NOCI (Bari) - Guardate questa foto. Che differenza c'è? Semplice, una è una moneta L. 500, l'altra una moneta da € 2,00. La differenza però non deve essere balzata subito all'occhio di una massaia che ieri durante il consueto mercato settimanale ha ricevuto come resto da un commerciante ambulante la moneta da L. 500 anziché quella da € 2,00.
La sfortunata protagonista della vicenda non si è resa conto della moneta "fasulla" ricevuta in cambio di una spesa fatta alla bancarella dell'ambulante. Solo nel momento in cui si è trovata ad un'altra bancarella a fronteggiare il pagamento il commerciante ricevente ha fatto notare alla signora che la moneta che gli aveva appena consegnato non era una moneta da € 2,00 ma bensì una moneta da L. 500. Rinsavita, la signora è corsa dal vecchio ambulante chiedendo ed ottenendo la moneta "autentica" rispetto a quella fasulla. Cose che possono succedere, si direbbe. Mica tanto. La signora infatti si è parecchio lamentata perché se non fosse andata da un secondo commerciante che gli avesse fatto notare la differenza, se ne sarebbe andata a casa con una moneta non più spendibile.
Il contorno della vicenda, al di là del carattere grottesco andato a buon fine, assume connotati seri se si considera che la Lira, il vecchio conio utilizzato nel commercio italiano, non è più in vigore già dal 2003, quando si è concluso il periodo di transizione Lira-Euro in dote dal 1 febbraio 2002. Pensare che ci sia ancora qualcuno che nel 2011 porti con sé monete da L. 500 cercando di spacciarle per € 2,00, darebbe molto da pensare.
Non ci hanno pensato invece su due volte i Carabinieri della Stazione San Paolo di Bari che proprio nei giorni scorsi hanno sequestrato un quantitativo di monete false pari a quasi 2500 Euro. Le stesse forze dell'ordine invitano i cittadini a prestare massima attenzione alle monete di scambio negli ambienti commerciali e a segnalare qualsiasi cambio sospetto. Per chi commette questo tipo di azioni i reati ipotizzati vanno dalla frode all'immissione illecita di denaro.
