NOCI (Bari) - L'arrivo delle cartelle TARES nelle case dei nocesi ha suscitato scalpore e polemiche. I nocesi si sono visti recapitare il nuovo tributo comunale con una maggiorazione che varia tra il 100% ed il 150% in più rispetto a quella che era la TARSU fino all'anno scorso. Superato il momento di shock che ha portato a crearsi lunghe code davanti agli uffici comunali, l'amministrazione nocese, insieme ai tecnici, ha voluto spiegare tramite una conferenza stampa come si è arrivati alla TARES e come si compone il nuovo tributo.
«La TARES – spiega il Sindaco Domenico Nisi – è un tributo contenuto nel decreto Salva Italia varato dal Governo Monti che non riguarda più prettamente il servizio della nettezza urbana, ma raccoglie anche un'altra serie di servizi indivisibili quali la pubblica illuminazione, il verde pubblico, la manutenzione del decoro urbano». A riscuotere il tributo non ci sarà più Equitalia cosi «A questi – aggiunge il primo cittadino - vanno aggiunti tutta una serie di costi riconducibili direttamente al Comune che ne calcola e riscuote direttamente il tributo. L'aumento in cartella – scandisce a chiare lettere il Sindaco di Noci - non è dovuto al contenzioso aperto con la ditta Avvenire srl per la quale ci si muove in altra maniera che non centra con questo contesto».
Un primo incremento è dovuto alla maggiorazione dello 0,30% dovuto allo Stato. Una quota parte trattenuta direttamente dall'erario statale che per Noci si concretizza monetariamente con circa 400mila Euro. «È il nostro contributo al decreto Salva Italia. Salva Italia e ammazza comuni» ironizza Nisi. L'introduzione della TARES nella città dei tre campanili è dovuta, ma non deve essere considerata una colpa, all'approvazione del bilancio previsionale 2013 da parte del commissario prefettizio Minervini che ne ha conseguentemente recepito la formula nella scadenza del 30 giugno scorso.
Sul lato tecnico la responsabile amministrativa dell'Ufficio Tributi Rag. Antonia Locorotondo spiega che: «Attenendomi scrupolosamente alle direttive del Ministero e al DPR 158/99, ho cercato di formulare il conteggio delle cartelle nel miglior modo possibile. Difatti in linea di principio la tassa prevede, sul comparto rifiuti, che il pagamento attenga alla regola: "più sporchi, più paghi". Infatti il tributo non è calcolato più considerando solo i mq dell'immobile (con un costo fisso di 1,56 € a mq), ma a questo si aggiunge il numero degli occupanti ivi residenti. Di qui la Locorotondo ha estrapolato 6 fasce di parte fissa che variano dallo 0,67€/mq per il singolo occupante, a 0,77€/mq per 2 occupanti; 0,84€/mq per 3 occupanti; 0,90€/mq per 4 occupanti; 0,91€/mq per 5 occupanti; e 0,87€/mq per 6 o più occupanti dell'immobile.
Per quanto riguarda i pagamenti è prevista una soluzione dilazionata in quattro mesi sino a dicembre di cui solo la prima (quella con scadenza al 30 settembre 2013) può essere pagata post scadenza senza interessi di mora o oneri aggiuntivi. L'ultima scadenza invece, quella del 31 dicembre, è la più rilevante perché entro quel termine lo Stato Italiano deve necessariamente riscuotere i 400mila Euro dal Comune di Noci. «Infine non sono previste esenzioni di sorta – chiosa la Locorotondo – le quote dei contribuenti evasori ricadranno sull'intera collettività che vedrà maggiorarsi la propria quota in cartella».
A subire maggiormente il colpo, oltre i cittadini, saranno tutte le attività che hanno a che fare con l'ambito alimentare: bar, ristoranti, pizzerie, fruttivendoli, vedranno impennarsi le proprie quote in ordine al fatto che producono maggiormente rifiuti.
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