AGGIORNAMENTO DEL 26 OTTOBRE 2021 - Processo "Gibbanza", la Corte d'appello dichiara prescritti i reati per 5 dei 6 imputati
AGGIORNAMENTO DEL 24 MARZO 2019 - Sentenze tributarie pilotate, sei condanne e quattro assoluzioni
AGGIORNAMENTO DEL 24 GENNAIO 2019 - Caso «Gibbanza», la Cassazione annulla la condanna a Della Corte.
NOCI (Bari) - Nell'operazione "Gibbanza" portata a termine mercoledì scorso dal nucleo di polizia tributaria della Guardia di Finanza, è rimasta coinvolta anche la ditta nocese "Giovanni Putignano e figli srl" (nella foto) ed il suo commercialista Francesco della Corte. Nel complesso sistema organizzato dal giudice Quintavalle sul presunto giro di mazzette, vi potevano entrare a far parte anche favori e regali, proprio come è successo alla ditta nocese.
Nel caso reso noto dagli inquirenti che hanno condotto l'operazione e riportati anche da altri mezzi di comunicazione, la vicenda che vede coinvolta la Putignano riguarderebbe una cartella esattoriale da 920.000 Euro per un contenzioso ICI ricevuta nel 2009. La ditta, che come alle altre 10 coinvolte sono state riconosciute responsabilità penali, secondo il gip, non aveva intenzione di estinguere il contenzioso e così avrebbe incaricato il suo commercialista Francesco della Corte, ora ai domiciliari, di contattare qualcuno della commissione tributaria regionale. Forse commercialista ed imprenditore (Raffaele Putignano ndr) erano già a conoscenza del giro di mazzette e quindi sapevano già a chi rivolgersi. Ad incastrare ditta e commercialista è stata la seguente intercettazione:
Della Corte: «Raffaele proprio stamattina mi ha chiesto... "Sandro ti ha fatto sapere niente a proposito della questione dell'Ici?"».
Sandro: «Ah, su questa questione...».
Della Corte: «E io gli dissi... No l'ultima volta che sono andato con Sandro lui mi ha detto di stare tranquillo che in pratica ha...».
Sandro: «E vabbè ma... Stefano Montanari non ti ha aggiornato?».
Della Corte: «No».
Secondo la Procura per cercare di farla franca la ditta nocese avrebbe fatto recapitare tramite il suo commercialista 6 biglietti per il torneo di tennis internazionale tenutosi l'estate scorsa nel complesso di Castellaneta Marina di Nuova Yardinia, tre bottiglie di vino ed una tangente di 4/5000 Euro. Alla fine, ricostruisce il gip, la sentenza «è stata totalmente favorevole al contribuente (...) nonostante le diverse indicazioni della Cassazione ». Ma nonostante ciò il giudice Quintavalle ha qualcosa da ridire nei confronti delle bottiglie recapitate per le festività natalizie. In un'altra intercettazione in cui è al telefono con il fratello Sesto la vigilia di Natale 2009, il giudice così si espone:
Sesto: «Bottiglie di Selva Rossa».
Sandro: «Che cosa è?».
Sesto: «Vino è, vino».
Sandro: «Portatelo».
Sesto: «Solo questo ha mandato?». (...)
Sandro: «Pensavo che cazzo... è tutto... Tre bottiglie... che cazzo me ne frega».
Sesto: «Ma tu hai... ma tu hai idea Putignano quante persone c'ha?». (...)
Sandro: «Ma quanto costa una bottiglia? Per curiosità?».
Sesto: «Dodici euro».
Sandro: «Vale 30 euro quel cestino là, più quella cosa, se mandavano lo scamorzone, due capi di salsiccia, uno spumante...».
La ditta del gruppo Putignano a seguito della ricostruzione del quadro probatorio è stata sottoposta a sequestro preventivo dagli uomini delle fiamme gialle mentre il commercialista è stato raggiunto dal provvedimento restrittivo degli arresti domiciliari. Nell'operazione i reati contestati ai diversi coinvolti accusati a vario titolo, sono di corruzione continuata in atti giudiziari, falsità materiale e ideologica commessa da privati e/o da pubblici ufficiali in atto pubblico e frode processuale continuata in concorso, riciclaggio, sottrazione fraudolenta al pagamento delle imposte, responsabilità amministrativa degli enti.