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Meningite: nessuna epidemia, ma è corsa ai vaccini. Tutto ciò che c'è da sapere per affrontarla.

02 03meningiteNOCI (Bari) – L’ inizio del 2017 è stato un continuo susseguirsi di notizie di cronaca legate ad una particolare malattia infettiva, causata da agenti patogeni talvolta conosciuti altre volte no, che hanno anche causato il decesso di alcuni pazienti: stiamo parlando della MENINGITE.
L’ evidente effetto mediatico ha generato molta preoccupazione tra la popolazione, che continua a chiedersi se nel nostro Paese sia in atto un’epidemia di meningite, ma l'appello di molti esperti è alla CONOSCENZA, che rende ogni soggetto responsabile delle scelte che opera in termini di prevenzione e cura. Per questo è necessario fare chiarezza e fornire tutte le informazioni utili per evitare episodi come quello che la nostra Asl deve fronteggiare quotidianamente, in cui le richieste da parte dei cittadini, che desiderano la vaccinazione contro il meningococco, si fanno sempre più pressanti.

La meningite consiste nell'infiammazione delle meningi, membrane protettive che rivestono l’encefalo e il midollo spinale, dovuta ad un’infezione di origine batterica o virale.
La forma virale è più comune, molto spesso viene anche definita come meningite asettica, non ha conseguenze gravi e ha un decorso di 5-14 giorni. E’ causata da virus appartenenti alla famiglia degli enterovirus e si può diffondere con il contatto bocca a bocca, con la tosse, ma talvolta anche toccando il contenuto fecale. Alcuni soggetti sono maggiormente a rischio come gli operatori sanitari, i pazienti immunodefedati e i bambini. I sintomi più comuni sono dolore addominale, sonnolenza, confusione, fotofobia. Generalmente si cura con una terapia generica, ma ad oggi non è presente una terapia specifica per questa malattia, che, come ogni altra patologia, può essere prevenuta tramite il corretto lavaggio delle mani, buone norme igieniche e vaccinazioni.

Le forme batteriche della meningite invece, sono più rare, ma estremamente più complesse e se non correttamente prevenute e curate, possono avere conseguenze fatali.
Gli agenti patogeni che causano questa infezione sono tre: Neisseria meningitidis (meningococco), che alberga nelle vie respiratorie alte (naso e gola). Si trasmette attraverso le secrezioni respiratorie, da soggetto a soggetto. E’ importante ricordare, però, che il meningococco è un batterio che non riesce a sostenere le variazioni di temperatura e dell’essiccamento, per questo motivo, fuori dell’organismo, sopravvive solo per pochi minuti. Si hanno diversi ceppi, ma quelli che causano la meningite e altre malattie gravi sono A, B, C, Y e W135. Molto spesso questa malattia è rapida e acuta, con un decorso fulminante, che in poche ore, anche in presenza di una terapia adeguata, può determinare il decesso del paziente. I malati sono considerati contagiosi per circa 24 ore dall’inizio della terapia antibiotica, e possono dare il via a focolai epidemici, per questo si consiglia la profilassi per i soggetti che sono stati a stretto contatto con l’infetto. Streptococcus pneumoniae (pneumococco) è l’agente più comune che, oltre a causare meningite, può determinare polmonite o infezioni delle vie respiratorie. Si trasmette anch’esso per via respiratoria. Essendo un’infezione molto comune, ma che raramente provoca meningite, non è indicata una profilassi antibiotica per chi è entrato in contatto con un paziente infetto, dato che non si verificano focolai epidemici. infine, l'Haemophilus influenzae b, la causa più comune, in passato, di meningite, ma che, con l’introduzione della vaccinazione, ha visto i casi ridursi notevolmente. Anche in questo caso viene indicata la profilassi antibiotica per i contatti stretti.

I sintomi della meningite sono atipici: irrigidimento della parte posteriore del collo, febbre alta, alterazione del livello di coscienza. Nei neonati, questi sintomi non sono evidenti, ma sono specifici cioè il soggetto tende a rannicchiarsi su se stesso, ad avere scarso appetito ed irritabilità.
Queste patologie colpiscono in età diversa i vari soggetti, a seconda dell’agente patogeno: il meningococco interessa i bambini piccoli e gli adolescenti, mentre le meningiti da pneumococco coinvolgono i bambini e gli anziani. E’ evidente che ad essere maggiormente colpiti sono i giovani che vivono in comunità, sottoposti a stretto contatto con pazienti infetti e soggetti con patologie.
02 03meningite2L’introduzione dei vaccini nel calendario vaccinale pediatrico e dell’adolescente (solo per il meningococco) stanno riducendo il numero di casi. Ad oggi vi sono: la vaccinazione per l'Haemophilus influenzae b, che in Italia rientra tra quelle previste per tutti i nuovi nati, tre differenti vaccini per lo pneumococco ed infine per il meningococco sono attualmente disponibili il vaccino tetravalente contro i ceppi A, C, Y e W 135, che però fornisce una protezione di breve durata e il vaccino contro il ceppo C. Dal 2012 è stato introdotto nell'offerta vaccinale, per esempio della Puglia, il vaccino contro il meningococco B. (in foto la campionessa paralimpica, Bebe Vio, si vaccina con la sua famiglia per la prevenzione. Lei stessa ha contratto una meningite fulminante da piccola, che ha reso necessaria, nel suo caso, l'amputazione di avambracci e gambe.)

La Puglia resta una tra le migliori regioni in termini di prevenzione primaria e sorveglianza epidemiologica, di fatti non stiamo assistendo ad una epidemia (in Puglia ci sono 10 casi l’anno e il trend non è in aumento), ma è stato di recente deciso che tutti i nati dal 2003 al 2013 potranno gratuitamente usufruire del vaccino, mentre i nati dal 2014, per cui il vaccino è già gratuito, dovranno rispettare le dosi e i richiami previsti dal calendario delle vaccinazioni. Per la restante parte della popolazione il vaccino è a pagamento. Il consiglio resta quello di vaccinarsi, con la presa di coscienza però, che questo metodo di prevenzione sia necessario per la salvaguardia di tutta la popolazione e non come corsa per la salvezza (dell’ultimo minuto).

© RIPRODUZIONE RISERVATA

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