LETTERE AL GIORNALE - Si pensava di aver toccato il fondo della regressione culturale e politica a Noci quando un soggetto travestito da caporione nazifascista nel dicembre 2011 arringò il consiglio comunale sotto lo sguardo indifferente del presidente del consiglio e del sindaco di allora.
E’ toccato ora vedere il manifesto di un concerto natalizio del 29 dicembre sotto l’egida del Comune di Noci e della parrocchia di S. Maria della Natività, ma recante un sigillo di Stato del vecchio regime assolutista, peraltro emblema di movimento neo-legittimista.
Il concerto risulta tra le manifestazioni organizzate da “Associazioni” e sostenute dal Comune, in forza della delibera di giunta 96 del 6 dicembre 2013; questa però non indica l’associazione promotrice, il che significa che l’amministrazione concede il sostegno del Comune senza sapere a chi lo concede: se si sparge la voce di tale metodo, un giorno o l’altro vedremo manifesti del Comune con qualche svastica. In questo caso, inoltre, il concerto natalizio è stato approvato dall’arciprete parroco della Chiesa Madre: su proposta di un ex aspirante prete già ospite del seminario di Molfetta. Quando è stato riferito all’arciprete che il manifesto recava un sigillo di Stato borbonico, egli ha ritenuto di sistemare la faccenda rimuovendo l’emblema dal solo manifesto sito all’interno della Chiesa Madre; quanto al sindaco, non ha revocato il sostegno quando gli hanno spiegato che cosa aveva sponsorizzato, pur essendo il primo cittadino della città natale di Giuseppe Albanese: battezzato nella Chiesa Madre il 31 gennaio 1759, all’età di quarant’anni il nostro illustre concittadino fu vittima della forca borbonica per avere, tra l’altro, scritto la legge abolitiva del feudalesimo varata dalla Repubblica Napoletana del 1799. Sta di fatto che nel volantino col programma completo del concerto, a nome della Parrocchia e del Comune e privato del sigillo dell’ancien régime, figurano tra i “collaboratori”, tra gli altri, “Domenico Nisi” e “Peppino Cito”: proprio così, “collaboratori”, come se sindaco e arciprete fossero due privati cittadini.
Considerato il precedente, anche l’A.L.T.A. - Associazione Legittimista Trono e Altare, tra i cui partner brilla
Josè Mottola
La lettera del presidente del Centro Culturale G. Albanese di Noci solleva legittimi interrogativi e perplessità sulla organizzazione e comunicazione dell'evento natalizio inserito nel calendario comunale. Un sigillo di Stato del vecchio regime assolutista borbonico è in effetti stato inserito nella comunicazione del concerto "Puer natus est" del 29 dicembre scorso. Perchè e da chi? Questi interrogativi restano insoluti anche perchè non è stata citata nessuna associazione organizzatrice: gli unici soggetti organizzatori su manifesti e locandine sono risultati il Comune di Noci e la parrocchia Maria SS della Natività. A meno che non si voglia pensare che i nostalgici della Real Casa abbiano trovato supporto tra palazzo di città e matrice nocese è bene far luce sull'argomento e NOCI24.it cercherà di approfondirlo. Ma l'argomento solleva leciti dubbi sulle modalità con cui vengono concessi i patrocini comunali alle manifestazioni musicali e culturali. Auspicare un maggior controllo è quanto mai necessario.
Beppe Novembre
direttore responsabile NOCI24.it
RETTIFICA
>-----Messaggio originale-----
Da: (omissis)
>Inviato: martedì 31 dicembre 2013 0.49
>A: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
>Oggetto: revoca
Spett.le redazione,
>leggendo il vostro articolo su noci 24 leggo che mi si dipinge come "ex
>aspirante prete" e come "già ospite del Seminario di Molfetta". Non
>corrispondendo al vero tali informazioni, vi chiedo di voler rettificare e
>modificare tali informazioni entro la fine del 2013.
>Non trovando riscontro a questa richiesta dovrò chiedere aiuto ad un legale poichè non posso far si che vengano scritte cose non vere sulla mia persona.
>>Distinti saluti.
>>Francesco Dello Spirito Santo
Ecco pubblicata la rettifica. Constatato che il sunnominato mittente della email delle ore 0:49 di cui sopra si è riconosciuto nella persona non nominata e definita nell'articolo "ex aspirante prete già ospite del Seminario di Molfetta", ammettiamo - anche in nome e per conto dell'autore della lettera - di non aver capito a che cosa aspirasse il sunnominato nel "Pontificio Seminario Regionale Pio XI" di Molfetta, in cui egli stesso nel suo profilo informativo Facebook (con il quale ha peraltro commentato la presente lettera) dichiara di aver operato "precedentemente". Et de hoc satis.
La Redazione