NOCI (Bari) - Sette e religione, la questione approda sui banchi del parlamento. Il senatore FI Piero Liuzzi è cofirmatario insieme ad altri cinque senatori di un'interpellanza parlamentare in cui si pone l'accento su una questione in cui l'Italia sembrerebbe in ritardo sulla tabella di marcia proposta dall'Unione Europea in tema di legiferazione sul fenomeno delle sette religiose ad oggi non regolamentata nel nostro Paese.
Il sindacato ispettivo n. 4-01758 è stato inviato anche ai Ministri dell'interno, della giustizia, della salute e dell'istruzione, dell'università e della ricerca "al fine di portare all'attenzione la preoccupante diffusione, anche a livello europeo, del fenomeno delle derive settarie religiose".
«Il fenomeno in oggetto – si legge nella nota cofirmata da Liuzzi - sarebbe causa di violazioni ai diritti dell'uomo, in particolare nel campo della salute, dell'educazione e del rispetto della vita privata e familiare». Secondo i parlamentari «Le organizzazioni all'origine delle derive settarie spesso agiscono sotto la libertà di religione e mettono in pericolo le libertà fondamentali dei cittadini costituendo, quindi, anche una minaccia alla democrazia. Nella fattispecie, le pratiche si presentano con numerose sfaccettature e una molteplicità di celebrazioni che vanno dalla magia alla stregoneria, dallo spiritismo al cannibalismo e vampirismo, manifestazioni apparentemente folkloristiche che però, non di rado, sono sfociate nella commissione di gravissimi crimini, quali omicidi, stragi o violenze sessuali».
L'interpellanza dei senatori riviene anche dal fatto che nella società coeva si sia creato una sorta di negazionismo delle attività settarie che, di contro, riversa sulle associazioni e forze di polizia attive nella nazione il suo antagonismo attraverso attacchi diretti o argomenti diffamatori.
Tra le associazioni in questione descritte nell'interpellanza parlamentare vi è anche il Cesap diretto dalla nocese Lorita Tinelli (in foto), da anni impegnata nella lotta alle sette, in prima linea nel caso Arkeon, e anch'ella vittima di attacchi personali. «Personalmente sono contenta che la nostra attività sia considerata utile e che siano evidenti, anche a livelli istituzionali, i vari tentativi diffamatori che riceviamo da parte di membri di sette e loro sostenitori. Sono rimasta anche molto contenta nel vedere la firma di Liuzzi, al quale non avevo chiesto nulla, ecco perchè sono sorpresa ed anche emozionata dal suo gesto. Evidentemente nel corso degli anni ha potuto apprezzare l'attendibilità e la serietà della nostra attività».
In realtà non è la prima volta che la questione viene portata in parlamento. Già nel giugno 2013 altri parlamentari avevano portato all'attenzione delle camere e dei ministeri la situazione italiana in tema di sette religiose. «La prima firmataria ed altri, tra cui Liuzzi, - sottolinea ancora Tinelli - hanno ripresentato ora la questione, specialmente in quanto i detrattori della legge sulla manipolazione mentale e quelli che più si danno da fare per dileggiare e diffamare le nostre associazioni ed anche un organo di polizia, la SAS, che si occupa di sette, hanno fatto pervenire all'OSCE la preoccupazione che in Italia le nostre associazioni e la squadra di polizia SAS metteremmo in pericolo la libertà di religione. I senatori firmatari hanno ribadito che questa libertà è tutelata in Italia e hanno risottolineato tutta questa azione scomposta dei detrattori, chiedendo ai Ministeri a cui è stata indirizzata di intervenire».
Ad oggi però si è fatto ben poco. Il fenomeno continua ad essere sottaciuto venendo a galla solo quando si verificano casi estremi di cronaca che il più delle volte vede coinvolti bambini e adolescenti. Sulla base dell'ultimo rapporto stilato nel 2010 dalla Commissione bullismo del Ministero dell'Istruzione con il supporto di "Telefono Azzurro", sarebbero circa 240.000 i minori coinvolti solo in quell'anno a diversi livelli in sette religiose. E qui sovente sono stati vittime di abusi e maltrattamenti.
Regolamentare a questo punto servirebbe per fare chiarezza tra "religioni minori" e "derive settarie religiose", nonché riconoscere un ruolo di diritto nella società italiana delle associazioni e sindacati di polizia che invece aiutano le famiglie e circoscrivono la fenomenologia delle devianze settarie.