NOCI (Bari) - Elezioni europee 2014. Agire, reagire, decidere. E’ lo slogan che le istituzioni europee hanno scelto per lanciare la propria campagna di comunicazione in vista delle elezioni del 25 maggio prossimo che serviranno ad eleggere i 751 deputati al Parlamento europeo, rappresentanti degli oltre 500 milioni di persone che vivono nei 28 Stati membri dell'Unione europea. Per la prima volta nella storia dell'Unione europea, infatti, il nuovo Parlamento, in base alle novità introdotte con i Trattati di Lisbona, eleggerà chi sarà alla guida della Commissione europea, organo esecutivo dell'UE.
In pratica, quindi, il candidato presenterà il suo programma politico al Parlamento e per essere eletto a Presidente della Commissione europea dovrà essere poi ‘approvato’ dalla maggioranza assoluta dei deputati (376 su 751), altrimenti, gli Stati membri dovranno presentare un nuovo candidato. Anche i candidati agli altri portafogli di competenze della Commissione dovranno superare un processo di rigoroso controllo parlamentare prima di poter assumere la carica.
La nuova maggioranza politica che emergerà dalle elezioni, inoltre, contribuirà a formulare la legislazione europea per i prossimi cinque anni in settori che spaziano dal mercato unico alle libertà civili. Il Parlamento, unica istituzione europea eletta a suffragio diretto, è oggi uno dei cardini del sistema decisionale europeo e contribuisce all'elaborazione di quasi tutte le leggi dell'UE in parità con i governi nazionali.
Nella mappa interattiva (consultabile a questo link) sono indicate, distinte per Stato membro, le date in cui si svolgeranno le consultazioni, il numero dei deputati eletti in ogni Paese, le eventuali soglie di sbarramento e le età per l'elettorato attivo e passivo (in Italia, lo ricordiamo è di 25 anni per essere eletto e 18 per esercitare il voto).
Perché queste elezioni sono diverse?
In un momento in cui l'Unione cerca di superare la crisi economica e i leader europei riflettono su quale direzione prendere in futuro, queste sono, a oggi, le elezioni europee più importanti.
Oltre a consentire agli elettori di esprimere un giudizio sugli sforzi dei leader dell'UE per affrontare la crisi dell'eurozona, e dare voce alle loro opinioni sul progetto di una più stretta integrazione economica e politica, sono anche le prime elezioni da quando, nel 2009, il trattato di Lisbona ha conferito al Parlamento europeo una serie di nuovi e importanti poteri.
Una delle principali novità introdotte dal trattato consiste nel fatto che, quando gli Stati Membri dell'UE nomineranno il candidato a presidente della Commissione europea, che succederà a José Manuel Barroso nell'autunno 2014, per la prima volta dovranno tenere conto dei risultati delle elezioni europee. Il nuovo Parlamento dovrà poi, riprendendo le parole del trattato, "eleggere" il presidente della Commissione. Ciò significa che gli elettori avranno voce in capitolo su chi subentrerà alla guida dell'esecutivo dell'UE.
Su 13 partiti politici europei, cinque hanno nominato un candidato per sostituire l'attuale presidente della commissione. L'EPP ha nominato Jean-Claude Juncker, ex primo ministro del Lussemburgo ed ex presidente dell'Eurogruppo, il PES ha candidato Martin Schulz, attuale presidente del Parlamento Europeo, i Liberali e i Democratici hanno optato per Guy Verhofstadt, ex primo ministro del Belgio e attuale leader del gruppo dei Liberali al PE, i Verdi hanno nominato una coppia di deputati, il francese José Bové e il tedesco Ska Keller, mentre la Sinistra Europea ha proposto Alexis Tsipras, leader del partito greco SYRIZA.