NOCI (Bari) - Portare avanti la macchina amministrativa secondo le regole del buon padre di famiglia cercando di far pesare il meno possibile sulla cittadinanza il costo dei servizi e delle utenze pubbliche. In sostanza è questo il messaggio lanciato dall'amministrazione comunale guidata dal sindaco Domenico Nisi in merito al bilancio previsionale comunale di prossima discussione al consiglio comunale del 16 settembre. Nella conferenza stampa fiume convocata ieri a Palazzo di Città (in foto) gli amministratori locali hanno voluto anticipare i punti posti all'ordine del giorno esponendo l'indirizzo politico e le metodologie di calcolo alla base del bilancio previsionale e della fiscalità locale.
A detta del sindaco la base di partenza sono i circa 1.100.000 Euro di minori trasferimenti provenienti dallo Stato con cui bisogna fare i conti per non cadere nella trappola del default. Trappola che in tempi di spending review, assicurano gli amministratori nocesi, non è semplice da evitare.
«Noci è tra i pochi comuni del circondario ad essere virtuoso – scandisce il presidente del consiglio comunale Stanislao Morea – l'ente non ha fatto mai registrare sino ad ora un disavanzo di bilancio e non intendiamo farlo registrare ora». Dopo le rassicurazioni si passa ai conti partendo dalla fiscalità locale. TASI - «Per quanto riguarda la TASI - puntualizza il sindaco - l'indirizzo che ci siamo dati è quello di non gravare sulle fasce deboli dei cittadini e sulle attività produttive». Pertanto le aliquote sono di 1,25‰ per l'abitazione principale, 2,00‰ per le attività produttive e del 2,30‰ su tutti gli altri immobili. A questi si deve sommare l'aliquota IMU del 7,60‰. «Complessivamente tra IMU e TASI - seguita a dire il Sindaco -siamo al 9,90‰ (escluse prime abitazioni) ben lontani dall'11,40‰ che lo Stato ha indetto come limite massimo di tassazione». Per le abitazioni in affitto il totale ricade per lo 0,80‰ sul proprietario dell'immobile e per lo 0,20‰ sul locatario. Non sono previste detrazioni.
TARI - Per quanto riguarda la TARI invece un inferiore ammontare dei costi ha portato ad un risparmio sulla tassa che per le famiglie si concretizza in 40/50Euro in meno sulla cartella erariale. Per le attività produttive si è inteso agevolare tutte quelle attività che lo scorso anno hanno contribuito maggiormente alla tassazione.
IRPEF - Altro punto riguarda l'addizionale IRPEF. Per gli amministratori, «Noci è il comune con l'addizionale più bassa del sud-est barese» frutto di un trascorso in cui l'aliquota si arrestava allo 0,20‰ e che dal 2012 si è trasformata in 0,40‰. Per lasciare invariato il gettito Irpef, che si aggira intorno ai 600.000 euro, l'amministrazione Nisi ha deciso di aumentare dello 0,10‰ l'aliquota (che quindi passerà da 0,40‰ a 0,50‰ ) per tutte le fasce di reddito. A questo aumento è controbilanciato un innalzamento della fascia di esenzione che arriva sino a 12.000Euro di reddito annuo. Conti alla mano Nisi ha dimostrato che se con il meccanismo vigente i cittadini esenti dall'Irpef sono 4600, con il nuovo meccanismo diventeranno 6944, con un incremento di 2344 unità che non verseranno l'imposta. Le categorie maggiormente interessate dall'esenzione saranno i pensionati ed i lavoratori dipendenti che insieme costituiscono quasi 5000 posizioni contributive. Nell'ottica di una redistribuzione della tassazione si è andati a gravare di qualche centesimo mensile sulle fasce più alte.
Altri punti che verranno discussi in sede di approvazione di bilancio riguarderanno il Fondo Sociale (stanziati 50.000 Euro per esigenze impellenti), lo stanziamento di circa 170.000 per il Piano Sociale di Zona e l'apertura di un'apposita voce di bilancio riguardante il Microcredito per avviarne una fase istruttoria.
A farne un commento politico a margine dei numeri è il presidente del consiglio comunale Stanislao Morea. «È fondamentale puntualizzare alcuni aspetti. Questo è il primo bilancio politico e non tecnico e quindi fondamentale per l'indirizzo politico che questa amministrazione si è data. È finito il tempo delle vacche grasse dove si poteva spendere più del dovuto e contrarre debiti. Lo stato ha deciso di tagliare i fondi sugli anelli più deboli, ovvero i comuni, e pertanto è nostra prerogativa rimanere un comune virtuoso senza pesare sulle tasche dei cittadini e cercare nuove forme di introitamento diverse dalla tassazione». Dello stesso avviso anche il capogruppo consigliare Pd Fabrizio Notarnicola, che considera «un traguardo il bilancio che rispetta il patto di stabilità» e pensa al taglio dei costi per abbassare le spese. «Non vogliamo nessuna strumentalizzazione sull'aumento dell'Irpef – aggiunge Notarnicola – forse potevamo fare di più, ma intanto ci stiamo provando». Anche l'assessore al patrimonio Piero Plantone viene chiamato in causa in quanto artefice di una profonda rivisitazione degli sprechi sul patrimonio comunale. In capo a tutti le utenze telefoniche degli edifici pubblici dove «già dalla prossima bolletta di ottobre – assicura l'assessore – vi sarà un risparmio del 50%». A queste si aggiunge una nuova progettazione dell'illuminazione pubblica che prevederebbe un minore costo di gestione senza lasciare al buio la città.
Temi questi sviscerati alla vigilia di un consiglio comunale dove di sicuro le opposizioni non resteranno a guardare.