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Riprendono gli assembramenti: il sindaco rimbecca nuovamente i cittadini irrispettosi

05 23 NisiNOCI (Bari) - Come ogni settimana, anche lo scorso mercoledì il sindaco, Domenico NIsi, ha incontrato a mezzo social i cittadini, per rispondere alle loro domande.

Nel corso della diretta social, durata quasi un’ora, più che alle domande, ampio spazio è stato riservato alle segnalazioni di un qualcosa che purtroppo è sotto gli occhi di tutti, da quando è iniziata la fase due: i costanti assembramenti e la totale indifferenza verso il rispetto delle norme ancora vigenti. Preoccupati per se stessi e per le loro famiglie gli esercenti, titolari di bar o attività di ristorazione, che si trovano  a dover rivestire soventemente  anche l'inconsueto ruolo di educatori sociali.  Categoriche le parole del primo cittadino: Vi ricordo che, stando a quanto prevede il decreto, i sindaci hanno la facoltà di chiudere nuovamente gli spazi pubblici qualora riscontrino comportamenti irresponsabili dei cittadini!”

Comprensibilissimo il desiderio da parte dei nocesi di riappropriarsi della propria normalità dopo oltre 60 giorni di clausura forzata, desiderio rafforzato anche da un’ottima notizia divulgata dallo stesso Nisi. E’ infatti guarito anche l’ultimo dei concittadini che avevano contratto il Covid19. Tutto ciò non autorizza però a considerare la cosiddettà fase 2 alla stregua di un "tutti liberi di fare tutto"
Il sindaco avverte i cittadini più duri di comprendonio: “Chi si sente libero di poter fare quello che vuole, dal momento che Noci sarebbe ad oggi “a contagio zero”, ha fatto decisamente male i calcoli. Andrebbe considerato infatti il problema relativo ai potenziali asintomatici. Un cittadino asintomatico, proprio in quanto tale, sarebbe naturalmente inconsapevole di essere venuto a contatto con il virus, pertanto, andando in giro senza i dispositivi di protezione e senza attenersi alle regole, innescherebbe una pericolosa esplosione di contagi, com’è già avvenuto in altre comunità!”
Il primo cittadino si serve anche dell’ironia, per far meglio recepire quale importanza rivestano i dispositivi di protezione, che devono essere indossati in modo corretto, e non relegati alla stregua di un ulteriore accessorio di abbigliamento.
“Non sapevo che l’ultima moda riguardasse il coprirsi il mento con la mascherina! Qualcuno mi spieghi scientificamente a cosa seve farla penzolare in quel modo, lasciando naso e bocca scoperti”- ha ribadito Nisi, che ha ulteriormente precisato: “Ho visto con i miei occhi nugoli di ragazzini che se ne andavano a zonzo privi di dispositivi di protezione, così come gente che affollava la stessa panchina per consumare quanto acquistato al bar, passandosi addirittura di mano in mano la bottiglia di birra e bevendo tutti dalla medesima. Mi pare di spiegare l’ovvio, ma ve lo ribadisco e ve lo ribadirò fino alla nausea: sono cose che non si possono fare! Continuando in questo modo, mi troverò costretto a chiudere nuovamente gli spazi pubblici e vi ricordo che il decreto ne dà ampia facoltà ai sindaci. Qualora dovessero risalire i contagi, ci ritroveremmo nuovamente blindati in casa e sarebbe un danno enorme per tutte quelle attività che hanno appena e faticosamente riaperto. Molte di esse non si riprenderebbero più e chiuderebbero definitivamente i battenti!”
Sembra siano stati proprio gli esercenti, in particolar modo gestori di bar o attività di ristorazione a manifestare la loro più viva preoccupazione.
A loro l’arduo compito di far rispettare le regole all’interno dei loro locali (pena multe salatissime o addirittura la chiusura dell’attività) anche a costo di vedersi mandare al diavolo nel momento in cui ammoniscono la gente irrispettosa. Gli stessi esercenti, sono però costretti ad accogliere anche chi, fuori dal locale fa poi quel che gli pare.
“Espongono a rischio noi e le nostre famiglie e se rimbeccati, rispondono con presunzione che tanto ormai siamo al sicuro, perché non si sono più verificati contagi! Vorremmo che fosse mantenuto un tono pacato e rispettoso e la gente dovrebbe comprenderlo da sé! Non possiamo farci carico anche del ruolo di educatori sociali”- avrebbero asserito disperati i titolari delle suddette attività, che di più non possono fare, se non richiamare all’ordine chi si ammassa fuori dai locali a consumare cibarie e bevande acquistate.
Il sindaco ha rivolto poi un accorato appello ai cittadini: “Fatevi portavoce e amplificatori di questo messaggio: il pericolo non è alle nostre spalle. Diffondete il più possibile l’invito al rispetto delle regole e all’utilizzo di un atteggiamento responsabile. Purtroppo noi dell’amministrazione, i carabinieri e gli agenti della Municipale non possono essere sempre in ogni luogo a controllare!”. Non si può certo non concordare sul fatto che dovremmo saper discernere da soli ciò che è giusto da ciò che è sbagliato, senza che ci sia sempre qualcuno a dirci come comportarci.

 

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