NOCI (Bari) - E’ tornato a parlare di neuroscienze, dopo il successo de “Il concetto di anima tra neuroscienze e teologia”, il parroco di origini nocesi don Nicola D’Onghia. Lo scorso venerdì 15 maggio infatti, il sacerdote oggi trapiantato a Turi, ha presentato, nella sala convegni Capuccini l’ultimo volume scritto in collaborazione con suor Daniela Del Gaudio intitolato “Neuroscienze e interconnessione dei saperi – La persona: relazione di anima e corpo” (ed. Giuseppe Laterza).
L’opera scritta a quattro mani, questa volta con sguardo attento all’anatomia, fisiologia, medicina, psicologia e teologia, è stata presentata e spiegata per la prima volta dopo la sua pubblicazione alla presenza di quattro uomini, due medici e due uomini di Dio, quasi a voler sin da subito dimostrare l’obiettivo stesso per il quale il libro è stato scritto: superamento del dualismo anima - corpo, scienza - fede. A moderare il dibattito, il giornalista e medico Nicola Simonetti. Al tavolo lo psichiatra dott. Marino Trisolini, il teologo don Francesco Zaccaria, l’autore don Nicola D’onghia.
Consapevoli di doversi addentrare in una materia ostica all’apparenza, ma raggiungibile davvero da tutti in termini di lettura e studio, i quattro relatori hanno spiegato, ciascuno per il proprio ruolo, la differenza fra fede e medicina e quali sono ad oggi i nuovi modelli – la neuroscienza - che posso permettere all’uomo di superare uno dei conflitti più irrisolti della storia. La provocazione lanciata sin da subito lanciata da Simonetti - “Può la nostra mente comprendere qualcosa di non palpabile? Tendere all’immateriale?”- è stata sin da subito colta dai relatori e spiegata in questi termini. “Le neuroscienze” ha esordito il dottor Trisolini, “sono un insieme di saperi grazie ai quali si sta cercando di capire cosa sia il cervello e quanto in grado sia di farci pensare concetti lontani dalla materia”. “Esse” ha continuato “hanno circa 200 anni ed hanno interessato l’uomo sin da quando fu individuato il neurone. Negli ultimi 20 anni hanno un salto di qualità e ciò che è certo è che stiamo cominciando a vedere cosa succede nel cervello quando abbiamo un emozione o parliamo con qualcuno”.
Don Nicola D'Onghia infine, venendo a rispondere ad dott Trisolini e a don Francesco (sostenitore del fatto che da sempre la teologia si sia confrontata con le scienze con cui si trova a vivere) ha quindi spiegato perché si presenta oggi l’esigenza di dover superare il dualismo anima - corpo: “L'uomo ha una predisposizione neuro biologica alla relazione. La realtà è relazionale. Una realtà completamente oggettiva non c'è. La medicina ha sempre guardato il corpo in maniera oggettiva, ma è chiaro che il corpo non sia solo questo. L'uomo non è solo i suoi geni. Emozione e sentimenti non vanno a disturbare la razionalità. Le scienze stanno riscoprendo la dimensione relazionale perché ciò che è immateriale ha valore anche scientifico. L'unitarietà di anima e corpo va riscoperta ed è da questi nuovi modelli chè è necessario cominciare”. Il volume è oggi disponibile in libreria o attraverso i siti internet abilitati.