Un film potente, sapientemente orchestrato, curato nei dettagli e ricco d'inventiva
Questo film dà una magnifica dimostrazione dell'effetto nefasto del denaro: per i 500 milioni di euro in palio perdono la vita poliziotti, mafiosi e i loro familiari. Il film è attentissimo nel tratteggiare vita e sentimenti dei diversi gruppi in gioco: il mafioso ex detenuto, i suoi rivali, i poliziotti, i giudici. La televisione, a un certo punto, commentando la strage dichiara che è stata la più grave in Italia negli ultimi anni. Certamente la lente scelta ingrandisce i fatti, ma l'iperbole (l'esagerazione) è solo apparente, perchè il film sembra la sintesi di anni e anni di violenza sanguinaria in Italia vista come conseguenza dell'avidità e della corruzione. I vari tasselli sono così ben congegnati e narrati con tanta passione e serietà che le vicende particolari che scorrono sullo schermo diventano espressione di situazioni più generali riassunte con termini come Rapacità, Spietatezza, Aggressività. A proposito di questo film si è rievocato l'eccessivo peso che il neorealismo ha ancora oggi in Italia. Si è argomentato che se "il rispetto del vero negli anni '40 aveva senso, in un'Italia sconvolta dalla guerra, oggi tali canoni risultano stare un po' stretti a registi e sceneggiatori, i quali preferirebbero lasciare più spazio a immaginazione e suggestioni forti" (F. Giannuzzi). Paradossalmente, ma felicemente, il ricorso all'immaginazione spinta dà come risultato un film vero capace di mostrare una certa Italia contemporanea violenta e inquinata.
Ma la perizia di attori, sceneggiatrice e regista è tale che questo riferimento all'attualità trascende gli argomenti in campo (mafia, polizia, magistrati, famiglia) per riguardare realtà più generali e complesse come il valore distruttivo del denaro. L'unico limite del film è il suo "lieto fine" (se così si può dire). Già S. Kubrick in "Rapina a mano armata" (1956) aveva descritto l'avidità e la ferocia suscitate nei complici da un bottino di due milioni di dollari. Ma in "The Killing" la borsa che conteneva i soldi, mentre viene trasferita su di una pista d' aeroporto, si apre e per il vento il denaro vola via. In "Milano-Palermo" Stefano, un bambino un po' disturbato ma intelligentissimo, nipote dell'uomo che si è appropriato della cifra, la potrà ereditare perché è l'unico a possedere la combinazione giusta per entrare in possesso della somma (il nonno ha fatto in tempo a regalargli un "puzzle" con la chiave del segreto). Ma questo finale apparentemente "ottimistico" potrebbe preludere a un "sequel" che vedrebbe, fra dieci-quindici anni, i nipoti protagonisti di una terza puntata. Fra gli interpreti ricordiamo anche Ricky Memphis, Enrico Lo Verso, Romina Mondello e Silvia de Santis.