LETTERE AL GIORNALE - In una società dove si fa molta attenzione a quella che è la diversità di ogni persona, alla sua unicità, alla sua peculiarità: siamo così sicuri che tutto ciò venga fatto in funzione della valorizzazione di ogni individuo-persona?
Inclusione: appartenere ad un gruppo di persone, a una società, goderne dei diritti e delle opportunità che ne conseguono e che questa appartenenza comporti; in maniera tale che tutti possano riconoscersi e riconoscere l’altro… Ma da dove nasce questa necessità di includere? Se c’è il bisogno di fare inclusione, evidentemente è perché c’è ESCLUSIONE: non si può soltanto rispettare l’altro (sicuramente diverso da me) e accettarlo, incondizionatamente, a prescindere dalle sue difficoltà e/o caratteristiche?
In una società educante, dove le istituzioni dovrebbero (e il condizionale non è casuale) attenzionare tutti questi processi, che ruolo riveste la scuola, la sanità, le politiche sociali, le istituzioni tutte? Ebbene, ci facciamo sicuramente scudo con la famosa legge quadro 104 del ’92, a tutela e salvaguardia delle persone con disabilità, ma, mi chiedo, è sufficiente? Siamo così sicuri che le istituzioni, le scuole, soprattutto, abbiano la formazione adeguata a riguardo?
Avrei tanto da dire a tal proposito, ma rischierei di risultare prolissa e di perdere di vista l’obiettivo. Ciò che vorrei evidenziare, invece, riguarda le note positive che, spesso a fatica, spesso con tante difficoltà (economiche, sociali, istituzionali) emergono, NONOSTANTE TUTTO! Mi riferisco, soprattutto, alle varie istituzioni che dovrebbero garantire servizi ad hoc, offrire opportunità affinché ogni persona possa sentirsi supportata in società, a coloro i quali si facciano promotori (esecutivi) del tanto rinomato “accomodamento ragionevole” (sancito dalla legge 68/99 del 2015, con decreto n.151). Sulla scia di questo, sento, oggi, di dover porre l’accento, nella fattispecie, sull’Ufficio di Piano dell’Ambito Territoriale Sociale di Putignano, coordinato, egregiamente, dalla responsabile, dott.ssa Anita Giotta, che, fra le diverse mansioni (di varia natura) sancisce il servizio di assistenza specialistica nelle scuole, in collaborazione con le cooperative sociali che operano nel territorio. Putignano è il comune capofila, ma tale servizio viene garantito e offerto, grazie alla professionalità della dottoressa e della sua equipe, anche nei paesi di: Alberobello, Locorotondo, Castellana Grotte e, ovviamente, Noci.
Sento di dover ringraziare questi professionisti che tanto si prodigano, per gli alunni più fragili, offrendo un attento e mirato servizio di assistenza specialistica (grazie all’ausilio di educatori professionisti). Questo argomento mi tocca da vicino, sia dal punto di vista personale, ma anche dal punto di vista professionale; non si può essere inclusivi se non utilizziamo gli strumenti (tutti) idonei e necessari: diviene una conditio sine qua non che questa tanto nominata “Inclusione” merita. Grazie all’eccellente professionalità della dottoressa Giotta, molto attenta e diligente, si cerca, anno dopo anno, di dare voce alle esigenze degli alunni, ma anche delle rispettive famiglie e caregiver coinvolti, in maniera tale che tutti possano soddisfare i propri bisogni e trovare la giusta collocazione nel contesto scolastico ed extra-scolastico. Tutto questo, oggi, viene lodevolmente supportato dalla sensibilità (mai troppa sull’argomento) dell’assessore, con deleghe a coesione e inclusione sociale – politiche del lavoro – politiche giovanili, Dott. Gianluca Miano, sempre attento e vicino alla realtà sociale, socio-culturale ed educativa.
Oggi, da semplice cittadina, vorrei semplicemente ringraziare tutti gli attori coinvolti in tali processi: perché, se ci sono tanti fattori che ancora andrebbero perfezionati, sostenuti, nonché sensibilizzati e modificati, diviene doveroso, una tantum almeno, gratificare e valorizzare coloro i quali, invece, barcamenandosi, portano avanti il proprio credo, con professionalità, cura e determinazione!
Dott.ssa Marika Locorotondo