NOCI (Bari) - Il progetto di ristrutturazione e valorizzazione del Complesso Monumentale del Barsento, presentato lo scorso settembre 2015, è ufficialmente giunto al termine. Le aziende appaltatrici hanno finalmente restituito, nelle mani della comunità, uno dei siti simbolo del nostro territorio e parte integrante di una riserva naturale riconosciuta dal 1997. Barsento, a partire dallo scorso venerdì 21 luglio, è tornata a splendere di nuova luce (è proprio il caso di dirlo) dopo gli interventi di sistemazione e riqualificazione ottenuti dal Mibact (Ministero dei Beni e delle attività culturali e turistiche) pari a 400.000 euro e facenti parte del Programma Ordinario 2014. Interventi che si sono tra l’altro conclusi entro il tempo previsto da progetto (9 mesi) dall'avvio dei cantieri.
I risultati di tutte le operazioni apportate, che hanno visto coinvolti il Segretariato Regionale del Mibact per la Puglia, la Soprintendenza Belle Arti e Paesaggio per le provincie di Bari, BAT e Foggia e la Soprintendenza Archeologia e che sono afferiti in una squadra coordinata dalla dott.ssa Emilia Pellegrino, già responsabile del restauro della cuspide del campanile della Chiesa Matrice, a Noci, con l'affiancamento dei consulenti esterni, arch. Piernicola Intini per lo studio illuminotecnico e ing. Piero D'Onghia come Coordinatore della sicurezza, sono stati quindi resi noti venerdì scorso, dinanzi a un pubblico vasto e proveniente da qualsiasi ambito di riferimento: Università degli studi di Bari "Aldo Moro", amministrazioni locali, giornalisti e numerosissimi studiosi provenienti dai paesi limitrofi.
A coordinare e moderare la serata, il Sen. Piero Liuzzi, adoperatosi per l’intercettazione dei finanziamenti. Fra gli interventi che si sono succeduti nel corso della serata e affidati alla Sen. Angela D’Onghia, la dott.ssa Eugenia Avantaggiato (segretariato regionale Mibact), il sindaco di Noci Domenico Nisi e il primo cittadino di Alberobello, Michele Longo, lungimirante e di gran lunga significativo è stato quello di Mons. Giuseppe Favale, vescovo della Diocesi Conversano Monopoli. A lui il merito di aver invitato l’illustre platea a guardare oltre i meri aspetti d’intervento strutturale (che necessitano sì di particolare attenzione vista la rilevanza storico, culturale, artistica) e dare più ampio respiro alle mura, offrendo percorsi culturali e religiosi alle persone che qui hanno riposto la loro dimora nei secoli. Ragione per cui l’appello dello stesso Liuzzi è stato: “INVENTIAMOCI UN MODELLO DI GESTIONE, UNA GOVERNANCE PER QUESTO LUOGO!”.
Il primo a prendere la parola invece, fra i tecnici coinvolti nella progettazione e invitati durante la serata a illustrare ciascun intervento, il dott. Luigi Larocca, Soprintendente Archeologia Belle arti e Paesaggio per la Città metropolitana di Bari. “I Iavori” ha dichiarato, “sono finiti nei tempi giusti, hanno avuto la loro complessità e hanno coinvolto tutte le strutture del Ministero in Puglia. Archeologi, architetti, restauratori: per un lavoro di conoscenza di comunità. La localizzazione di questo posto, all’incrocio fra le strade di comunicazione delle vie istmiche, ci ha concesso di scoprire molte novità: abbiamo ripercorso la storia e abbiamo scoperto frequentazioni risalenti all’età del bronzo, ma anche ellenistica, romana ed anche d’età medievale. È stato rinvenuto un vasto sepolcreto con scheletri di bambini, ma anche testimonianze di antiche attività produttive. Si è pensato anche che qui si fosse sviluppata una comunità. Sono stati riscoperti dipinti murari alle spalle dell’altare, sull’abside destra e anche una finestra bilobata, forse chiusa ingenuamente negli anni 60”.
Alla dottoressa Emilia Pellegrino – direttrice dei lavori di restauro – la descrizione dei 4 settori d’intervento: la manutenzione delle coperture a chiancarella e delle superfici dovuta allo scivolamento delle lastre lapidee, gli interventi all’interno della chiesa, sopraffatta da infiltrazioni e umidità, l’estensione di alcuni saggi archeologici, la conservazione di alcuni pavimenti della chiesa, affidati poi alla documentazione e ricoperti per rendere fruibile adesso e in futuro la chiesa e molto altro ancora. Infine, l’illuminazione rinnovata sia all’interno che all’esterno della chiesa, utile a sottolineare, da questo momento in poi, la posizione e la presenza del complesso monumentale nel contesto paesaggistico.
Ciascun intervento, dettagliatamente spiegato nel corso della serata dalla dott.ssa Miranda Carrieri (progettazione e direzione scientifica scavi archeologici) e dalla dott. Laviola in sostituzione della dott.sa Filomena Borbone, saranno comunque pubblicati in un futuro prossimo, per garantirne ancora maggiore fruibilità. Durante la serata non sono mancati contributi musicali de “Le Vaghe Ninfe”, che hanno voluto interpretare danze medievali utilizzando flauti traversi, clavicembalo e percussioni in acustico. Sono state ringraziate nel corso dell'evento anche le aziende appaltatrici, responsabili dei lavori: la A.T.I. SO.GE.AP S.r.l./ Terrae s.r.l. con sede legale in Giovinazzo (Ba) e l’impresa Felicia La Viola per il restauro delle superfici decorate.
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