NOCI (Bari) - La provincia di Bari, per qualità della vita, si classifica 86esima sulle 110 provincie italiane totali: nel dossier apparso sulla testata giornalistica "il Sole 24 ore," alla nostra provincia sono attribuiti 419 punti, media dei punteggi conferiti agli indicatori Ambiente e Servizi, Cultura e Tempo Libero, Demografia e Società, Giustizia e Sicurezza, Lavoro e Innovazione, Ricchezza e Consumi.
Prima in Italia Belluno, con 583 punti, seguono Aosta e Sondrio, con rispettivamente 578 e 574 punti. Si classifica provincia meno vivibile del 2017, invece, Caserta. Guardando la mappa interattiva realizzata dalla testata, infatti, risulta evidente uno squilibrio tra le province del Nord Italia, in prevalenza sopra la media e quelle del Mezzogiorno, quasi esclusivamente sotto la media di vivibilità. Non fa eccezione la Puglia: a Bari, prima nella Regione con 419 punti, seguono le province di Barletta-Andria-Trani (410 punti e 94esima in classifica generale), Foggia (401 punti, 103esima), Lecce (399 punti, 104esima), Brindisi (389 punti, 106) e infine Taranto (386 punti, 109esima).
LA QUALITÀ DELLA VITA A BARI - Leggermente sotto la media Bari, che attesta i propri meriti in relazione all' Ambiente e ai Servizi a scapito delle carenze in Giustizia e Sicurezza. Si classifica, infatti, come 17esima in Italia per qualità dell' ambiente e dei servizi con un punteggio pari a 542: punti forti della provincia la spesa in farmaci pro capite (pari a circa 410€) e la percentuale di popolazione coperta con una banda larga di 30mb, pari al 93,8% (criterio per cui risulta prima in tutta Italia). Nota dolente, invece, la Giustizia e la Sicurezza, criterio per il quale si classifica 108esima in Italia con soli 188 punti: lo testimoniano i valori di furti in abitazione e furti di autovetture per 100.000 abitanti, entrambi pari a 575 unità. Punteggi medi quelli per gli indicatori di Cultura e Tempo libero (64esima), Demografia e Società (74esima) e Lavoro e Innovazione (74esima). Alla 101esima posizione, invece, per Ricchezza e Consumi: note dolenti gli indicatori dei protesti medi per abitante (pari a 25€) e gli ordini online, i quali si attestano a 19 per anno ogni 100 abitanti.