NOCI - Venerdì 16 dicembre, presso la Sala Cappuccini della Biblioteca Comunale di Noci, ha avuto luogo un nuovo momento di condivisione pubblica organizzato e promosso dalla DARF APS. Siamo tutti in movimento nasce nell'ambito del progetto "Officina per la Legalità" vincitore del bando regionale "Bellezza e Legalità. Per una Puglia libera dalle Mafie". Lo precisa il presidente dell'Associazione, Mariano Casulli, che apre il suo intervento ricordando Pietro Cazzolla e il ruolo da lui avuto nell’ideazione e costruzione del Progetto.
"Il tema su cui ci siamo soffermati in questi mesi è quello delle migrazioni, dei flussi migratori, ma soprattutto, dell’accoglienza” spiega Mariarosaria Lippolis, coordinatrice del Progetto. E continua:“La nostra riflessione verte sul valore etico, sociale e culturale di accogliere, sull’importanza di adottare condotte, atteggiamenti che siano inclusivi, di apertura, perché siamo tutti migranti, siamo tutti in movimento. Fin dall’antichità, la storia umana è stata caratterizzata da picchi di grande migrazione di massa. Si pensi all’invenzione dell’agricoltura, alla scoperta dell’utilizzo del bronzo, alla diffusione e all’uso del ferro, che coincidono con tre massicci spostamenti della popolazione e con la nascita di nuove civiltà. [...] E chi sono invece i migranti di oggi? Sono 90 milioni di richiedenti asilo e rifugiati, sono le vittime di oltre 30 guerre dimenticate, dei disastri ambientali, dei popoli ridotti alla fame. Sono le vittime della tratta, della violenza e di ogni forma di sfruttamento. Poi c’è chi semplicemente cerca di migliorare la propria condizione economica, ci sono giovani altamente qualificati, laureati, in possesso di dottorati, che scelgono di emigrare in zone d’Europa che reputano migliorative dal punto di vista delle opportunità”.
Partendo da letture mirate, si è giunti, durante i Laboratori, a riflettere su come le migrazioni costituiscano un elemento fondante del futuro e a riprodurre manufatti che rispecchiano un’idea di mondo possibile. Nella Sala sono state allestite cinque isole coincidenti con i cinque continenti, ciascuno con elementi naturali e antropici propri dell'Africa, dell'Europa, delle Americhe, dell'Asia e dell'Oceania. Utilizzando materiali e tecniche differenti sono stati realizzati paesaggi, abitazioni e figure umane di ciascun continente. Elementi che sono confluiti nel grande tavolo centrale, metafora di un pianeta concepito come fusione e mescolanza di genti provenienti da ogni parte del mondo. Il mare ha rappresentato il filo conduttore che conduce all'incontro e porta con sé reciproco arricchimento. Le docenti coinvolte nel Progetto hanno descritto come è stata sviluppata la tematica nei diversi Laboratori, concepiti attorno ad un'Idea unitaria, tesa a sviluppare l’argomento da più punti di vista.
Grande emozione quella di bambine e bambini che hanno interpretato lo spettacolo teatrale, scritto dall’insegnante Elisabetta Lenoci, Il desiderio della Terra: i continenti del pianeta Terra, dopo milioni di anni, stanno tornando ad essere un unico grande blocco; a tre esploratrici viene affidato un compito importantissimo, quello di navigare per i cinque continenti e fare ricerche su questo gravissimo disastro geologico. Ogni continente cercherà di dare una mano, ognuno come meglio può. C’è un piano sotteso a quanto sta avvenendo: le divinità Gaia, Teti e Atlante hanno smesso di disegnare confini per guidare i mortali verso una nuova consapevolezza…
“A chiusura della serata, è stato bello vedere bambine e bambini, i protagonisti del processo di crescita di senso civico attivato con il progetto “Officina per la Legalità”, prendere per mano genitori, nonne, nonni, zie, zii e condurli tra i continenti, guide esperte del mondo che vogliono, così come lo hanno riprodotto” conclude Mariarosaria Lippolis.