Riceviamo e pubblichiamo questo articolo scritto dalla squadriglia Panda del reparto Antares del gruppo Agesci Noci 1. Questa iniziativa rientra nel progetto della missione per la specialità di squadriglia di giornalismo.
In occasione del mese mariano, dedicato alla Madonna, vorremmo divulgare il culto della festa della Madonna della Croce, che si tiene annualmente a Noci, nei primi giorni di maggio.
Dal dialogo con l’arciprete don Stefano Mazzarisi e con il presidente del comitato feste patronali Giuseppe Giacovelli sono trapelati i dettagli di questa festa.
Il primo quadro, che anticamente si portava in processione, è stato restaurato 101 anni fa. Inizialmente, infatti, si festeggiava la Reliquia della Croce ed alcuni paesi la celebravano il tre maggio. Con il passare degli anni, le reliquie sono andate perse e ha prevalso la tradizione del quadro della Madonna.
Secondo la leggenda, un’effige raffigurante la Madonna e il Bambino venne trovata all’interno di una grotta nei pressi del Santuario della Madonna della Croce in Noci, che tutt’oggi è un’importante meta di pellegrinaggio per i fedeli della zona. In passato, inoltre, era presente un’usanza, che si potrebbe associare quasi a un rito, nella quale i bambini in fasce venivano fatti “passare” attraverso lo spacco di vimine degli alberi del boschetto. Successivamente il vimine veniva richiuso e se il ramo si seccava il bimbo sarebbe stato destinato a morte, altrimenti se germogliava il bambino sarebbe guarito. Guardando l’immagine entrambi i soggetti portano in mano un globo crucifero che rappresenta la signoria di Gesù sul mondo, cioè la sua influenza positiva, per questo i fedeli hanno il compito di seguire gli insegnamenti di Maria a loro tramandati. Come da tradizione, i credenti associano all’inizio del mese di maggio il periodo per incominciare ad applicare le virtù sacre.
Dato che la celebrazione, negli ultimi anni, è slittata di qualche giorno, molti si domandano su come sia possibile seguire le volontà mariane, senza che sia avvenuta la festa religiosa. Dovremmo tener conto, però, della Madonna sempre, prescindendo dall’esposizione del quadro.
La festa che tutt’ora conosciamo come Madonna della Croce ha subito vari cambiamenti nel corso del tempo.
Ma come si è svolta quest’anno la festa? Non possiamo parlarne se prima non si esplicano i motivi dei cambiamenti apportati.
Da svariato tempo, il comitato feste patronali ha notato una mancata partecipazione della popolazione nocese alla festa religiosa e civile. Per risolvere questa situazione, un piccolo gruppo di fedeli ha svolto un breve pellegrinaggio a Santa Rosa (Noci) la mattina del 3 maggio, in onore della Madonna. Al pomeriggio, l’effigie della Madonna è stata portata in processione, come da tradizione.
Per rendere più agevole la presenza della gente, la festa è stata prolungata fino al sabato successivo. Il 31 maggio, invece, il quadro viene riportato al santuario. In questo modo, il comitato feste patronali ha scelto di dare maggiore importanza alla celebrazione, ma non eccessivamente per riservare i fondi alla festa patronale di San Rocco.
L’usanza prevede che i volontari del comitato effettuino la raccolta degli oboli, passando di casa in casa. I tempi però stanno cambiando, la raccolta dei fondi viene principalmente “finanziata” dagli anziani e le nuove generazioni non partecipano, ma criticano alcuni aspetti della solennità.
Per evitare il malcontento nella fetta di popolazione che contribuisce economicamente, il cambiamento deve essere graduale, cercando di accontentare sia i giovani che gli anziani.
Molti erano convinti che la festa non si sarebbe tenuta, ma comunque nessuno si è fatto domande o ha espresso il proprio parere a riguardo, piuttosto le voci si sono sollevate il giorno stesso. Paradossalmente, Ciò dimostra come la cittadinanza nocese senta ancora l’appartenenza culturale alla manifestazione e questo comportamento fa nascere un briciolo di speranza, affinché la festa mariana possa in qualche modo continuare a sopravvivere.