NOCI (Bari) - Corre sul filo della censura la querelle scatenata dal direttivo dell'associazione Don Bosco nei confronti del mensile locale ora diretto da Michele Pettinato, NociGazzettino. In una conferenza stampa convocata ad hoc dai componenti dell'associazione culturale è emerso il disappunto verso un articolo apparso sul numero di febbraio (in realtà del 31 gennaio 2014 ndr) a firma di Giandomenico D'Onghia contenuto nella sezione "Spigolature".
Tema del contendere, la nona edizione del "Presepe vivente in Masseria". «Oltre che offensivo – spiega il presidente dell'associazione Flaviano Le Noci – il tono dell'articolo è anche lesivo dell'impegno e della dedizione che mettiamo ogni anno nell'organizzare e curare la nuova edizione del presepe in masseria».
Di qui si viene alle motivazioni che hanno spinto i 9 componenti del direttivo ad indire la conferenza stampa. «Dopo un primo contatto, abbiamo inviato una lettera di risposta a quanto pubblicato nel numero di febbraio del mensile, ma la lettera scritta da noi non è stata mai pubblicata». Così al tavolo coordinato da Le Noci a cui vi hanno preso parte anche la vicepresidente Dina Mottola, Mariella Lippolis, Nicola Intini e Lorenzo Intini, si inaspriscono i toni. «Non solo non è stato riportato un articolo della nona edizione del presepe da noi curata, ma viene pubblicato un articolo di commento basato sul "mi hanno riferito", gravato da offese spropositate e gratuite. Uno smacco per noi che ci impegniamo ogni anno per la buona riuscita della manifestazione e ne devolviamo il ricavato in beneficenza». Queste le ragioni espresse in sede di conferenza dall'associazione in merito all'argomento.
«L'articolo pubblicato il mese scorso – è stata la risposta del direttore Pettinato – deve essere letto in chiave ironica, come è solito fare D'Onghia, non si voleva certamente offendere la dignità dell'associazione Don Bosco. Abbiamo anche avuto un incontro con loro per far comprendere le ragioni della nostra pubblicazione. Il fatto che non ne abbiamo rendicontato l'evento è dato dal semplice fatto che uscendo a fine mese ci sembrava anacronistico raccontarlo». Michele Pettinato si spinge oltre ed apre ad un dialogo col direttivo dell'associazione Don Bosco. «Mi spiace che si sia offerta questa chiave di lettura. Da parte nostra vi sarà sempre il rispetto per l'associazione e le sue attività tanto da seguirne con maggiore attenzione tutti gli avvenimenti che la stessa proporrà di fare in futuro per la collettività nocese».
Nel rispetto delle parti, la conciliazione sarebbe la risposta migliore per porre fine ad una divergenza nata sul filo dell'ironia, ma arenatasi sulla tela della discordia.