ALBEROBELLO (Bari) - È avvolto nel mistero l'atto dinamitardo accorso la notte scorsa alla filiale della Banca del Credito Cooperativo di Alberobello e Sammichele dislocata alla contrada Coreggia, in agro di Alberobello. La deflagrazione ha provocato ingenti danni alla struttura della filiale ma non vi è stato asportato nulla. Immensa paura per il vicinato svegliatosi di soprassalto a seguito dell'enorme boato.
Secondo una prima ricostruzione dell'accaduto pare che alle ore 1.50 circa della notte scorsa, alcuni uomini travisati da passamontagna siano arrivati all'ingresso della banca a bordo di una utilitaria. Di questi uno ha piazzato l'ordigno dinanzi l'ingresso del bancomat, l'altro attendeva in auto. Non è ancora chiaro se i malviventi abbiamo asportato qualcosa dalla stanza in cui era dislocato l'ATM oppure abbiano lasciato la sede creditizia subito dopo la deflagrazione. Bocche cucite da parte degli investigatori che chiedono il massimo riserbo sulla faccenda. Per la banca invece, tramite dichiarazione rilasciata al nostro giornale dal Vice Direttore Generale Vicario dott. Erasmo Lassandro, si è trattato di «una spaccata non andata a buon fine».
Secondo indiscrezioni i primi a raggiungere il luogo dopo lo scoppio dell'ordigno sono stati i vigilantes della zona collegati con l'istituto di credito. Solo successivamente sono arrivati i Carabinieri della Stazione di Alberobello. A prima vista sembrava il classico colpo della banda della spaccata, con vetri infranti e segni di scassinamento, così come successo in passato nelle città di Noci e di Turi. Invece poi si è rivelata un'esplosione in piena regola.
Perché allora far esplodere l'ingresso della filiale senza asportare nulla? E' da valutarsi come gesto intimidatorio? Interrogativi questi su cui si stanno cervellando gli organi inquirenti a cui spetta il compito di fare chiarezza circa l'esplosione che ha destabilizzato il quieto vivere di una contrada notoriamente tranquilla come la Coreggia.