NOCI - Lo scorso 7 giugno, a partire dalle ore 18:30, gli alunni e le alunne delle classi II A-B-C- e D della Scuola Primaria Positano hanno preso parte a un percorso itinerante snodatosi tra le gnostre del borgo antico e volto alla riscoperta, alla rivalutazione e al prosieguo delle nostre tradizioni popolari fatte di canti e balli tipici. Ad accompagnarli, genitori, insegnanti e la brava Rosita Curci, voce trainante del Gruppo Folk “La Murgia-Don Vito Palattella”. Presente anche il sindaco Francesco Intini, che si è lasciato totalmente trascinare dalla vitalità dei giovanissimi.
Si parla moltissimo di come “far rivivere” il Centro Storico, di come ripopolarlo, tornare a riempirlo di voci e di vita. Tantissime sono le proposte volte in questa direzione, e tra di esse si è brillantemente inserita l’iniziativa “Centro Storico in festa: canti e balli popolari nelle gnostre”, realizzata in collaborazione con “Panigema Service”, gruppo Folk “La Murgia-Don Vito Palattella” e naturalmente genitori e insegnanti. L’energica e grintosa Rosita Curci, voce trainante del gruppo Folk ha lavorato con impegno e passione per preparare i bambini, insegando loro le parole dei testi, le giuste intonazioni e ogni singolo passo di danza.
“I ragazzi mi hanno dato davvero tanto, sono riusciti a emozionarmi, illuminando e rallegrando un periodo particolarmente difficile”- ha dichiarato la Curci con la voce incrinata dalla commozione. Il percorso ha avuto inizio dalla gnostra di “Capegnur”, per culminare con il gran Finale presso Largo Sottoten. Rotolo, addobbato a festa. Ci hanno pensato i genitori a realizzare all’uncinetto e a incollare su cartoncino gli agnomi nocesi più famosi. Del resto, sono parte integrante della nostra tradizione: una sorta di etichetta con cui riconoscere nell’immediato la famiglia di appartenenza. Alla domanda “A cì appartìne?” ovvero “Qual è la tua famiglia di appartenenza?”, si risponde con l’agnome “Pesuss, A Mazz, Cavatìdde, U perrùs, Taglìen” e via discorrendo.
Il momento più emozionante della serata è stato quello in cui i bambini hanno intonato “Noci mia”, diventato ormai l’inno della nocesità. Il testo parla di un migrante partito da Noci in cerca di lavoro, che tornando esprime, pieno di nostalgia, tutto l’amore per la città natia, che pure ritrova profondamente cambiata. Non può non toccare il cuore sentire questo brano intonato dai piccini. A loro tempo, anche i genitori e prima ancora i nonni l’hanno cantata, ed è probabile che lo facciano in futuro i loro figli.
Anche il neo eletto Sindaco Francesco Intini ha tenuto a presenziare, lasciandosi coinvolgere da quella carica gioiosa a tal punto da tornare anche lui un po’ bambino. “Presenziare agli eventi che coinvolgono voi giovani, non è affatto tempo sottratto al lavoro per me, ma un assoluto piacere. Siete il futuro di Noci e ben venga tutto ciò che imparerete non solo sui libri di scuola, non solo stando attaccati a uno smartphone, a un tablet o a un pc, ma vivendo le esperienza delle vita”- ha dichiarato Intini prima di essere accerchiato dai bimbi intenti a ballare la tradizionale pizzica. Un tripudio di fazzoletti rossi fatti fluttuare per aria (così come previsto dall’antica danza) hanno colorato maggiormente d’allegria le mura del Centro Storico
Ai seguenti link troverete un video e una fotogallery della serata: