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L'Australia brucia: da Canberra la testimonianza del nocese Rocco F. Notarnicola

01 15roccofabrizionotanricolaaustraliaCANBERRA (AUSTRALIA) - L'Australia brucia. Inserorabilmente. Da molte settimane l'incendio dei Gospers Mountain, alla periferia nord occidentale di Sydney, di grandi dimensioni, ha messo sotto scacco abitanti, animali, boschi e vigili del fuoco, esausti per le mille battaglie da combattere. Anche se "la prognosi di contenimento sembra promettente" le fiamme hanno già bruciatoi migliaia di ettari e causato innumerevoli disagi all'uomo, allla fauna e alla flora del continente.

Il disastro, ormai noto alle più seguite cronache nazionali ed internazionali, si è purtroppo fatto sentire in più zone del territorio. Anche nella città di Canberra, capitale e maggiore città dell'entroterra australiano (circa 500mila abitanti), avvolto nelle scorse settimane dai fumi e protagonista della peggiore qualità dell'aria. E' recente anche la notizia della distribuzione ai cittadini di circa 100mila maschere, con filtri protettivi, per la respirazione. Decine di voli e servizi postali sono stati cancellati. Chiusi ripetutamente anche i centri di assistenza all'infanzia, negozi, musei e il Dipartimento degli Affari interni.

01 15fumicanberraIn questa città vive da circa un paio d'anni anche il nocese dott.Rocco Fabrizio Notarnicola. Laureato in Biologia ed Ecologia e Conservazione della natura all'Università di Parma, Notarnicola è sbarcato in Australia per sostenere il Dottorato di ricerca all'Università nazionale Australiana. A lui abbiamo rivolto qualche domanda per approfondire la situazione. 

Il fuoco divora l’Australia e i roghi stanno portando a conseguenze disastrose. Morti, case distrutte, mammiferi in difficoltà e qualità della vita dei cittadini modificata. Sappiamo che a Canberra sono state distribuite 100.000 maschere per ridurre il rischio intossicazione. Rocco, raccontaci, com’è cambiata la tua vita in queste settimane? Quali difficoltà si vivono in città e come scandisci i ritmi delle tue giornate?

Sono fortunato. I fuochi geograficamente più vicini a me sono sotto controllo. Siamo coperti da fumi. La mia vita non è cambiata molto. Solo alcuni servizi sono stati interrotti, vedi il servizio postale, l'Università (che ha chiuso per alcuni giorni) etc. Tutto quello che sta succedendo sta intaccando la mia vita a livello lavorativo. Forse è un pò troppo personalistico da dire, ma essendo nel bel mezzo di un esperimento, contavamo sull'aiuto di molti studenti. L'accesso bloccato ha aumentato il lavoro da svolgere. I fumi si fanno sentire a giorni alterni: ci sono giorni in cui ne siamo completamente invasi (il cielo non si vede). Le mascherine sono diventate quasi un'abitudine. Speriamo che nei prossimi giorni piova così da spegnere qualche incendio. Qui non piove da più di un mese. 

Quando è scoppiato il caso incendi, cosa hai pensato? Avresti mai immaginato che tutto questo avrebbe intaccato anche la tua vita, lavorativa e privata?

Il caso non è proprio scoppiato: gli incendi sono quasi normali d'estate da queste parti. Solo ultimamente stanno degenerando ed è il fumo a preoccuparci. Non ho mai pensato che Canberra potesse essere attaccata. Il problema nasce nel momento in cui a livello pubblico cominciano a risentirne i servizi, vedi l'Università: ambiente a me più vicino e in cui le persone hanno bisogno di accedere. La sua chiusura mi ha stranito: l'Università è uno dei luoghi più grandi e moderni della città, sicuro sotto molti aspetti, al contrario di molte abitazioni che invece non hanno neanche aria condizionata e per di più sono circondate da giardini (ora secchi). Paradossalmente io sarei più al sicuro in Università dove l'aria condizionata filtra l'aria piuttosto che a casa mia.

Questione ambientale. I giornali parlano del governo australiano come uno dei più attivi nel negazionismo della questione ambientale. Credi che le scelte politiche possano essere in qualche modo causa di quanto sta accadendo?

E' vero, il governo attuale è negazionista sotto questo punto di vista ma non ha colpe per quel che sta accadendo ora. Non è l'operato di questo governo ad aver causato il cambiamento climatico: sono conseguenze determinate da tutto quel che si è accumulato nel tempo. Gli incendi sono una caratteristicha naturale dell'ambiente australiano: gli aborigeni usavano prevenirli appiccando fuochi d'inverno così da non consentire ai fuochi estivi di trovare molto materiale dinanzi a sè. L'abbandono di questa pratica ha aumentato negli ultimi dieci anni l'aumento consistente degli incendi che invece prima erano un pò più contenuti.

Hai mai pensato in questi giorni di tornare in Italia?

Nonstante molte persone me lo abbiano detto, io non ci ho mai pensato, solo perchè sono molto impegnato in questo momento. Però credo anche che in Italia i telegiornali siano molto allarmastici: qui non accade. Canberra è lontana dagli incendi anche se ripeto c'è molto fumo. 

In città hanno dato disposizioni d’ordine e sicurezza pubblica?

Indossare mascherine e non praticare sport all'aperto. Io stesso, per un periodo, ho preso la bici, e i fumi mi facevano sentire a corto di ossigeno. Mi mancava il fiato.

Per te, che studi ecologia e conservazione della natura, cosa significa tutto questo?

Tutto questo mi fa pensare che intorno a noi ci siano prove tangibili che il cambiamento climatico sta causando problemi devastanti. Nonostante questo la gente continua a negare e a dire che non è vero. Molte persone sostengono che tutto ciò sia normale e che in Australia sia normale. Nessuno dice che gli incendi sono causati dal cambiamento climatico però, con il cambiamento climatico, gli eventi estremi si amplificano.  Vedi in Australia: la stagione degli incendi si verifica nei mesi di febbraio in genere. Quest'anno è partita da mesi e mesi prima. Non oso immaginare cosa accadrà a febbraio. Qui fa davvero molto caldo. 

© RIPRODUZIONE RISERVATA

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