NOCI (Bari) – È giovedì 15 febbraio. Simone Martucci, noto commerciante nocese 47enne, proprietario di un negozio di articoli sportivi in centro città, si allontana per recarsi ad un incontro con l’agente immobiliare Michele Amatulli, 27enne nocese molto conosciuto in paese. Da quel momento in poi si perdono le tracce dei due.
Le famiglie, allarmate per il non rientro in casa, iniziano un giro di telefonate per cercare di capire cosa sia successo. Senza gli esiti sperati, la famiglia del Martucci decide di recarsi presso la locale caserma dei carabinieri per sporgere regolare denuncia di scomparsa. I militari avviano subito le ricerche nella mattinata di venerdì 16 febbraio. Oltre agli uomini del comando di Noci, guidati dal L.gt Mar. Lorenzo Zaccaria, si aggiunge una squadra dei carabinieri cinofili di Bari e i colleghi del comando di Gioia del Colle, guidati dal Cap. Ennio Maglie, giunto di persona a Noci per valutare personalmente la situazione. Le ricerche, dapprima svolte su tutto il territorio cittadino, si restringono ad un casolare di campagna sito in contrada Fongio, a pochi chilometri dal centro abitato. È proprio qui, intorno alle 10 del mattino, che i carabinieri fanno la triste scoperta, ritrovando un cadavere di un uomo, occultato all’interno di un pozzo. Si rende necessario l’intervento dei Vigili del Fuoco del distaccamento di Putignano, e del nucleo sommozzatori dei VVF di Bari. Nel contempo arriva anche una squadra dei carabinieri CIS (investigazioni Scientifiche), ed il medico legale. Un primo esame del corpo permette di identificare una ferita da arma da fuoco ed altre lesioni in varie parti del corpo. Il riconoscimento dei famigliari conferma il presagio: si tratta di Simone Martucci. Il cerchio si stringe e le indagini si focalizzano sulla ricerca dell’altro uomo, Michele Amatulli, a ragion del fatto che il ritrovamento di Martucci sia avvenuto in un casolare di campagna di proprietà della famiglia del giovane agente immobiliare. Alle 14 del pomeriggio i militari tentano una nuova irruzione della sede dell’agenzia immobiliare di proprietà del papà di Amatulli, sita in via Vittorio Emanuele II. All’arrivo dei carabinieri, che tentano di aprire la porta, si ode un colpo di fucile proveniente dall’interno del locale.
È Amatulli, che decide di togliersi la vita con un colpo di fucile, la stessa arma con cui avrebbe ammazzato Martucci il giorno prima, legalmente detenuta. Sul posto arriva una autolettiga del 118, che non può far altro che constatare il decesso del giovane 27enne. Attualmente le salme dei due uomini sono custodite presso l’istituto di Medicina Legale del Policlinico di Bari, dove il medico legale Alessio Ostuni procederà con gli esami autoptici dei corpi. Le indagini, che permetteranno di vederci chiaro su una storia che ha sconvolto l’intera comunità, sono affidate ai PM Francesco Bretone e Giuseppe Dentamaro.
Da una prima e del tutto sommaria ricostruzione dei fatti, pare che alla genesi dell’omicidio-suicidio ci sia un atto di compravendita di un immobile. Il Martucci avrebbe versato una caparra all’agenzia dell’Amatulli, somma che per motivi ancora sconosciuti sarebbe scomparsa. Da lì l’esigenza di un incontro sfociato poi in una tragedia di dimensioni inaudite.
I COMMENTI – Tutta la città, nella giornata di ieri, è caduta in uno stato di profondo shock per i fatti avvenuti. Già dalle prime ore del mattino iniziavano a susseguirsi vari messaggi, chiacchiericci di piazza che trovavano via via conferma nell’evolversi della vicenda. Ma più che le chiacchiere, Noci ha bisogno di stringersi in un grande abbraccio, così come commenta il primo cittadino Domenico Nisi: “siamo in lutto” chiosa il Sindaco sul proprio profilo facebook. “Per rispetto verso le famiglie, che vivono ore di dolore e di apprensione, mi permetto di rivolgere a tutti un invito a non correre dietro pettegolezzi e voci. Lasciamo lavorare Magistratura e Forze dell'Ordine. Noi tutti, come comunità, stringiamoci in un solidale abbraccio di vicinanza a chi vive ore di dolore. Al "rumore" della Tragedia opponiamo il nostro silenzio e il rispetto e la vicinanza a chi vive ore di profondissima sofferenza”.
