad un'intesa programmatica ed alla condivisione di un assetto; b) ritornare velocemente alle urne considerando che anche nel passato il fenomeno "dell'anatra zoppa" non ha portato a soluzioni positive. Ne è scaturito un dibattito dove sono emerse diverse sensibilità di approccio al problema. E' prevalsa, in questa prima fase, la volontà di avviare un dibattito costruttivo e quindi aprire un tavolo di confronto».

Le diverse posizioni emerse sono riconducibili a singoli esponenti o a forze politiche?

«E' emersa una posizione unanime dei gruppi anche se con sensibilità diverse dei singoli. Il fenomeno "dell'anatra zoppa" è un'anomalia elettorale. Porre al centro il bene della città vuol dire dotarla di un governo forte ed espressione dei due gruppi, un governo che dia risposte alle tante istanze dei cittadini, un governo che lavori e non galleggi sui precari equilibri dei numeri. Se avverrà questo, dicevo in Consiglio Comunale, un esito negativo del risultato elettorale potrebbe produrre sviluppi positivi. Diversamente il ritorno alle urne sarebbe inevitabile. Dal confronto sono emerse diverse domande: quale progetto ha vinto le elezioni? Quali priorità portare avanti? Quali soluzioni dare ai problemi? In campagna elettorale si sono confrontati due progetti diversi, fare sintesi non è semplice ma è prioritario».

Ha prevalso infine la volontà di provare a collaborare col centro-sinistra: ma in che modo?

«Siamo consapevoli del difficile momento che attraversa l'Italia ed i comuni ne sono coinvolti. Soltanto con l''apporto di tutte le forze sane della città, degli uomini di buon senso che hanno voglia di lavorare, che hanno idee da proporre e di alto profilo morale, allora è possibile superare tale momento e dare speranze e risposte ai cittadini. Se prevarrà tale spirito costruttivo rispetto a puri egoismi di coalizione o tatticismi esasperati, si potrà guardare al futuro con ottimismo».

Noci2020 ha già una sua idea sulle tappe per giungere ad un accordo con centro-sinistra?

«Noi attendiamo la nuova convocazione del Sindaco. Siamo pronti per discutere della bozza programmatica e dell'assetto. La possibilità di accordo dipende da tanti fattori: 1) La volontà di trovare un'intesa da ambo le parti di alto profilo; 2) La volontà di trovare giusti equilibri fra le due coalizioni. Viviamo momenti difficili e le soluzioni non possono che essere di straordinaria amministrazione. Diversamente la gente non capirebbe e quindi il ritorno alle urne potrebbe rappresentare il male minore».

Ma potreste arrivare realmente a condividere anche le linee programmatiche?

«La condivisione delle linee programmatiche presuppone una ipotesi di accordo di più lunga durata. E' prematuro prevederlo oggi se non verifichiamo insieme le priorità, la possibilità di una intesa larga, una visione politica ambiziosa e moderna, un assetto condiviso».

I 10 giorni che ci separano dal prossimo consiglio, la cui convocazione è stata annunciata per il 23 luglio, saranno sufficienti per trovare l'accordo ed arrivare alla presentazione della Giunta, delle linee programmatiche e alla elezione del presidente del vicepresidente del consiglio? O ci sarà bisogno di più tempo?

«Secondo noi si può fare. Quantomeno nei 10 giorni vanno espletati tutti i tentativi possibili per addivenire ad una soluzione, che possa essere positiva o negativa. Il sindaco, sollecitato anche da me al termine del consiglio comunale, è stato invitato ad avviare un programma di lavoro per poter arrivare ad una ipotesi fattibile o meno entro il 23. Noi abbiamo già oggi impostato un programma di lavoro all'interno della coalizione Noci2020 che prevede degli incontri per gruppi consiliari e degli incontri con l'intera lista. Venerdì 12 luglio abbiamo incontrato in assemblea anche tutti i candidati della coalizione. La gente va coinvolta, non soltanto in campagna elettorale, ma anche nel momento in cui ci sono da prendere delle decisioni importanti».

In campagna elettorale Noci2020 dichiarava "Senza di noi il commissariamento": cosa è cambiato?

«E' una frase che non ho mai detto e tale affermazione è verificabile. Abbiamo informato la città che una maggioranza non omogenea, cosiddetto fenomeno "dell'anatra zoppa", comporta dei rischi e potrebbe allungare i tempi per dare una soluzione al governo della città. Noci, di fatto, è fra i pochi comuni che ancora non ha un governo.
E' una responsabilità non addebitabile a nessuna delle parti ma è la conseguenza naturale dell'esito delle elezioni. Per quanto ci riguarda chiusa una fase che è quella elettorale, siamo con la mente e con il lavoro rivolti a trovare le giuste soluzioni per il bene della città. Guai se gli strascichi elettorali si ripercuotessero sui cittadini».

Quindi la disponibilità a collaborare sui problemi concreti della città c'è. Rispetto alla proposta di canovaccio del sindaco quali sono state le integrazioni prioritarie di qui al breve, medio e lungo periodo di amministrazione da voi proposte?

«Il documento sottoposto all'attenzione del Sindaco si divide in tre parti: 1) Una premessa che analizza la situazione economica dell'Ente ed alcune strategie da portare avanti; 2) Un elenco di obiettivi con le relative azioni; 3) Un elenco di problematiche di lungo respiro ma da avviare nei primi mesi di consiglia tura. Quindi: a) Avviare politiche per reperire nuove entrate; b) Non gravare ulteriormente sulla tassazione ai cittadini già in difficoltà per la difficile congiuntura economica; c) Organizzare la macchina amministrativa per farsi valere sui tavoli sovracomunale che contano; d) Far acquisire all'Ente capacità imprenditoriale; e) Mettere in priorità le urgenze sociali, l'ambiente, il completamento delle opere pubbliche, la trasparenza e la riorganizzazione della macchina amministrativa. In sintesi gli obiettivi per settori da noi proposti sono: riorganizzazione della macchina amministrativa; governo trasparenza e partecipazione dei cittadini e dei gruppi politici; welfare, politiche sociali e attivismo civico; completamento delle opere pubbliche e ottimizzazione dei fondi ottenuti; rifiuti e qualità della vita; lavoro, sviluppo economico e competitività; giovani protagonisti; cultura e identità. Noci deve continuare ad essere protagonista, come lo è stato in passato, con politiche efficaci».

Quindi questa proposta sarà oggetto di ulteriore confronto e integrazione tra le due coalizioni e di qui a 12 giorni?

«Abbiamo chiesto un primo incontro per far sintesi dei due documenti e discuterlo con le rispettive coalizioni. Fatto questo, il secondo potrebbe anche essere utile, qualora ci fosse una condivisione unanime, per entrare nell'assetto gestionale compreso Presidenza e Vice-Presidenza del Consiglio».

Tornando infine sulla campagna elettorale: cosa pensa sia mancato per raggiungere il successo da parte della coalizione Noci2020?

«Vorrei ricordare che il 1° turno elettorale si chiude con la vittoria sulle liste e con appena 360 voti circa per vincere anche sul candidato Sindaco. Riteniamo di aver realizzato un progetto straordinario.
Le motivazioni della mancata vittoria per una manciata di voti al 1° turno potrebbero, a mio parere, racchiudersi in 5 aspetti: a) Una campagna elettorale poco aggressiva dove spesso non siamo riusciti fino in fondo a far comprendere la nostra proposta; b) Una coalizione priva di sigle che storicamente sono apparentate con il Centro-Destra e facenti parte, invece, della coalizione di Centro-Sinistra; c) Una campagna elettorale dove la percezione è prevalsa sulla realtà; d) Un forte rinnovamento con tanti giovani e gente nuova priva della dovuta esperienza di campagna elettorale; e) Un momento difficile dove spesso emotivamente la gente ha voglia di cambiare. Siamo certi che se fossimo riusciti a portare all'attenzione della città, in passato sulle cose fatte, ed in campagna elettorale sul programma ambizioso, la storia sarebbe stata diversa».

Nulla da recriminare?

«Nulla. Mi hanno detto che avrei dovuto parlare più al cuore che alle menti. Va ricordato che per governare una città in momenti difficili, un candidato Sindaco deve aver ben chiaro in mente i problemi e le soluzioni.
Deve essere anche un tecnico in grado di sviluppare politiche del fare. La nostra è stata una proposta pragmatica, operativa, efficace, con approccio realistico alle problematiche. Una campagna elettorale diversa basata solo sulle emozioni, ritengo non sia corretta né utile alla città. E' stata comunque una campagna elettorale bellissima dove ho avvertito l'affetto e la vicinanza della gente. Ritengo in passato di aver dato molto alla città con competenza, passione ed onestà. Incontrando i cittadini tutti i giorni avverto tali sensazioni».

Infine come giudica la sconfitta al ballottaggio?

«Al ballottaggio sono stati determinanti: a) Le organizzazioni dei partiti; b) Il voto del Movimento 5 Stelle; c) Il calo dell'affluenza alle urne storicamente a danno del Centro-Destra; d) Un approccio un po' blando in una parte della coalizione».

© RIPRODUZIONE RISERVATA

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