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“U timbe du Natèle”: Presepe vivente all’insegna delle tradizioni nocesi

12 21 Presepe ViventeNOCI – Lo scorso 20 dicembre, dalle ore 17:00 alle ore 20, le alunne e gli alunni delle classi 5^A - 5^B dell’I.C. “Pascoli Cappuccini” hanno messo in scena "U timbe du Natéle - Tradizioni in cammino". Si è trattato di un Presepe vivente particolarissimo, ambientato nella Noci che fu, con tutte le nostre antiche tradizioni e il nostro dialetto.

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Le sempre toccanti note degli zampognari hanno annunciato ai partecipanti la meraviglia della nascita di Gesù. I dialoghi e le scene sono opera della Prof.ssa Giulia Basile, e l’evento è stato organizzato dalla  Associazione “Scuola Oltre la Scuola”, neonata ma già attivissima in una serie di bellissimi progetti dove i ragazzi vengono a contatto con quel patrimonio valoriale che non si trova sui libri di scuola.

12 21 Timbe du NateleIl percorso è stato organizzato per gruppi, in maniera ordinatissima, e si è snodato tra Largo Sottotenente Rotolo e via Pentimi. Molto più che una semplice rappresentazione: una vera e propria macchina del tempo che ha riportato gli spettatori alla Noci che fu. Una Noci in cui, tutti si preparano al Natale. Gli artigiani, dalle soglie delle proprie botteghe, tutte vicine tra di loro, si scambiano riflessioni sui problemi della vita quotidiana e su un altro Natale che ciclicamente ritorna.

12 21 Presepe ricordo RecchiaHa commosso tutti il ricordo della famiglia Recchia, con uno dei piccoli attori che interpretava proprio il capostipite della famiglia nocese, notissima per la realizzazione di calzature di ottima fattura. E non è mancato il mitico slogan “La scarpa di Recchia non fa mai vecchia”. Sicuramente, da lassù avrà sorriso anche Rocco Recchia, che ci ha da poco lasciati. Rivive anche la mitica cantina “De Jennèr”, dove i “pater familias”, parlano delle loro mogli, vantandosi di essere loro a comandare, ma ben consapevoli che il vero potere decisionale, alla fine è sapientemente detenuto dalle donne.
Donne, anche loro, tutte affaccendate accanto alla fontana dove ci si incontra per lavare i panni, con tanto di catini e tavolette per “strechè i ròbb”. E ci sono le ricamatrici che, sedute accanto a un braciere, cercano di finire in fretta un lavoro commissionato da una famiglia la cui figlia si sposerà a breve. Ma il massimo dell’impegno è nelle cucine: tutte fanno a gara per preparare i manicaretti più buoni, con quel poco di cui ai tempi si disponeva. C’è poco vincotto quest’anno per le pettole e le cartellate, ma un signore di passaggio suggerisce alla padrona di casa che saranno buone anche solo con un po’ di zucchero. E ancora le orecchiette da mangiare con il ragù e due polpette, oppure i nostri buonissimi taralli. Tutti muoiono dalla voglia di assaggiare ma “Prim d’a’ mezzanòtte nan sé tocchè nùdde” (prima della mezzanotte non si tocca nulla). Si sparge la voce che i due viandanti provenienti da “Paise frastìre”, Maria e Giuseppe, hanno avuto il bimbo la cui presenza era segnalata dal pancione della donna. Maria canta una dolce ninna nanna in dialetto nocese per fare addormentare il pargoletto, e sempre nel nostro antico e caro vernacolo, Giuseppe ringrazia e saluta tutti coloro che si sono messi in cammino per portare qualche dono a Gesù o qualcosa che possa tornare utile alla sua sposa fresca di parto.
“Quello che avete fatto oggi vi sarà ricompensato tra diversi anni”- dice Giuseppe, sottintendendo che Gesù avrebbe appunto salvato l’umanità intera. E quale ricompensa più grande? Se i più giovani hanno assistito con curiosa meraviglia, gli occhi di tanti più in là con gli anni, sono diventati lucidi dalla commozione e dal desiderio di riavere indietro quella Noci a loro appartenuta. Una Noci semplice, pulita, piena di sacrifici, è vero, ma in cui le gioie erano più autentiche. E ci siamo emozionati, perché negarlo, anche noi di Noci24. Ai ragazzi, a cui abbiamo fatto direttamente i complimenti, vorremmo inoltre dire ancora una cosa: non cambiate mai. Conservate sempre quella viva curiosità nei confronti della nostra storia e delle nostre tradizioni, coltivate sempre sentimenti luminosi e innocenti. Non smettete di provare meraviglia e stupore verso tutto, come i pastori nei confronti della stella che li guidò a Betlemme.
Un ringraziamento speciale anche alle insegnanti e all’Associazione “Oltre la scuola” per l’impagabile carico di emozioni. Cliccando sul link sottostante, troverete una fotogallery relativa all'evento:

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