NOCI (Bari) - Si chiude oggi la mostra di Nicola Fiume intitolata "Le Civette di Ferro" (in foto). Una mostra organizzata dall'associazione editrice Pietre Vive di Fasano (Br) ed esposta ai Laboratori Urbani di Noci siti in via Repubblica, 4. Entrando nell'immenso corridoio dei Laboratori Urbani si possono ammirare ben 20 opere esposte dall'insegnante ed artista fasanese che richiamano i motivi della notte e del suo animale principe, la civetta.
In un aere fosco, cupo e solitario, ma allo stesso tempo romantico e visionario, si instaurano le opere di Nicola Fiume. Installazioni che oltre a far riflettere il visitatore ponendolo nella posizione di «scambiare il giorno per la notte», interessano per il materiale utilizzato. Materiale di riciclo fatto di sostanza. Ferro pieno a base rossa perché ricavato da vecchi mezzi agricoli, sottratto ad officine in disuso e discariche a cielo aperto che con l'ingegno di Fiume torna a prendere vita ed a descrivere una parte del giorno che non si vuole raccontare.
In genere la base su cui lavora l'artista è costituita da dischi di aratro, nonché da cerchi delle ruote di un trattore o di un'altra macchina agricola a cui si aggiungono bulloni, viti, cerniere di porte, tasselli metallici, dischi di flessibile elettrico (strumento utilizzato dai metalmeccanici). E quindi la sostanza, non solo a parole. Alcune di queste opere arrivano a pesare oltre 10kg e non è stato facile per gli allestitori portarle sino al secondo piano dell'ex convento domenicano.
Poi la luce, quella artificiale delle lampade puntate sulle opere, diventa cardine su cui il Fiume pone all'attenzione le sue civette. «La luce artificiale dona una certa vita alle mie opere - dice l'artista (in foto) - l'idea è quella di ricreare l'atmosfera cupa e silenziosa della civetta». Fino a stasera le opere potranno essere visionate all'interno degli spazi dei Laboratori Urbani (ingresso libero). Da sabato 15 dicembre la stessa verrà trasferita al Museo della Casa alla Fasanese di Fasano (Br), ma nulla toglie agli organizzatori ed all'artista di prolungare la mostra nocese ancora per qualche giorno.
